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Il Cup regionale nel girone dei farmacisti

San Benedetto del Tronto | Assemblea della categoria insieme ai vertici ieri al Madonna del Soccorso, tra critiche e rivendicazioni.

di Martina Oddi

D'Avella, Ruta, Patrignani, Novelli

Carmine Ruta, Direttore del Servizio salute della Regione Marche, insieme al Presidente della Zona 12 Antonio Maria Novelli e al massimo rappresentante della Federfarma Pasquale D'Avella, hanno fatto ieri il punto sul Cup regionale davanti ai rappresentanti delle farmacie locali scesi sul piede di guerra.

Il servizio di prenotazione delle prestazioni sanitarie, partito nel 2007 con una sperimentazione su scala provinciale, diventa regionale e si articolerà sui tre assi rappresentati dagli 800 sportelli ospedalieri, dai call center, e dalle 500 farmacie della Zona 12, a cui a breve si aggiungeranno 1000 medici di famiglia. Ruta si è preoccupato di far capire l'importanza di metter in rete il servizio, per snellire il flusso di richieste attualmente concentrato nella mattina - 8.000 su 10.000 nella fascia oraria 10.00 - 12.00 - per evitare che il sistema collassi e per tutelare gli stati di cronicità e fragilità della popolazione marchigiana, fra le più vecchie d'Italia.

Gli animi della platea però si sono scaldati sulla questione del mancato riconoscimento delle prestazioni svolte sinora, e della presunta ingiustizia di una sperimentazione che è gravata solo sulle farmacie della Zona 12, finchè il Presidente D'Avella non ha assicurato che il lavoro che dovrà essere svolto in futuro sarà adeguatamente risarcito dai contributi della Regione.

Rassicurazioni di altra natura anche da Novelli, che sulla defezione dei quattro medici del Pronto Soccorso afferma: "nessuna fuga a causa di carichi di lavoro insostenibili, ma solo un fisiologico riavvicinamento a casa dei dottori in questione, tutti originari dell'Abruzzo. Se il trasferimento dovesse avere corso siamo già pronti a rimpiazzarli con un nuovo bando". Tornado poi sul Cup, Ruta assicura che la sperimentazione avrà la durata di 60 giorni, e che tre mesi serviranno per mettere il sistema a regime. "Servono tecnologie informatiche, processi organizzativi e formazione, ma la cosa che mi preoccupa è questa resistenza al cambiamento e all'innovazione" ha concluso riferendosi allo sbarramento di fuoco dei presenti. Rinnovamento ed evoluzione accolti in modo piuttosto ostile, ma la speranza nel progresso è da queste parti l'ultima a morire.

09/10/2010





        
  



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