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Incontro con Massimo Cacciari alla Palazzina Azzurra

San Benedetto del Tronto | Amleto, la crisi moderna di un uomo inchiodato al passato.

di Martina Oddi

Cacciari con i lettori

Si è svolto alla Palazzina Azzurra uno degli eventi, probabilmente, di maggior  spessore culturale della stagione estiva. Organizzato dall'Amministrazione Comunale e dalla Libreria La Bibliofila, infatti, per la XXIX edizione degli Incontri con l'Autore il filosofo Massimo Cacciari ha presentato l'uomo del pensiero, e ha introdotto il soggetto di riflessione dell' "Hamletica", il suo ultimo lavoro edito da Adelphi. In un contesto culturale e storico dominato dall'insicurezza e dalla violenza, che sono per l'autore delle forme di coinvolgimento per chi le esercita, si muove Amleto con la stessa insicurezza dei suoi pari, ma con in più una profonda incapacità di sentire un fondamento di legittimità nel suo agire, nel vivere da king un copione che recita vendetta, ma che non sente suo perché non riesce a trovare fede nel suo autore - quel padre che è niente più di un tizzone di inferno.

La crisi moderna di Amleto, che sogna di essere solo un kint kind - un figlio gentile - ma è costretto a recitare lungo le determinanti storiche di un passato a lui estraneo che non riesce a sostituire con altri valori, è la crisi dell'uomo del pensiero, dai ritmi lenti e sofferti. E nel vuoto valoriale non c'è posto per la pietà, la misericordia, l'amore: il mondo altro, rappresentato da Ofelia, è impossibile nella realtà di Amleto e la giovane è destinata a soccombere condannata a morte dalla sua alterità inconciliabile.

E sullo sfondo delle lotte politiche del secolo Cristo non ha lasciato alcun segno, come se non fosse mai sceso sulla terra. È categorico Cacciari sull'assenza totale dell'influenza del Messia nel teatro di Shakespeare, e a chi cerca analogie tra il Calvario e l'investitura di Amleto, risponde che Amleto non riesce a trovare delle alternative al suo agire recitante privo di fede, che si esaurisce nella mera assenza di decisione, e quindi esclude ogni possibile crescita e riscatto.

Un soggetto contemporaneo, questo Amleto privo di rinascita, che non trova un senso al suo agire e si consuma nel pensiero sterile subendo il corso degli eventi. Non è possibile sottrarsi al peso del passato e liberarsi dalle sue catene, e non ci sono alternative, si può solo arrivare al tragico epilogo, di cui si ha già sentore di fronte al vuoto di autorità del potere: il colore dell'Amleto è un colore di inferno.

09/07/2010





        
  



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