MDC: chiedere la proroga significa accettare passivamente il pedaggio
Ascoli Piceno | Il Movimento difesa Cittadino è ancora critico con l'attegiamento della Provincia rispetto al balzello ascoli-mare. L'avv. Girardi: "Amministrazione già colpevole per non aver presentato ricorso al TAR".

Il Movimento Difesa del Cittadino si era rivolto al Tar del Lazio per chiedere la sospensione del decreto governativo del 25 giugno 2010 che individuò i caselli autostradali presso i quali dal primo luglio 2010 doveva applicarsi l'aumento forfettario previsto dalla Finanziaria. In realtà una vera e propria tassa che il Governo aveva evitato di chiamare con il suo vero nome.
Il TAR Lazio il 29 luglio 2010 aveva bloccato l'aumento dei pedaggi a fronte dei ricorsi presentati tra gli altri anche dalla Provincia di Pescara, ma NON da quella di Ascoli.
Ma il primo settembre 2010 il Consiglio di Stato aveva precisato che la decisione valeva solo a beneficio degli enti territoriali che avevano presentato il ricorso al TAR e tra i quali non c'era appunto la Provincia di Ascoli Piceno!
L'ANAS comunque - sia detto per completezza - aveva scelto di sospendere già da luglio gli aumenti su tutto il territorio nazionale sino alle decisioni definitive di merito.
"Il Piceno particolarmente penalizzato dall'aumento del pedaggio previsto per il Casello di San Benedetto del Tronto - rileva l'avv. Micaela Girardi, Pres. MDC Marche - subì anche l'inerzia dell'Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno.
Oggi, dopo la gara con cui l'ANAS ha assegnato l'appalto per il telepedaggio nei raccordi autostradali, MDC Marche condivide e sostiene tutte le manifestazioni e le iniziative contro l'introduzione del pedaggio nell'Ascoli-mare, unica arteria coinvolta in tutta la Regione Marche".
"Purtroppo, ricorda ancora l'avv. Girardi, la scelta della Provincia di Ascoli di chiedere una proroga al Ministro delle Infrastrutture suona come accettazione passiva dell'imposizione del pedaggio, per evitare il quale invece l'Amministrazione Provinciale dovrebbe adoperarsi perchè per ragioni economiche, amministrative e per la carenza di infrastrutture è ingiusto che gravi sul Piceno".
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11/02/2011
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Betto Liberati