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Tirreno-Adriatico, Van Avermaet vince di misura su Sagan

San Benedetto del Tronto | Nella crono-individuale di San Benedetto si impone Fabian Cancellara.

di Umberto Sgattoni

Sagan, Van Avermaet, Jungels

"Volare come un uccello: ecco il sogno; correre sulla bicicletta: ecco oggi il piacere. Si torna giovani, si diventa poeti.", scrisse Alfredo Oriani.

E come ogni anno, ecco il sogno materializzarsi a San Benedetto: come un gabbiano - "nu cucale" direbbe la nostra gente nel dialetto cittadino - la carovana azzurra che corre su due ruote, da mare a mare, termina il suo volo ed approda a San Benedetto del Tronto.

Correre sulla bicicletta, a San Benedetto: ecco oggi, il piacere. La Tirreno-Adriatico.

Era il lontano 1966 quando su iniziativa di Franco Mealli, si istituì una corsa che idealmente unisse le due sponde ed i due mari che lambiscono la nostra penisola: la "Tirreno-Adriatico", la corsa dei due mari, appunto.

Nella prima edizione - strutturata in tre tappe (in quell'occasione San Benedetto fu sede d'arrivo della seconda delle tre frazioni) - partenza e conclusione, da Roma a Pescara.

Dalla seconda edizione in poi, il "Gran Finale", rigorosamente a San Benedetto del Tronto.

"Tirreno-Adriatico" e San Benedetto un binomio inscindibile.

Dire Tirreno-Adriatico, significa dire ed associare il ciclismo internazionale - il grande ciclismo - a San Benedetto del Tronto.

E dunque, davvero di scarsissima rilevanza il fatto che la 51esima edizione di questa prestigiosa corsa quest'anno, coincida con il cinquantesimo anniversario vero e proprio del fatto che essa trovi San Benedetto quale suo naturale approdo e conclusione.

Sfido chiunque a non associare la Tirreno-Adriatico a San Benedetto.

E non credo questa sia soltanto l'opinione di chi vi sta scrivendo. Ma anche, - ritengo - quella di generazioni di sambenedettesi ed appassionati di ciclismo del territorio e della regione, che riconoscono questa corsa a tappe (che di solito principia la stagione delle "grandi corse" e precede la Milano-Sanremo), come la nostra "classica".

Corsa prestigiosa peraltro, che ha visto - in questi cinquant'anni - la partecipazione del "Gotha" del ciclismo internazionale e mondiale.

Giusto per citare alcuni degli ultimi vincitori: Nairo Quintana, Alberto Contador, Vincenzo Nibali, Cadel Evans. Ed altri grandi fuoriclasse che hanno vinto (Fabian Cancellara, Oscar Freire, il marchigiano Michele Scarponi, Stefano GarzelliPaolo Bettini, Roger De Vlaeminck, Francesco Moser, Giuseppe Saronni) o che vi hanno partecipato (Felice Gimondi, Eddy Merckx, Chris Froome) dando battaglia ed offrendo spettacolo.

L'edizione di quest'anno, è stata vinta dal belga Greg Van Avermaet, il quale va ad inserirsi in un Albo d'Oro fitto di grandissimi campioni.

Vittoria al cardiopalmo per il belga, che riesce ad imporsi con un solo secondo di vantaggio sullo slovacco Peter Sagan, Campione del Mondo in carica. 

Sul podio, appunto, Sagan ed il giovanissimo talento lussemburghese Bob Jungels.

Vincenzo Nibali, conclude la sua Tirreno-Adriatico 2016, sesto in Classifica Generale, a 29'' dal vincitore. 

Vincitore della frazione a cronometro di oggi - che ha visto la Città assoluta protagonista - lo svizzero, pluricampione e specialista, Fabian Cancellara (già vincitore della rassegna, nel 2008).

E certo, qualche polemica legata alla frazione Foligno-Monte San Vicino - tappa regina e cruciale dei giorni scorsi annullata per maltempo (che a detta di alcuni addetti ai lavori avrebbe potuto incidere sulla composizione della Classifica Generale finale) - non ha minimamente scalfito la poesia che solo il grande ciclismo ed i suoi straordinari interpreti riescono a dare.

Un grande ciclismo, ieri, come oggi, che vede San Benedetto protagonista.

Volare come un uccello - da mare a mare - e correre sulla bicicletta, a San Benedetto, da sempre si chiama Tirreno-Adriatico.

Nella storia del ciclismo internazionale, San Benedetto c'è: come un "cucale" che - ogni volta, ogni anno, da mare a mare - torna a casa.

 

15/03/2016





        
  



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