Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

In morte di un umanista: Massimo Consorti

San Benedetto del Tronto | "Si fa fatica ad accettare una morte improvvisa e sconvolgente come quella di Massimo Consorti. Non per la natura in sé del fatto, ma per il modo in cui ci ha sorpresi tutti".

di Alceo Lucidi

Massimo Consorti

Quando scrivo tutti, parlo dell'intero comparto (se così possiamo chiamarlo) della cultura locale (abruzzese e marchigiana per lo meno).
In realtà, il raggio d'azione intellettuale di Consorti andava ben al di là dei ristretti limiti della zona in cui da sempre operava (quella di San Benedetto del Tronto), ma abbraccia territori geografici ed ambiti di applicazione e di studio pluricentrici.

Perché Massimo è stato uno studioso - anzi un umanista a tutto tondo-, un giornalista scrupoloso, certo, ma anche un saggista (ricordiamo le tante recensioni, decine e decine, uscite sui giornali e le riviste più diverse, su autori e, soprattutto, su artisti), uno scrittore forbito (la sua biografia su Carlo Delle Piane è lì a dimostrarcelo), soprattutto, un irresistibile e potente divulgatore e promotore culturale (la rivista Ut, da lui fondata, assieme a Francesco Del Zompo e Giorgio Camaioni, era il più bell'esempio del suo impegno incondizionato e laico - senza limiti ideologici - per la conoscenza).

Era un uomo che, nonostante la vita non facile, i lutti, i dolori, sapeva trasformare tutto in una contentezza ed uno slancio generoso verso gli altri che, per quello che mi riguarda, trova pochi confronti. Si dava a tutti con un sorriso ed una battuta; sapeva diventare, all'occorrenza, un amabile conversatore così come un severo direttore, animato dallo spirito, molto british, quasi puritano (nel senso della dedizione al lavoro e della precisione nel dettaglio, della disciplina della ragione) che aveva appreso alla scuola della Reuters.

Sì perché Massimo - molti, ma non tutti, lo sapranno - fu un inviato di guerra, un corrispondente in prima linea che, girando il mondo, toccò con mano le atrocità e le assurdità della guerra (Cecenia, Ex-Jugoslavia).

Una sera, a cena, mi raccontò, con una punta di orgoglio - sempre celata, come si conviene alle persone grandi - di come fosse stato uno dei primi giornalisti a lanciare la notizia della liberazione di Sarajevo dalle truppe serbe in quella terra martoriata.

Ma ricordo anche di quando mi chiamò, diversi anni fa, a tenere il corsivo per la "Ut", veramente la sua creatura, alla quale credeva tanto e per quale si era ispirato alla gloriosa "Scuola del Libro" di Urbino, sua (e mia) città di elezione. L'apertura alla diversità, la poliedricità dei contenuti, la forma stilosa della plaquette erano il chiaro retaggio di quella formidabile tradizione.

Mi parlò, sempre in quella cena, della sua formazione (una laurea in lettere e l'altra presso una delle due scuole di giornalismo fondate dal lungimirante rettore Carlo Bo, assieme a Carlo Paci).

E che dire, poi, della sua opera di scoperta di numerosissimi giovani, da lui tenuti a battesimo ed incoraggiati nel lavoro, messi a fianco, in rivista, a nomi come quelli di Umberto Piersanti, Ascanio Celestini, Gastone Mosci. Un'opera incessante, come frequentissime furono le sue incursioni tra mostre, festival letterari, iniziative culturali di ogni genere.

Dicevamo, non solo l'arte e la letteratura occuparono Massimo, ma anche il cinema (da fine intenditore promosse, anche lì, diverse rassegne, una a dirittura a Boston su Luchino Visconti assieme a Gabriele Brancatelli) e poi la musica, quella che conta, colta, cantautorale (come dimenticare il sodalizio pluridecennale con il Festival Ferré ed i tanti articoli scritti per l'occasione, l'amicizia con Giuseppe Gennari e Mauro Macario, il sodalizio con Enrico De Angelis, direttore artistico del Premio Tenco e con il musicologo della RAI Paolo De Bernardin?).

Da ultimo, a completamento del suo percorso intellettuale complesso, stratificato, prestigioso, la direzione del Premio sul cortometraggio italiano "Libero Bizzarri", assieme al Ferré uno dei monumenti della cultura locale.

Prendere congedo da chi ti ha aiutato e supportato nella scrittura; da chi ti ha dato fiducia e per primo pubblicato, non è facile.

Sono - siamo sicuri -, Massimo, che resteranno le tue parole soccorrevoli, i tuoi gesti cortesi, la tua irriducibile generosità e che quello che hai lasciato sarà il più bel gesto d'amore con cui hai onorato la città di San Benedetto del Tronto, che non sempre ti ha riconosciuto.

Dicevi di essere amareggiato dalla politica, ma solo perché ci credevi tanto. Credevi nella politica senza compromessi, come impegno sociale e condivisione del bene comune, come partecipazione e servizio alla collettività. Tutta la tua vita resta un gesto politico di rivendicazione e denuncia delle bassezze umane, degli intrallazzi di palazzo, dell'esercizio di un potere - qualsiasi esso fosse stato - fine a se stesso. Sei stato un uomo vero, moralmente integro e coraggioso, anarchico nel senso di un esercizio di coscienza non barattato, lontano dai proclami e dalle pose intellettualistiche.

Ti saluto con grande affetto e ti lascio, o mio capitano, con gli ultimi versi della famosa Ballata degli impiccati di François Villon, un solitario come te, piegato sui dolori del mondo. Ciao Massimo.

«O Gesù, che su tutti hai signoria,
salva l'anima nostra dall'Inferno,
con cui niente vogliamo da spartire.
Qui non c'è niente da scherzare, Umani,
ma Dio pregate che ci voglia assolvere!»

 

16/03/2018





        
  



5+1=

Altri articoli di...

San Benedetto

12/10/2022
Studenti omaggiano il Milite Ignoto (segue)
10/06/2020
Samb: Serafino è il nuovo presidente! (segue)
27/01/2020
Istituto Professionale di Cupra Marittima: innovazione a tutto campo. (segue)
25/01/2020
Open Day a Cupra Marittima, al via il nuovo corso Web Community – Web Marketing (segue)
19/01/2020
GROTTAMMARE - ANCONITANA 1 - 3 (segue)
13/01/2020
SAN MARCO LORESE - GROTTAMMARE 1 - 0 (segue)
10/01/2020
UGL Medici:"Riteniamo che gli infermieri e i medici debbano essere retribuiti dalla ASUR5" (segue)
10/01/2020
Premiato il cortometraggio intitolato "Sogni di Rinascita- Sibillini nel cuore" (segue)

Cultura e Spettacolo

31/10/2022
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
27/10/2022
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
27/10/2022
53 anni di Macerata Jazz (segue)
26/10/2022
Il recupero della memoria collettiva (segue)
26/10/2022
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
23/10/2022
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
22/10/2022
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
20/10/2022
La Nuova Barberia Carloni apre un tris di spettacoli (segue)

Cronaca e Attualità

16/11/2022
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
15/11/2022
800.000 euro per le scuole (segue)
14/11/2022
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
14/11/2022
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
14/11/2022
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
31/10/2022
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
27/10/2022
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
ilq

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji