Traiano Campanelli punta forte sulle prossime elezioni politiche
San Benedetto del Tronto | "Sono certo che il Piceno farà uno scatto d'orgoglio. La mia candidatura è un'opportunità davvero grande e il nostro territorio non può lasciarsela sfuggire"
di Redazione

Traiano Ruffo Campanelli
A pochi giorni dal voto, Traiano Ruffo Campanelli commenta così la sua corsa verso il Palazzo Madama. L'imprenditore sambenedettese - 43enne, amministratore della Opi Estintori e da anni impegnato nel sociale con la onlus Asmo che assiste malati oncologici - è capolista al Senato per il Centro Democratico: formazione politica incardinata nell'alleanza di centrosinistra insieme a Pd e Sel.
"Dati alla mano - afferma - per quanto riguarda il Senato sono l'unico candidato espressione di San Benedetto e del Piceno che ha qualche chance concreta di essere eletto. Per questo, nel momento in cui ho accettato la candidatura, mi sono subito reso conto dell'importanza strategica che essa ricopre per la tutela del territorio e per la sua rappresentanza nelle Istituzioni nazionali. Una rappresentanza che è stata calpestata da una legge elettorale ingiusta, da cambiare quanto prima, ma che ora può essere garantita con un voto al Centro Democratico. Una decisione da prendere anche al di là della fede politica o delle logiche di partito".
A proposito dei problemi del nostro territorio, in questi giorni tiene banco la questione dell'impianto di stoccaggio del metano che dovrebbe essere realizzata in zona Agraria. Lei cosa ne pensa?
"Io vivo a Porto d'Ascoli centro e ho aderito al comitato No Gas già in tempi non sospetti. Lavoro nel comparto della sicurezza e posso dire che un impianto del genere garantirebbe una tranquillità pressoché totale. Ma, vista la vicinanza con il centro abitato, sarebbe comunque meglio evitare un insediamento del genere anche perché qualche incidente, più che nelle profondità del suolo, potrebbe avvenire in superficie. Per questo va fatta ogni pressione possibile sui ministeri competenti. Poi, se non si riuscirà a scongiurare la sua realizzazione, occorrerà essere bravi e pronti a mettere sul tavolo delle soluzioni alternative. Io, dunque, proporrei di realizzare l'impianto in una zona scarsamente abitata, magari lungo la Vallata del Tronto. Poi, tramite delle trivellazioni diagonali, il metano potrebbe comunque arrivare nel giacimento dell'Agraria e lì essere stoccato. E' un'ipotesi fattibilissima. Certo, è più costosa, ma questo è un problema della multinazionale che ha intenzione di realizzare l'impianto".
Restando sul fronte delle risorge energetiche, sappiamo che lei ha una proposta particolare a supporto delle imprese
"Sì, credo che lo Stato debba garantire degli sconti sulle bollette energetiche. Ad esempio: energia elettrica scontata del 50% per sostenere le imprese in difficoltà. Ciò sarebbe una vera e propria boccata d'ossigeno per tanti imprenditori alle prese con un complicato momento economico".
Ha in mente altre ricette per alleviare il peso della crisi?
"Oggi come oggi ogni imprenditore deve fare i conti con il cuneo fiscale, che io chiamerei invece mazzata fiscale. Ebbene, si deve lavorare per assottigliare gli oneri fiscali sul lavoro, ma a mio modo di vedere va rivisto anche il meccanismo della cassintegrazione".
Si spieghi meglio
"La parola d'ordine deve essere sussidiarietà. In tempi di crisi i cassintegrati non possono più prendere i loro sussidi rimanendo inoccupati a casa. Lo Stato dovrebbe chiedere loro un impegno che ripaghi questa spesa. Penso, ad esempio, a delle ore di attività socialmente utili da dedicare a qualche associazione benefica".
Il tema della sussidiarietà le è particolarmente caro e sappiamo che vuole svilupparlo anche sul fronte delle pensioni. Ci dice di più?
"Penso sia opportuno un riequilibrio generale delle pensioni. In Italia ci sono 2-300mila persone che portano a casa cifre esorbitanti. Io mi batterei per tagliare le pensioni d'oro, concentrandomi in particolare verso quelle degli ex dirigenti, manager e rappresentanti pubblici. Cinquemila euro al mese è una cifra più che sufficiente. L'eccedente andrebbe ridistribuito tra chi, attualmente, percepisce pensioni minime. Un'idea che garantirebbe una vita più decorosa a migliaia di famiglie".
Che futuro vede per il porto di San Benedetto?
"Purtroppo, oggi come oggi, il porto ha perso quella valenza produttiva e commerciale che aveva tempo addietro. Ecco dunque che quello spazio va, pian piano, riconvertito. Mi riferisco soprattutto all'area legata alla logistica del pesce. Le mosse da fare sono due: delocalizzare queste attività. I magazzini ittici potrebbero essere spostati altrove e favorire, proprio in quel punto, la nascita di un nuovo quartiere della movida che potrebbe rilanciare la Riviera delle Palme anche tra i giovani. Il mio compito, qualora venissi premiato dagli elettori, sarà quello di intercettare ogni possibile canale di finanziamento che possa aiutare a passare dalla teoria alla pratica tutti gli imprenditori che credono in questo progetto".
