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CRLN, l'ultima novità in casa Macro Beats

San Benedetto del Tronto | Carolina Giudici, classe '93 Sambenedettese di nascita, è la prima voce femminile ad entrare nel roster Macro Beats( etichetta indipendente Milanese).

di Luisa Urbani

CRLN

 Con loro ha prodotto il suo primo EP "Caroline" , in uscita il 20 maggio 2016 su iTunes e su tutte le maggiori piattaforme digitali, oltre che in tutti i negozi di dischi in un esclusivo formato digipack, distribuito da A1 Entertainment.

Noi del ilQuotidiano.it l'abbiamo incontrata per conoscere più da vicino Carolina (anche se lei preferisce CRLN).

Raccontami, chi è Carolina e com'è diventata CRLN

La musica è stata sempre presente nella mia vita e la amo sin da quando sono piccola. Datosi che mi sono sempre vergognata di cantare in pubblico, non erano molti, all'inizio, quelli che conoscevano questo "amore segreto". Crescendo mi sono avvicinata alla chitarra - il primo strumento con cui ho avuto un approccio artistico - e ho iniziato a studiarla, parallelamente al canto. Alle superiori ho fatto parte di alcuni gruppi musicali, fino a capire che sarebbe stato meglio, per me, concentrarmi di più sul canto. In quel periodo, circa 4 o 5 anni fa, il rap andava molto! Ricordo che c'erano molti rapper che mi chiamavano per propormi delle collaborazioni. Perciò mi sono lasciata coinvolgere. Un giorno, all'improvviso, ho capito che ero stanca di tutto questo e mi sono sentita persa. Da quel momento ho bruscamente frenato ogni sorta di collaborazione con i rapper. Poco dopo, ricordo che mi è stato regalato un hukulele e proprio da quel giorno ho iniziato a scrivere, cantare e suonare, pubblicando anche alcune cover da inserire su youtube, per promuovere quello che stavo realizzando. Facevo tutto questo come hobby, perchè la musica era per me qualcosa di secondario. In quel periodo avevo intrapreso gli studi di grafica a Roma, alla Rufa - studi che ancora sto seguendo - e studiavo, diffondendo contemporaneamente la mia musica sui vari social: è stato proprio attraverso i social che ho conosciuto la Macro Beats. Soprattutto grazie a instagram, dove seguivo in particolar modo MacroMarco. Così è iniziato tutto! Siamo entranti in contatto attraverso like e commenti reciproci, poi siamo passati alla chat. Il risultato è stato scoprire di essere vicini di casa! Chiacchiere su chiacchiere, mese dopo mese, alla fine mi ha proposto di entrare nella sua etichetta. Questa è la nascita di CRLN.

 

Conosciamo più da vicino l'EP. Come e dove sono nate le canzoni che compongono questo tuo esordio? C'è stato un fattore scatenante che ha fatto scaturire tutto il progetto o si tratta di una scrematura di materiale che conservavi nel cassetto?

I testi li ho scritti al momento, per l'occasione. Sono nati in maniera assolutamente spontanea, insieme all'EP. Non ci sono vecchie idee rielaborate, tutto è nato insieme.


Sei di origini sambenedettesi e la domanda è d'obbligo. Tu ormai non vivi più qui. Ti manca San Benedetto? Torni spesso qui?

Non torno molto spesso in realtà. Quando lo faccio è per la mia famiglia, soprattutto per i miei 3 gatti. Non è mai per le amicizie o per i posti. È un desiderio di tornare spinto dall'affetto per la mia famiglia e non per la città. Sono comunque legata a San Benedetto anche se non la vedo come la mia casa. Del resto nemmeno Roma lo è. Diciamo che sono ancora in giro, aspettando di tornare da qualche parte.

 

Dato che quello che è uscito oggi è il tuo primo EP, parliamo delle tue prime volte musicali. La prima volta che hai acquistato un disco e la prima volta che sei andata ad un concerto

Beh, riguardo al primo disco che ho comprato - un pochino mi vergogno - è stato Meteora dei Linkin Park. Invece per quanto riguarda il concerto, la mia prima esperienza è stata coi Verdena, a Bologna.


Anche se questo è il tuo primo EP già da tempo sei nel panorama musicale italiano. Cosa ne pensi dell'attuale scena musicale, soprattutto i riferimento ai talent show che si stanno diffondendo a macchia d'olio?

Quando ero piccola, in realtà, dei provini li ho fatti anch'io! Ma più per divertirmi che per sfondare. Penso che con i talent si perda di vista la musica. Qui non si parla nemmeno di show - vai a sentire un artista e se suona in modo perfetto, bè quello è lo show- lo show è una cosa che nel complesso deve funzionare. Con i talent l'unica cosa che rimane dello show è il personaggio. Con questo non voglio dire che chi partecipa ai talent lo fa senza avere talento. Anzi... la cosa brutta è esattamente questa: quando finisce il talent finisci tu. Non li vedo molto di buon occhio.


Concludiamo con uno sguardo al futuro. Un sogno, un'idea, un progetto...

Ho due obiettivi certi: laurearmi e un nuovo disco. Infatti sono già a lavoro per il secondo, sto iniziando a scrivere. Il mio futuro? Voglio che la grafica diventi il mio lavoro, senza assorbire del tutto la mia creatività e la mia voglia di fare musica. In fondo, vorrei convivere con entrambe.

 

21/05/2016





        
  



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