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A San Benedetto del Tronto nuovo omaggio a Leo Ferrè

San Benedetto del Tronto | Splendido omaggio a Leo Ferrè sabato 15 giugno presso lo chalet enoteca Vinoammare di San Benedetto a cura del Centro Studi Leo Ferrè di San Benedetto del Tronto presieduto dal professor Giuseppe Gennari.

di Elvira Apone

un momento della serata

Sabato 15 giugno, dalle ore 21,15, lo chalet enoteca Vinoammare di San Benedetto del Tronto ha ospitato uno splendido revival dedicato al grande chansonnier francese Leo Ferrè, organizzato del Centro Studi Leo Ferrè di San Benedetto del Tronto presieduto dal professor Giuseppe Gennari.

Il clima familiare e accogliente e soprattutto la partecipazione di artisti di grande spessore hanno dato vita a un omaggio musicale coinvolgente, appassionante e di alta qualità, quella qualità che il prestigioso festival Leo Ferrè ha sempre mantenuto in tutte le ventuno edizioni, grazie alla direzione artistica del professor Giuseppe Gennari e a quella operativa di Maurizio Silvestri. Una serata, dunque, all’insegna della canzone d’autore e della poesia d’autore, che trova nella musica la sua più alta espressione. “Ferrè ha musicato tutto” ha affermato il professore, saggista e traduttore di Leo Ferrè, Giuseppe Gennari, anima del rimpianto festival, a sottolineare la duttilità e il talento del musicista, poeta e cantautore francese che aveva “una doppia vista, quella del poeta e quella del musicista”.

Artisti ormai noti al festival dedicato a Leo Ferrè si sono avvicendati sul palco sabato sera, applauditi da un folto pubblico attento e partecipe, formato da estimatori di Ferrè, ma anche da tante persone semplicemente amanti della buona musica. Ad aprire il concerto Roberto Nardin seguito da Lucio Matricardi che, nel ribadire l’intensità e la profondità dell’opera di Ferrè, ha ricordato la capacità del cantautore monegasco di riuscire a creare con la sua musica atmosfere magiche, capaci di farti “entrare nella storia delle cose”. È stata poi la volta del poeta e chansonnier Paolo Cristalli, vincitore del premio De Andrè alla poesia 2010, “un’istituzione del festival Ferrè”, come lo ha definito Gennari, che ha recitato versi densi di pathos e di forte impatto emozionale. Andrea Satta, insieme ai Tetes De Bois, interpreti italiani dello straordinario repertorio di Leo Ferrè, ha ancora una volta regalato al pubblico alcune perle musicali, anticipazione del concerto in cui il gruppo si è poi esibito all’alba del nuovo giorno. Satta, che era di recente stato ospite a San Benedetto anche della rassegna letteraria e musicale In Art, organizzata dall’associazione culturale Rinascenza con la direzione artistica di Annalisa Frontalini, ha rinnovato al professor Gennari uno speciale ringraziamento per aver mirabilmente tradotto in italiano tanti testi di Ferrè entrati a far parte del loro repertorio musicale, canzoni sempre attuali in cui si fondono, come in una prodigiosa alchimia, musica e poesia, ma che possono essere cantate “come se fossero canzoni pop”. La meravigliosa voce di Rossella Marcantoni, vincitrice a soli ventitré anni del Festival di Spoleto, accompagnata al pianoforte da David Martelli, ha condotto il pubblico in un viaggio lontano nel tempo, quel tempo che, come nella meravigliosa “Avec le temps” sembra cancellare ogni cosa, sfumare volti e contorni, attutire le voci, annebbiare i ricordi. A concludere il concerto un altro consueto ospite del Festival Ferrè, oltre che di recente della rassegna In Art, Gerardo Balestrieri, cantautore, compositore, polistrumentista, che, ancora una volta, è riuscito a coinvolgere e a emozionare, propagando intorno a sé quella forza vitale che sembra animare la sua musica e accendendo ogni parola, ogni verso, ogni suono di quella scintilla luminosa che li rende più belli e più veri.

C’era l’anima di Leo Ferrè sabato sera durante questo splendido omaggio, che ci farà ricordare per sempre quanto il Festival Ferrè abbia dato alla città di San Benedetto e a tutti quelli che hanno avuto il piacere e la fortuna di goderne; c’erano il talento e la passione di veri artisti che, ancora una volta, hanno reso omaggio a uno dei più grandi chansonnier del secolo scorso e, soprattutto, c’erano l’esperienza, l’energia, la dedizione e l’amore di un uomo, Giuseppe Gennari, che ha fatto e continua a fare alla sua città un grande dono attraverso la musica e la poesia di un artista che, grazie a lui, non sarà mai dimenticato.

 

 

17/06/2019





        
  



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