UN DISCO AL GIORNO
San Benedetto del Tronto | MANDELA COLONNA SONORA
di

ARTISTI VARI
"MANDELA: LONG WALK TO FREEDOM"
Colonna Sonora Originale
E' successo esattamente il 5 dicembre, mentre a Londra le due figlie del grande statista sudafricano presenziavano la prima mondiale del film "Long walk to freedom", che è arrivata la notizia della morte di Nelson Mandela. La proiezione per volere delle figlie non è stata sospesa, anzi sotto l'onda della commozione, il film, dopo travagliate vicende, ha avuto subito un notevole lancio nonostante la fredda accoglienza da parte della critica.
Avrebbe dovuto essere diretto da Tom Hooper ("Il discorso del re", "Les Misérables") che aveva fatto visita più volte al leader nero ma dopo continue traversie la direzione è stata affidata a Justin Chadwick, esperto regista televisivo il quale, con un cast senza divi (Idris Elba, Naomie Harris, Carl Beukes, Tony Kgoroge, Riaad Moosa) ha allestito un bio-pic onesto e con una colonna sonora utilizzando, come in un musical, lo stesso cast soprattutto nelle corali scene di massa ("Hoya Rona", "Bahleli bonke", "Tilongwemi", "Thula baba", "Nkosi Sikelel' iAfrica" e la travolgente e coinvolgente "Africa will be saved" sulla scia della "Let the sunshine in" del celebre musical "Hair"). Nel soundtrack non mancano i riferimenti alla tradizione di Capetown affidati alle voci dei bravi Manhattan Brothers, quintetto popolarissimo negli anni '40 e '50 ("Be my guest", "Jikela Emaweni") che va a braccetto con Elias Lerole ("Long trousers kwela") e con gli Havana Swingers che aprono il disco nelle tipiche atmosfere da ballo del primo dopoguerra ("Mzala").
La musica più moderna del paese è rappresentata dagli Amampondo fondati dall'intellettuale e etnomusicologo Dizu Plaatjies ma non mancano riferimenti di un glorioso passato musicale africano rappresentato dal teatro e dal vecchio musical di Todd Matshikiza che aveva regalato altissimi momenti raccontando le vicende del pugile Ezekiel Diamani ("King Kong") e persino al gospel di quelle latitudini affidato agli Innocent Modiba ("Theta no Botha"). E non sono da meno le istanze afro che hanno conquistato il mondo con la celebre "War" di Bob Marley cui risponde l'omaggio ska degli Special AKA ("Nelson Mandela") e il jazz feroce e rivoluzionario di Art Blackey ("Amuck") che fa il paio con Gil Scott-Heron ("The revolution will not ne televised") prima della chiusura affidata a Bono e gli U2, grandi amici di Madiba che regalano il nuovo affascinante singolo, "Ordinary love" dedicato all'immenso Mandela, simbolo della lotta per la libertà.
Per la cronaca e non su questo disco il commento sonoro del film, è affidato al compositore Alex Heffes.
Voto 7/10
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25/12/2013
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