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Giovedì 3 agosto al Viniles l'artista Romolo Bianco

San Benedetto del Tronto | Giovedì 3 agosto torna a San Benedetto del Tronto, ospite del Viniles, l’artista napoletano Romolo Bianco con il suo nuovo spettacolo “Bohèmien, Napoli in strada”.

di Elvira Apone

l'artista Romolo Bianco

Giovedì 3 agosto torna a San Benedetto del Tronto, ospite del Viniles, dopo la sua prima performance del 16 ottobre al Medoc nell’ambito della rassegna In Art a cura dell’associazione culturale Rinascenza, l'artista napoletano Romolo Bianco con il suo nuovo spettacolo “Bohèmien, Napoli in strada”, organizzato anche questa volta in collaborazione con l’associazione Rinascenza. La serata inizierà intorno alle 20,00 con una cenetta e proseguirà con lo spettacolo dell’artista. 

Tutte le bellezze, i colori, le atmosfere e le contraddizioni di Napoli rivivranno, dunque, in questo recital d’autore, uno spettacolo unico e per certi versi provocatorio, in cui le storiche melodie della tradizione canora partenopea si intrecciano a un nuovo “modus narrandi” in una cornice antica e affascinante allo stesso tempo, quella della strada, a significare un'esigenza di libertà espressiva che soltanto nell'arte scevra da padroni e compromessi trova la sua giusta collocazione.

Cantante, attore e scrittore, Romolo Bianco ha esordito giovanissimo con Mario Scarpetta, legandosi alla tradizione del teatro popolare e, in particolare, dedicandosi a un lavoro di recupero delle canzoni classiche napoletane. Nel 2005 ha iniziato a collaborare con Peppe Lanzetta, portando in scena diversi spettacoli tra cui “Ricordo di Domenico Rea”, “Unicum per Pomigliano”, “Medea Napoli”, “L’opera di periferia”; nel 2010 ha partecipato allo spettacolo “Blackout” con Mariano Rigillo. Ha scritto e reinterpretato in chiave postmoderna la maschera di Pulcinella attraverso varie farse; ha curato una rubrica sulla canzone classica napoletana per il quotidiano “Il Roma” e ha già al suo attivo un album, “Always by Napoli”, distribuito in Italia, Germania e Stati Uniti. Nel 2016 ha esordito come scrittore pubblicando il romanzo “Iodipiù”, edito dalla casa editrice Pironti, vincitore del premio letterario "Letizia Isaia”, che durante questa serata verrà presentato nuovamente al pubblico anche con letture di brevi stralci. Converserà con l’autore il magistrato e poeta Ettore Picardi.

“Iodipiù” di Romolo Bianco: affresco dolente di esistenze infrante

Casoria, hinterland napoletano: tra il fetore dell’immondizia, l’assordante rumore di treni che attraversano una stazione di periferia, gli spettri di palazzi umidi e scoloriti, il giallo paglierino di erbacce secche, che a tratti interrompono il grigio cinereo di marciapiedi che odorano di pneumatici, lattine e scatoloni, la famiglia Iorio rientra a casa dalle vacanze dopo il breve sogno di un mese passato in un campeggio a Licola, e trova la casa svuotata dai ladri.

Ma quella mattina di settembre, che ancora porta con sé lo strascico di un’estate che non se n’è ancora andata, segna anche il ritorno alla desolante quotidianità, a una vita fatta di silenzi e di rassegnazione, di rabbia soffocata nel pianto, di contrasti che nascondono inquietudine e insoddisfazione; alla monotonia di un’esistenza che ciascuno, a proprio modo, si lascia scorrere addosso, accettando passivamente un destino contro il quale è inutile combattere.

E da questo grigiore, che fa da sfondo alle tristi vicende della famiglia Iorio e delle persone che ne sono legate, i personaggi del racconto, dipinti con sicure e decise pennellate, emergono a chiari tratti in tutta la loro drammaticità, una drammaticità che, dal termine greco “drama”, è anche azione, proprio perché è il loro agire, o non agire, a determinarne il carattere e la personalità, a sancirne la sconfitta.

Don Mario, succube di una moglie autoritaria che rimpiange di averlo sposato, che gli ricorda continuamente il suo fallimento, trova in Alberto, o meglio in Berta, un transessuale conosciuto per caso alla stazione di Napoli, dove si prostituisce per dare un senso alla propria diversità, quell’amore, seppure trasgressivo e peccaminoso, che la moglie Lucia non è mai riuscita a dargli, nauseata dalla vita che si è ritrovata a fare insieme a lui, ai margini della società bene in cui desiderava entrare. Marta, la loro primogenita, laureanda in medicina, è la prediletta della madre, forte della propria apparente superiorità, che non evita mai di far notare alla sorella Anna, dolce e malinconica, che, al contrario, ha lasciato gli studi dopo soltanto un anno di scuola superiore, che vive quasi in simbiosi con il padre ed è perdutamente innamorata di Lino, un ragazzo senza un lavoro fisso, che la madre disprezza e offende ogni volta che ne ha l’occasione. E poi c’è Carmen, la sua amica del cuore, che sogna un principe azzurro che possa portarla via dal quel luogo che sa di sugo riscaldato, di fango, di rifiuti e di camorra, e che, solo dopo aver perso l’affetto più caro, riesce finalmente a liberarsi dalla morsa claustrofobica della prigione in cui si sente reclusa.

Con un realismo a volte crudo e disarmante, a volte poetico e accattivante, a volte cinico e pungente, il musicista, cantante e attore Romolo Bianco, al suo esordio come narratore, ci conduce tra le ruvide pieghe di un mondo cristallizzato e stanco, dove la notte è più notte che altrove e il giorno si perde nello squallore di vite schiacciate dal peso di tragedie consumate nel mutismo e nell’indifferenza, il cui grido di dolore non sarà mai ascoltato.

Tra flashback e colpi di scena, attraverso una narrazione dallo stile asciutto e pregnante e dal ritmo deciso e serrato, il breve romanzo “Iodipiù” scivola come un fiume in piena, trascinando il lettore con la sua forza dirompente, fino a lasciarlo talvolta persino senza fiato, per poi condurlo verso un mare buio di sangue e di violenza, di vuoto e di disperazione, di follia e di morte, che soltanto la luce di una nuova vita forse potrà illuminare".

L'appuntamento è, quindi, per giovedì 3 agosto al Viniles di San Benedetto del Tronto per trascorrere una serata in cui l’arte, coniugata in varie forme, offrirà un’importante occasione sia di divertimento ed evasione che di coinvolgimento e riflessione.

Per informazioni e prenotazioni cena e dopo cena: 348/ 2624559 – 347/ 0805748

31/07/2017





        
  



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