Convegno "Nuove Opportunità e Strumenti per la Promozione dell'Economia Sociale"
San Benedetto del Tronto | Iniziativa promossa dal Club degli Incorreggibili con relatori di assoluto prestigio.
di Umberto Sgattoni
Nel pomeriggio di venerdì 12, presso la Sala Blu della Parrocchia di San Filippo Neri, sì è tenuto il preannunciato Convegno "Nuove Opportunità e Strumenti per la Promozione dell'Economia Sociale", promosso da "Il Club degli Incorreggibili Ottimisti".
La sala gremita, ha attestato l'interesse della Cittadinanza e l'attenzione del Territorio, intorno all'argomento proposto dal Convegno: il quale, assume particolare significato e rilevanza cruciale anche in riferimento al delicatissimo momento di crisi socio-economica.
Il Convegno, presieduto da Paolo Perazzoli, si è aperto con l'introduzione di Roberto Di Felice, Presidente della Cooperativa Sociale Casa Lella, il quale ha messo in evidenza come la Cooperazione Sociale sia un cardine fondamentale per le esigenze primarie della Comunità; altresì ha ribadito come vi sia la necessità impellente di tutelare chi, con onestà e dedizione, non scinde l'impegno sociale e di servizio da una salda ed ineccepibile impronta etica. Dunque, ha sottolineato l'esigenza di contrastare con fermezza, ogni forma subdola ed ambigua di false cooperative; e, parimenti di sostenere e favorire con vigore, il "fare sistema" di cooperative con bilanci etici certificati.
A seguire, è intervenuto Marco Morganti, Amministratore Delegato di Banca Prossima, che si rivolge al mondo no-profit (laico e religioso) e che si prefigge di coniugare "il tasso di interesse con la solidarietà sociale".
Il Morganti nell'analizzare le dinamiche che regolano il rapporto fra banche ed imprese, non ha nascosto i limiti di un accesso al credito troppo spesso vincolato a modalità restrittive ed estranee alle reali necessità ed alla concretezza della vita socio-economica di ogni giorno.
E' per questo che ha posto da subito l'accento su una modalità di accesso al credito che non sia legata a criteri meramente patrimoniali o manageriali ma piuttosto che si basi su una fiducia rispondente alla serietà dei progetti ed alle esigenze ed ai servizi necessari alla Comunità.
Riscoprire il senso della Comunità. E con esso, recuperare criteri di valutazione che tengano conto della sostenibilità nella realtà del territorio.
"Creare qui, per qui". Questo il senso di una "Economia Sociale" che si concreti e si leghi a filo doppio con i bisogni della Comunità, di una Città, di un Territorio: d'un lato creando opportunità di lavoro, dall'altro fornendo servizi essenziali e di qualità.
A seguire, l'intervento del sambenedettese Camillo De Berardinis, Amministratore Delegato CFI Cooperazione Finanza e Impresa: il quale, riprendendo la tematica sviluppata dal Morganti, ha fatto notare come le nuove sfide del Welfare pongano l'esigenza di coinvolgere soggetti intermedi che sappiano rendersi interpreti di bisogni (e servizi) altrimenti non soddisfacibili: oggi, infatti, molte attività e servizi alla comunità possono essere gestiti da cooperative che favoriscono l'inserimento lavorativo di fasce disagiate e forniscono altresì un servizio di qualità.
A fronte di ciò, tantopiù risulta necessaria la creazione di una rete di imprese e di forme di aggregazione che creino "sistema". Costruire, dunque, imprese che non ragionino solo in logica di profitto ma che si prefiggano un equilibrio economico: cioè che offrano solidità e durata nel tempo, sia sotto il profilo occupazionale che dei servizi.
Gabriele Darpetti, Direttore Federsolidarietà Confcooperative Marche Alleanza Cooperative Italiane, ha posto l'accento su come sia prioritario che l'Economia e la Cooperazione Sociale non restino marginali o specialistiche ma si sforzino di entrare nel dibattito sociale civico e culturale di ogni giorno. Inoltre, ha altresì auspicato un impegno che veda il Welfare quale protagonista di un'opportunità economica fondata su nuovi paradigmi che si ispirino al Principio del "Bene Comune".
In conclusione, Paolo Perazzoli, non nascondendo il compiacimento e la soddisfazione per la nutrita partecipazione, ha sottolineato come quanto emerso dal Convegno sia patrimonio civico e culturale sul quale poter riflettere, ragionare e progettare per la Città.
"Conoscere è già fare molto. Chi non conosce non sa dove andare" ha affermato.
L'obiettivo è quello di creare una rete di conoscenze e rapporti per una Città Solidale.
Le risorse ci sono. Tuttavia, per usufruirne sono necessari progetti credibili che crescano in una dimensione ed in un sistema adeguati.
Si può ragionare in grande: la Città che compartecipa ed i servizi sociali quale investimento a sostegno dei più deboli e delle opportunità di lavoro.
Questo Convegno ha sicuramente offerto degli spunti di indubbio interesse che costituiscono, come ha ribadito Perazzoli, "un'occasione che resta e che può dare ispirazione e sostegno a idee e progetti per lo sviluppo della Città".
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13/02/2016
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