Per lei il concetto d'impresa si lega anche a quello della promozione turistica. Come mai?
"Sono convinto che le piccole e medie imprese del territorio siano un veicolo strepitoso del brand Piceno. Pensiamo, ad esempio, ai tantissimi cataloghi aziendali dove sono in bella mostra anche le immagini delle nostre città. Continuare a sostenere i tanti gioielli industriali che custodiamo, soprattutto nel percorso dell'internazionalizzazione, genererà un circuito virtuoso in grado di portare giovamenti anche alle nostre attività turistico-ricettive".
"Dati alla mano - afferma - per quanto riguarda il Senato sono l'unico candidato espressione di San Benedetto e del Piceno che ha qualche chance concreta di essere eletto. Per questo, nel momento in cui ho accettato la candidatura, mi sono subito reso conto dell'importanza strategica che essa ricopre per la tutela del territorio e per la sua rappresentanza nelle Istituzioni nazionali. Una rappresentanza che è stata calpestata da una legge elettorale ingiusta, da cambiare quanto prima, ma che ora può essere garantita con un voto al Centro Democratico. Una decisione da prendere anche al di là della fede politica o delle logiche di partito".
A proposito dei problemi del nostro territorio, in questi giorni tiene banco la questione dell'impianto di stoccaggio del metano che dovrebbe essere realizzata in zona Agraria. Lei cosa ne pensa?
"Io vivo a Porto d'Ascoli centro e ho aderito al comitato No Gas già in tempi non sospetti. Lavoro nel comparto della sicurezza e posso dire che un impianto del genere garantirebbe una tranquillità pressoché totale. Ma, vista la vicinanza con il centro abitato, sarebbe comunque meglio evitare un insediamento del genere anche perché qualche incidente, più che nelle profondità del suolo, potrebbe avvenire in superficie. Per questo va fatta ogni pressione possibile sui ministeri competenti. Poi, se non si riuscirà a scongiurare la sua realizzazione, occorrerà essere bravi e pronti a mettere sul tavolo delle soluzioni alternative. Io, dunque, proporrei di realizzare l'impianto in una zona scarsamente abitata, magari lungo la Vallata del Tronto. Poi, tramite delle trivellazioni diagonali, il metano potrebbe comunque arrivare nel giacimento dell'Agraria e lì essere stoccato. E' un'ipotesi fattibilissima. Certo, è più costosa, ma questo è un problema della multinazionale che ha intenzione di realizzare l'impianto".
Restando sul fronte delle risorge energetiche, sappiamo che lei ha una proposta particolare a supporto delle imprese
"Sì, credo che lo Stato debba garantire degli sconti sulle bollette energetiche. Ad esempio: energia elettrica scontata del 50% per sostenere le imprese in difficoltà. Ciò sarebbe una vera e propria boccata d'ossigeno per tanti imprenditori alle prese con un complicato momento economico".
Ha in mente altre ricette per alleviare il peso della crisi?
"Oggi come oggi ogni imprenditore deve fare i conti con il cuneo fiscale, che io chiamerei invece mazzata fiscale. Ebbene, si deve lavorare per assottigliare gli oneri fiscali sul lavoro, ma a mio modo di vedere va rivisto anche il meccanismo della cassintegrazione".
Si spieghi meglio
"La parola d'ordine deve essere sussidiarietà. In tempi di crisi i cassintegrati non possono più prendere i loro sussidi rimanendo inoccupati a casa. Lo Stato dovrebbe chiedere loro un impegno che ripaghi questa spesa. Penso, ad esempio, a delle ore di attività socialmente utili da dedicare a qualche associazione benefica".
Il tema della sussidiarietà le è particolarmente caro e sappiamo che vuole svilupparlo anche sul fronte delle pensioni. Ci dice di più?
"Penso sia opportuno un riequilibrio generale delle pensioni. In Italia ci sono 2-300mila persone che portano a casa cifre esorbitanti. Io mi batterei per tagliare le pensioni d'oro, concentrandomi in particolare verso quelle degli ex dirigenti, manager e rappresentanti pubblici. Cinquemila euro al mese è una cifra più che sufficiente. L'eccedente andrebbe ridistribuito tra chi, attualmente, percepisce pensioni minime. Un'idea che garantirebbe una vita più decorosa a migliaia di famiglie".
Che futuro vede per il porto di San Benedetto?
"Purtroppo, oggi come oggi, il porto ha perso quella valenza produttiva e commerciale che aveva tempo addietro. Ecco dunque che quello spazio va, pian piano, riconvertito. Mi riferisco soprattutto all'area legata alla logistica del pesce. Le mosse da fare sono due: delocalizzare queste attività. I magazzini ittici potrebbero essere spostati altrove e favorire, proprio in quel punto, la nascita di un nuovo quartiere della movida che potrebbe rilanciare la Riviera delle Palme anche tra i giovani. Il mio compito, qualora venissi premiato dagli elettori, sarà quello di intercettare ogni possibile canale di finanziamento che possa aiutare a passare dalla teoria alla pratica tutti gli imprenditori che credono in questo progetto".
Per lei il concetto d'impresa si lega anche a quello della promozione turistica. Come mai?
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