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Giulio Laureati, un recordman dimenticato

San Benedetto del Tronto | Abbiamo intervistato Mario Laureati, parlando del suo libro che racconta la storia del prozio Giulio Laureati

di Kevin Gjergji

libro di Mario Laureati

Abbiamo intervistato Mario Laureati, autore nel 2005 de Il raid Torino-Londra, un record dimenticato e del libro in uscita in questi giorni 4,20 andare: 6,10 a tornare; entrambi i libri incentrati sulla figura del prozio Giulio Laureati, un aviatore capace di siglare un importantissimo record aereonautico che è incomprensibilmente caduto nel dimenticatoio.

Innanzitutto, com'è nata l'idea di scrivere riguardo questo prozio?           

Principlmente da ricordi familiari, quando ero piccolo mio padre mi parlò di questo suo zio, lo ricordava sempre come una persona che aveva compiuto grandi imprese senza avere nel tempo il riconoscimento meritato.                                                            Era un argomento rimasto incompiuto a cui poi ho dato seguito nel momento in cui ho potuto raggiungere alcune informazioni, soprattutto grazie a internet; tutto questo senza avere elementi di riferimento in casa.

La stesura del libro quanto tempo ha richiesto?
Sia la raccolta di informazioni, che immagino sia stata la parte di lavoro più corposa, che anche la stesura stessa.                                                                 

Il primo libro approssimativamente 4 anni non essendo ovviamente un'attività a tempo pieno, dopo la pubblicazione di questo è iniziata una fase di ritorno in cui sono stato io ad essere contattato da persone che avevano informazioni e oggetti sul mio prozio, un contatto mi ha fornito molte informazioni riguardo la corrispondenza con D'Annunzio.  Dopo aver visionato l'archivio storico della Fiat mi dissero di non avere altri documenti oltre alle foto che ho poi inserito nel primo libro, ma ipotizzavano anche loro un contatto tra il poeta e il mio prozio.

Il secondo libro quindi non è nato spontaneamente come seguito del primo, ma è stato frutto delle coincidenze grazie alle quali si è trovato a ricevere informazioni che ha poi catalogato, oppure era già nelle sue idee?

Un misto tra tutte e due, voglia di approfondire l'argomento stimolato dalle scoperte fatte dopo la pubblicazione del primo libro.                                                              Il primo riguardava quello che era il record mondiale più conosciuto e quindi celebrato, il secondo tratta un altro record che mi ha incuriosito perchè non era stato celebrato ma è quello alla base di tutta l'attività successiva perchè è stato il volo con maggior lunghezza di percorso e maggior durata temporale, quindi è stato quello ad aver sottoposta a più severa prova sia la resistenza della meccanica che la resistenza fisica del pilota.

Oltre al museo storico della Fiat e le fonti che si sono presentate spontaneamente ha avuto qualche altro punto fermo che considera fondamentale per la riuscita del suo libro?

Il punto di partenza è stato appunto il museo della Fiat, poi mi sono attenuto ad una serie articoli dell'epoca, soprattutto quotidiani e periodici di guerra; questo per quanto rigurda il primo libro.
Per il secondo invece ho sfruttato una serie di pubblicazioni, citate ovviamente in bibliografia, che riportano ognuna delle informazioni e ne omettono altre ma che messe assieme restituiscono un quadro generale completo della vicenda.

C'è stato qualcosa che ti ha colpito nel riscoprire la figura di questo grande aviatore?

No, non proprio.
Nel senso, lui non era un militare di professione ma dopo essersi laureato in scienze agrarie a Pisa ha fatto il servizio di leva e dopo essere stato congedato è stato richiamato in quella che era ancora una versione embrionale di aereonautica militare.
Per quanto riguarda la personalità ho percepito un senso di forte tristezza per il modo in cui è passato da una fase di grande notorietà all'anonimato; una sensazione acuita anche dal fatto di non avere una famiglia anche a causa del tipo di vita che avuto.

A cosa si è dedicato Giulio Laureati dopo la carriera militare? 

