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Con "Pro Patria" Ascanio Celestini conclude la stagione al Teatro delle Energie

Grottammare | L'attore romano attraverso un monologo denuncia la situazione carceraria italiana. "I morti e gli ergastolani hanno una cosa in comune: non temono i processi. I morti perché non possono finire in galera. Gli ergastolani perché dalla galera non escono più"

La locandina dello spettacolo (foto www.tetatro.org)

Ascanio Celestini con "Pro Patria" chiude sabato 3 marzo il sipario sulla stagione del Teatro delle Energie di Grottammare realizzata da Comune e Amat con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Regione Marche.

Lo spettacolo, scritto e diretto da Ascanio Celestini e suoni a cura di Andrea Pesce, sarà in scena anche a Senigallia, domenica 4 marzo al teatro "La Fenice" e, ancora, a Sant'Elpidio a Mare al teatro "Cicconi" venerdì 16 marzo, al teatro "Gentile" di Fabriano sabato 17 e al teatro "Bramante" di Urbania domenica 18 (pomeridiana ore 17 a Senigallia, serale alle 21,15 a Sant'Elpidio a Mare e Urbania, alle 21 a Fabriano).

"Pro Patria (senza prigioni, senza processi)",  prodotto da Fabbrica in collaborazione con il Teatro Stabile dell'Umbria, è un racconto di cento minuti. Ascanio è da solo in uno spazio di due metri per due e due sono le musiche che accompagnano la narrazione, un brano surf e una variazione di Chopin su un'aria di Vincenzo Bellini. Cinque personaggi. Uno è il narratore, personaggio che parla in prima persona. Con lui ci sono due padri, uno di sangue e uno ideale. Accanto si muovono due abitanti della prigione che è il luogo dell'azione. Sono un secondino, detto l'intoccabile, padrone concreto della vita del carcere, e un immigrato africano che dorme cinque minuti ogni ora.

"I morti e gli ergastolani hanno una cosa in comune: non temono i processi. I morti perché non possono finire in galera. Gli ergastolani perché dalla galera non escono più" Sono le parole di un detenuto che sta scrivendo il discorso. Un discorso importante nel quale cerca di rimettere insieme i pezzi della propria storia, ma anche di una formazione politica avvenuta in cella attraverso i tre libri che l'istituzione carceraria gli permette di consultare. Chiede aiuto a Mazzini. Un Mazzini silenzioso e sconfitto".


Informazioni e biglietti per tutte le repliche ai botteghini dei teatri che ospitano lo spettacolo, agli uffici AMAT ad Ancona (corso Mazzini 99 tel. 071/2072439) e in tutte le biglietterie del circuito Amat-Vivaticket.
Per la data di Grottammare anche all'Ufficio Cultura del Comune (tel. 0735/739240) e la sera di spettacolo al botteghino del Teatro delle Energie (via Ischia 301)

01/03/2012





        
  



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Con "Pro Patria" Ascanio Celestini conclude la stagione al Teatro delle Energie

Grottammare | L'attore romano attraverso un monologo denuncia la situazione carceraria italiana. "I morti e gli ergastolani hanno una cosa in comune: non temono i processi. I morti perché non possono finire in galera. Gli ergastolani perché dalla galera non escono più"

La locandina dello spettacolo (foto www.tetatro.org)

Ascanio Celestini con "Pro Patria" chiude sabato 3 marzo il sipario sulla stagione del Teatro delle Energie di Grottammare realizzata da Comune e Amat con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Regione Marche.

Lo spettacolo, scritto e diretto da Ascanio Celestini e suoni a cura di Andrea Pesce, sarà in scena anche a Senigallia, domenica 4 marzo al teatro "La Fenice" e, ancora, a Sant'Elpidio a Mare al teatro "Cicconi" venerdì 16 marzo, al teatro "Gentile" di Fabriano sabato 17 e al teatro "Bramante" di Urbania domenica 18 (pomeridiana ore 17 a Senigallia, serale alle 21,15 a Sant'Elpidio a Mare e Urbania, alle 21 a Fabriano).

"Pro Patria (senza prigioni, senza processi)",  prodotto da Fabbrica in collaborazione con il Teatro Stabile dell'Umbria, è un racconto di cento minuti. Ascanio è da solo in uno spazio di due metri per due e due sono le musiche che accompagnano la narrazione, un brano surf e una variazione di Chopin su un'aria di Vincenzo Bellini. Cinque personaggi. Uno è il narratore, personaggio che parla in prima persona. Con lui ci sono due padri, uno di sangue e uno ideale. Accanto si muovono due abitanti della prigione che è il luogo dell'azione. Sono un secondino, detto l'intoccabile, padrone concreto della vita del carcere, e un immigrato africano che dorme cinque minuti ogni ora.

"I morti e gli ergastolani hanno una cosa in comune: non temono i processi. I morti perché non possono finire in galera. Gli ergastolani perché dalla galera non escono più" Sono le parole di un detenuto che sta scrivendo il discorso. Un discorso importante nel quale cerca di rimettere insieme i pezzi della propria storia, ma anche di una formazione politica avvenuta in cella attraverso i tre libri che l'istituzione carceraria gli permette di consultare. Chiede aiuto a Mazzini. Un Mazzini silenzioso e sconfitto".


Informazioni e biglietti per tutte le repliche ai botteghini dei teatri che ospitano lo spettacolo, agli uffici AMAT ad Ancona (corso Mazzini 99 tel. 071/2072439) e in tutte le biglietterie del circuito Amat-Vivaticket.
Per la data di Grottammare anche all'Ufficio Cultura del Comune (tel. 0735/739240) e la sera di spettacolo al botteghino del Teatro delle Energie (via Ischia 301)

01/03/2012





        
  



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