Barboni: "La sanità regionale è allo sbando, l'assessore si dimetta!"
Ascoli Piceno | Pubblichiamo la lettera, firmata dal consigliere comunale di maggioranza e sottoscritta da altri 8 colleghi, che racconta dei disagi vissuti personalmente al CUP dell'ospedale Mazzoni.

Walter Barboni
Luogo: ospedale Mazzoni, centro prenotazioni.
Quattro gli sportelli ma solo tre operativi a fronte di un gran numero di utenti.
Il display che dovrebbe indicare il turno di accesso agli sportelli è guasto e i numeri che vi appaiono sono assolutamente a caso.
Cresce il nervosismo degli utenti.
Ma nervosismo è un termine improprio.
Educato ma assolutamente improprio.
Alcuni degli utenti hanno atteso dalle 9.50 alle 12.40. Altri, più fortunati dalle 9.20 alle 11.20.
Ma c'è stato anche chi dopo due ore e mezzo di attesa, giunto stremato allo sportello ha dovuto aspettare altri quaranta minuti perché il computer faceva le bizze.
Martedì 7 dicembre.
Un giorno sfortunato?
Macché.
Computer "infortunati" o meno, sportelli chiusi o meno, il sistema sanità marchigiano fa acqua da tutte le parti.
Ha un bel dire il governatore Spacca che ora tutto va bene, che i problemi sono stati risolti e che la Regione Marche chiederà i danni a quanti hanno gettato nel caos il Centro Unico di Prenotazione.
Il Cup Marche non funziona così come il sistema sanitario regionale.
Dietro quegli sportelli, operatori che con efficienza e tanta cortesia reggevano e reggono l'urto degli inferociti utenti.
A loro la nostra piena solidarietà umana e professionale ma la sanità non può reggersi solo sulla buona volontà degli operatori che fanno argine alla incapacità di chi dovrebbe assicurare efficienza al sistema.
Forse Spacca vive in un altro pianeta o utilizza strutture sanitarie private ma tutti quei marchigiani e ascolani in particolari che devono ricorrere a prestazioni sanitarie sanno benissimo che cos' è il pianeta sanità oggi.
File interminabili, liste di attesa infinite e chi ha bisogno, subito, di un esame che può cambiare la vita, costretti a rivolgersi alle strutture private.
Ascoli e il suo territorio, poi, abbandonata praticamente da sempre, senza più voce per urlare la propria disperazione, la propria rabbia, il proprio malessere rispetto ad una situazione assurda.
Direttori che vanno e vengono.
Più vanno che vengono.
Carenza cronica di personale.
E alle carenze locali si aggiungono ora e macroscopiche disfunzioni del sistema a livello regionale.
Ma nessuno paga.
Si continua a parlare di aree più o meno vaste, di riunificazioni ospedaliere, di centri che un giorno, forse, saranno all'avanguardia.
Ci parliamo addosso di una sanità che non esiste e nessuno che abbia un soprassalto di dignità, un minimo di pudore e dire: Basta, lascio la poltrona.
Macché.
Ai consiglieri regionali di maggioranza ed opposizione eletti in questo negletto territorio, al sindaco, presidente della conferenza dei sindaci, a quanti hanno a cuore questa nostro Piceno, fate sentire, forte, la vostra voce.
Gridate la rabbia degli ascolani.
Dite forte e chiaro che ora è giunto il momento che qualcuno si assuma le proprie responsabilità.
Non è più tempo di inutili discorsi sul sesso degli angeli.
Vogliamo fatti.
Vogliamo sapere su chi possiamo contare .
Vogliamo sapere se gli eletti di questa terra in Consiglio regionale e magari approdati anche in Giunta regionale sono in grado di tutelare i nostri diritti: di rispetto, di civiltà, di cittadini.
E a Spacca un invito.
Mandi a casa l'assessore alla sanità oppure si dimetta!
Per segnalare ulteriori disservizi
sanitapiceno@libero.it
Barboni- Falciani- Isopi-Lattanzi- Marco Cappelli- Ciabattoni Francesco - Cappelli Edoardo - Matteucci Simone - Cappelli Luca
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14/12/2010
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