"Leggo il tema di questo Consiglio aperto:
"Attuale situazione ospedale di San Benedetto del Tronto e il diritto alla salute dei cittadini di San Benedetto del Tronto e del comprensorio di riferimento".

In maniera esplicita voglio dire qua che sono contrario e come cittadino s'intende, all'ospedale unico per la provincia di Ascoli Piceno.

Perché?
Questa non è una proposta della quale si possa discutere con equilibrio di posizioni diverse tendenti ad aumentare la qualità dei servizi sanitari. Certo, è stata presentata come tale ma oggi è primariamente una sorta di progettazione comunque già decisa ed è tanto unilaterale quanto chiusa che si è formata e si è alimentata per il continuo rilancio di quella che è nota come "economia sanitaria" che presenta ormai in maniera ordinaria a vari livelli seminari e corsi vari sui temi ad esempio di "Alta Formazione di Economia e Management della Sanità".

Proprio dai corsi, finalizzati certo primariamente allo sviluppo di quelle professionalità pregiate aggettivate come "manageriali" che sono operative all'interno delle Aziende Ospedaliere e Agenzie Regionali delle strutture sanitarie sono stati lanciati e ben pubblicizzati materiali prevalentemente ideologici utilizzati dai politici per innovare le politiche sanitarie.

La scelta di un ospedale unico non è naturalmente per affermare innovazioni di politiche sanitarie per garantire più servizi ai cittadini ma si tratta di un modello di sanità pubblica che ha per obiettivo una riduzione dei servizi, e il nostro ospedale ne è, purtroppo, un esempio.

Abbiamo o non meno servizi?
Quindi invito a considerare che comunque i concetti base dell'economia sanitaria debbono essere in relazione esplicita con la Nostra Costituzione. Il comma 1 dell''art. 32 indica che:

"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti".

Chiaramente. Fruire di questo diritto costituzionale con un ospedale unico nella nostra provincia sarà impossibile perché porterà comunque ad una privatizzazione dei servizi sanitari in quanto ci saranno vaste aree territoriali che non saranno servite o quanto meno avranno serie problematiche di mobilità che sarà "forzata" per l'utenza. Ovunque sarà ubicato sarà una opportunità per aumentare la sanità privata.

Al riguardo della sanità privata teniamo conto che il comma 1 dell'art. 41 della Nostra Costituzione afferma:
"L'iniziativa economica privata è libera".

Bene! Ovviamente teniamo anche conto che nello stesso articolo al comma 2 si afferma che:
"Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare
danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana".

 Chiaramente con un ospedale unico per la nostra provincia si determina un reale contrasto per le ragioni dette prima proprio con "l'utilità sociale". Quindi bisogna che quanto meno si tenga conto anche del comma 3 dello stesso articolo che afferma:
"La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica
pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali".

Premesso che "fini sociali" in prospettiva non ci saranno con un ospedale unico. Si tenga anche conto che al riguardo le leggi in materia di ubicazione degli ospedali pubblici non prevedono per la nostra provincia che è molto articolata, un ospedale unico.

Il rilancio dell'ospedale di San Benedetto è possibile e dobbiamo attivarci tutti. In chiusura di quest'intervento ritengo che per la cardiologia debba maggiormente qualificarsi con la istituzione di una unità delle coronarie.