In realtà non ho avuto informazioni precise riguardo la sua vita fuori dall'ambito militare, anche perchè ha terminato quest'attività in età avanzata ed ha avuto modo di assistere anche alla Seconda Guerra Mondiale.
Oltretutto ha avuto una serie di eventi sfortunati che hanno minato la sua celebrità, fra tutti il fatto che in Inghilterra dopo averlo celebrato fortemente (arrivando a dedicargli una statua al museo delle cere) è stato completamente cancellato a seguito del voltafaccia dell'Italia durante la guerra.                                                          Una seconda situazione sfavorevole è stata quella di non aver aderito a molte iniziative del Ventennio come le esibizioni aeree, arrivando ad essere cancellato dai libri dei record aereonautici proprio a causa del suo non aver aderito alle idee politiche dell'epoca.

Nello scrivere i libri ha avuto anche qualche spinta familiare o è stata un'iniziativa completamente personale?

Come detto prima ho ripreso un argomento sentito da piccolo e che mi continuava a ronzare per la testa, così appena ho avuto modo ho deciso di approfondirlo e dargli visibilità.

Il titolo del libro in uscita (4,20 Andare; 6,10 a Tornare) cosa rappresenta?

È la conclusione di una cronaca, molto avvincente, in cui ha descritto i dettagli e le sensazioni del volo, che ho trovato molto interessante ed affascinante, riportata con grande soddisfazione dal pilota perchè affermava appunto il suo record appena compiuto.
Nella scelta del titolo mi ha aiutato un caro amico, il profesor. Attorre, che ha convenuto che questo titolo sarebbe stato il più accattivante; mi ha inoltre aiutato in una serie di rifiniture all'interno del libro.

Per quanto riguarda la pubblicazione invece, a quale casa editrice si è affidato?

Ho fatto una pubblicazione personale, indipendente senza appoggiarmi a nessuna casa editrice.

Dopo questi due libri considera l'operazione di riscoperta del suo prozio conclusa?

Certamente a livello personale la ricerca non è mai conclusa ma a livello di pubblicazioni penso che a meno che non vengano fuori nuove informazioni si può considerare conclusa.

Durante il nostro primo incontro mi ha detto della sua idea di proporre la storia per un documentario, è un'idea ancora viva o l'ha accantonata?

Penso che sia una storia che si presterebbe ad un racconto documentaristico o perchè no cinematografico, si tratta di una figura che 9ha attraversato più epoche ed un racconto che mostri la storia attraverso i suoi occhi potrebbe risultare molto interessante.

Per quanto rigurda la presentazione del libro, che si terrà il 29 settembre, ha scelto come luogo l'istituo professionale Ipsia "Antonio Guastaferro"; questa scelta è dettata da una volontà precisa di richiamare quella che è stata l'impresa di cui racconta?

Si, la scelta del luogo non è stata casuale, l'istituto professionale si occupa molto di meccanica quindi può essere un richiamo a quella che è la storia di Giulio Laureati, una figura che spero possa essere di ispirazione a molti ragazzi.
Ci tengo anche a ringraziare la preside dell'istituto e tutti quelli che mi hanno permesso di usufruire delle strutture.

Il primo libro invece dove è stato presentato?

Il primo libro è stato presentato in occasione della Fiera del Libro di Torino, per l'occasione era presente anche la pronipote del motorista-passeggero del raid di Londra, Emanuela, grazie al quale si è potuti risalire all'esatto cognome dello stesso (Tonso), mai riportato correttamente nelle cronache.
Inoltre nel 2009, a seguito dell'evidenza del raid, la cittadina di Monalenghe dove è nato appunto Tonso gli ha intitolato una piazza;
motivo di orgoglio per me per aver dato un positivo contributo documentale.            La realizzazione del primo libro è stata possibile anche grazie al sostegno dell'assessorato alla cultura della provincia di Ascoli Piceno, ai tempi era assessore la Prof.ssa Olimpia Gobbi e dirigente la Dr.essa Lucia Marinangeli.

Ringrazio fortemente l'ingegnere Mario Laureati e gli auguro ogni fortuna per il suo libro.

26/09/2017





        
  



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