Evidenziato che la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, ha chiesto di non fermare la produzione e di commemorare l'evento con dei "momenti di ricordo e di aggregazione attorno alla bandiera nazionale nei luoghi di lavoro", tesi inoltre abbracciata anche dal ministro Roberto Calderoli e da altri politici.

Tenuto conto delle giustificazioni adotte della medesima presidente: «si darebbe un segnale fortemente dissonante rispetto alle azioni che, faticosamente, le parti sociali stanno mettendo in atto per recuperare ogni possibile margine di produttività, per poter fare nuovi investimenti e salvare posti di lavoro in Italia».

Considerato che le preoccupazioni delle dott.ssa Marcegaglia potrebbero essere fondate, ma poco attente nei confronti dei lavoratori, ai quali non viene riconosciuto niente a fronte della rinuncia al giorno di festa.

Valutato che la nostra centocinquantenaria Patria è frutto del lavoro, della genialità, e degli atti eroici, dei nostri ascendenti, soprattutto di quelle intere generazioni d'italiani "ignoti" che senza far di conto, si sono prodigate allo sviluppo della nostra nazione.

Ritenuto che sia dovere morale onorare tutti coloro che hanno contribuito a dar vita alla nostra nazione, almeno ogni 50 anni.
- E che oggi più che mai, visto il particolare momento politico di riforme, che sembrano più allontanare che unire, è importante rinforzare il concetto di unità nazionale e del comune sentirsi Italiani.

Si auspica che il governo confermi la festività nazionale per il 17 marzo 2011, e che nel caso in cui decida di accogliere le istanze dei sostenitori del P.I.L., ci si sinceri che tali inguaribili difensori della produttività siano sensibili e generosi nei confronti degli italiani, magari con un premio economico extra contratto.

impegna il Sindaco e la Giunta Comunale ad inoltrare copia di tale mozione al Presidente della Repubblica, al Presidente del Senato, al Presidente della Camera dei Deputati ed al Presidente del Consiglio dei Ministri.