Si chiama Rrose ed è la nuova rivista che sa di Arte
Macerata | La rivista free press bimestrale parla di creatività, dalle arti visive al design, passando per la fotografia, la urban art, la grafica, la visual art, la comunicazione, la scenografia, lillustrazione, la moda, la scrittura e la musica.
Perché questo nome? Rrose. è edita dall'associazione culturale Rrose Sélavy (sede a Tolentino, MC), e prende il nome da Rrose Sélavy, alias Marcel Duchamp fotografato in abiti femminili da Man Ray nel 1924.
Il nome della rivista è scritto con un punto alla fine. Un vezzo un po' duchampiano: un nome che vuole assomigliare ad una breve headline (rigorosamente con il punto finale).
Hanno collaborato al primo numero:
Bruno Ceccobelli, Mimmo Jodice, Margherita Palli, Monica Randi, Annamaria Testa, Pasquale Barbella, Gillo Dorfles, Germano Celant, Elisa Savi Ovadia, Maurizio Ferraris, Dem, Fabrizio Ottaviucci, Vittorio Zincone, Mauro Cicarè, Angelo Ferracuti, Lorenzo Fonda, Mauro Bubbico, Barbara Garlaschelli, Fabrica, Piero Feliciotti, Paolo Rinaldi, Chiara Gabrielli, Massimo De Nardo (direttore editoriale).
In preparazione il secondo numero, in uscita tra marzo e aprile, al quale partecipano:
Mimmo Paladino, Bruno Ceccobelli, Gabriele Basilico, Elisa Savi Ovadia, Maria Luisa Spaziani, Matteo Pericoli, Maurizio Maggiani, Walter Fontana, Franco Arminio, Angelo Simone, Petra Magoni, Ferruccio Spinetti, Fabio Palombo, Mauro Cicarè, Alex Orlowski, Osvaldo Pieroni, Riccardo Falcinelli, Paolo Fabbri, Carmina Campus.
Rrose è una rivista edita dall'associazione culturale Rrose Sélavy.
Rrose viene distribuita per posta. Una distribuzione mirata, in un certo senso "personalizzata", viste le poche copie iniziali (2500). Conclusa la spedizione postale di Rrose n. 1, abbiamo inviato altre copie a quei lettori che ne hanno fatto richiesta con una email, avendo scoperto la rivista Rrose attraverso il nostro facebook o attraverso alcuni importanti siti che di Rrose hanno parlato bene. In pochi giorni - per le molte richieste - abbiamo terminato la "riserva". Se ne riparlerà al prossimo numero.
Ovviamente, progettare, stampare e spedire Rrose ha i suoi costi. Tutto il lavoro svolto dalla piccola e tenace redazione è volontario, gli autori hanno partecipato gratuitamente, mettendo a disposizione testi e foto. L'uscita di Rrose n. 1 è stata possibile grazie al contributo dell'associazione Rrose Sélavy e di alcuni sponsor.
Un progetto come Rrose nasce dal piacere di trattare la cultura - d'ogni genere - come veicolo di comunicazione tra le persone. La cultura è uno strumento di civiltà.
Rrose parte da una cittadina di provincia, con occhi curiosi rivolti ovunque.
Rrose è raggiungibile attraverso il sito dell'associazione culturale: www.rroseselavy.org
O a viva voce, con il telefono: 0733.971310
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24/01/2012
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