“Chi vuol essere lieto sia…”: quando la bellezza dell’arte diventa realtà
San Benedetto del Tronto | Intensa ed emozionante la serata dell’8 marzo al ristorante il Pescatore di San Benedetto del Tronto organizzata dall’associazione culturale Rinascenza.
di Elvira Apone

un momento musicale dell'evento "Chi vuol esser lieto sia..."
Rinascenza, la neonata associazione culturale fondata da Annalisa Frontalini, Daniela Frontalini ed Elisabetta Catania, che si propone di fare da tramite tra l’arte, in ogni sua forma, e i suoi potenziali fruitori, attraverso l’evento dell’8 marzo “Chi vuol esser lieto sia…”, ha sicuramente centrato il suo principale obiettivo. Grazie al contributo di artisti di alto livello e di grande qualità e originalità, l’incontro ha riscosso un meritato successo, destando in tutti i presenti curiosità, interesse e ammirazione.
Ma ciò che è emerso con maggiore potenza è stato proprio il messaggio che Rinascenza ha voluto lanciare sin dalla sua nascita: l’arte come strumento di aggregazione sociale e culturale, come anello di congiunzione tra l’artista e il pubblico che, attraverso di essa, si incontrano, talvolta si scontrano, ma sempre e comunque condividono uno spazio comune di scambio reciproco. E questo spazio, tra il bianco candore dei tavoli apparecchiati con gusto e decorati con pergamene segnaposto, scrigni cartacei contenenti i versi dedicati alla donna tratti dalle sillogi del poeta ospite Bartolomeo Smaldone, è stato ritagliato con cura e amore per i dettagli, è stato creato per accogliere, come all’interno di una conchiglia, perle di enorme valore artistico.
Dopo l’aperitivo all’insegna di un ottimo vino bianco, Veronica, dal nome femminile e dal gusto delicato, gentilmente offerto dalla cantina vinicola Le Caniette, il trio Jazz meets Classic ha ufficialmente aperto la serata sulle vibranti note di Summertime, con cui il soprano Silvia Costanzi, il sassofonista Elmar Schafer e il pianista Alessandro Olori hanno dato subito prova non solo delle loro notevoli doti musicali, ma anche della sorprendente forza espressiva e della coinvolgente passione per la musica che li anima.
La sociologa Giovanna Frastalli, che ha condotto la serata con la sua solita grazia ed eleganza, ha lasciato la parola al poeta Bartolomeo Smaldone e al suo libro di filastrocche “Sotto la panca”, presentato dall’editrice Valeria Di Felice, che ha dialogato con lui con garbo e naturalezza. Le filastrocche di Smaldone ci hanno deliziato con la loro ironia, colpito per la loro acutezza, commosso grazie alla loro sincerità. La veste scanzonata che le avvolge, come ha sottolineato il poeta, cela, in realtà, temi importanti e profondi su cui riflettere. Ma Smaldone ha anche ribadito lo stesso messaggio di solidarietà e di comunione tra artista e pubblico di cui Rinascenza vuole farsi promotrice. Il poeta è, innanzitutto, un attivista della cultura, un fattivo e instancabile portavoce di messaggi rivoluzionari, un vero e proprio operatore culturale in grado di cambiare il mondo che, solo attraverso la cultura, sembra avere ancora una possibilità di riscatto.
Per questo, come Rinascenza ha fatto e intende continuare a fare, l’arte deve essere messa al servizio di tutti i suoi potenziali fruitori affinché ne possano essere trasformati e, di conseguenza, rigenerati. E martedì 8 marzo questo miracolo di rinascita è avvenuto: arie operistiche di forte impatto emotivo, contaminate da suggestive melodie jazz, si sono alternate agli emozionanti versi di Smaldone, mirabilmente interpretati dall’attore Giovanni Fiorani, in un convivio in cui cibo, vino, musica e poesia si sono accavallati, intrecciati, sovrapposti, mescolati, intervallati e uniti, dando vita a una miscela dominata dal sapore dell’arte.
Ogni ospite conserverà almeno un ricordo prezioso di questa serata, forse imprigionato tra le righe scritte sulla pergamena avuta in dono, forse intrappolato tra le note dell’insolito connubio tra lirica e jazz, forse nascosto in mezzo alle pagine delle poesie di Smaldone o forse, più semplicemente, impresso nel proprio cuore, inevitabilmente toccato dalla bellezza che l’arte ha saputo sprigionare. Il grande scrittore russo Fedor Dostoevskij ha affermato: “La bellezza salverà il mondo” e, proprio grazie ad iniziative come questa, possiamo ancora sperare che accada.
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11/03/2016
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