Marche 2010-2015: il Programma di Governo presentato da Spacca
Ancona | Lavoro al primo posto, ma anche scuola, famiglia e assistenza socio sanitaria. Green economy, cultura e turismo sono gli ingredienti del nuovo modello di sviluppo. Ma non si rinuncia alle infrastrutture strategiche.
di Redazione

Gian Mario Spacca
"Il programma di governo che oggi presentiamo è frutto della convergenza di partiti politici, movimenti e liste civiche, ma anche delle forze vitali della comunità marchigiana. Si basa su un preciso e solido sistema di valori, in cui noi tutti ci riconosciamo".
"L'azione di governo della Regione Marche è improntata al rispetto dei valori della Costituzione Repubblicana. La Regione Marche assicura un governo istituzionale e una governance territoriale lungimirante, volta a promuovere l'interesse comune e a tutelare il cittadino. La Regione Marche realizza una democrazia rappresentativa e promuove forme di partecipazione dei cittadini e di vita pubblica, sostiene e preserva la qualità della vita dei suoi cittadini e ne promuove il benessere socio-economico in accordo con i principi europei di economia sociale di mercato e di sviluppo sostenibile.
"La Regione Marche partecipa al processo di costruzione dell'Europa dei popoli e attraverso essa contribuisce alla costruzione di un mondo di Pace, dove Libertà, Giustizia, Uguaglianza e Solidarietà siano il fondamento dell'agire comune. In questa direzione proseguiremo l'azione di cooperazione su scala internazionale per promuovere condizioni di pace e sviluppo, e consolideremo i rapporti con la comunità dei marchigiani all'estero, che avrà nella "Giornata delle Marche", il 10 dicembre di ogni anno, il momento più significativo di ricaduta. All'Unione Europea chiederemo anche il progressivo riconoscimento della Comunità dell'Adriatico, che ha come essenziali punti di riferimento la Segreteria dell'Iniziativa Adriatico-Ionio; Adrion, il coordinamento delle Università dell'Adriatico; i Forum delle città e delle Camere di Commercio dell'Adriatico, che hanno tutti la loro sede nella città di Ancona.
"L'allargamento degli orizzonti geografici che sono riferimento della nostra attività ci obbliga a pensare le nostre azioni a partire da nuovi contesti territoriali. Da qui la necessità di alimentare il progetto Centro-Italia, da inserire come priorità strategica nella nostra agenda politico-istituzionale fin dall'inizio della nuova legislatura. I tempi sono maturi perché le Regioni dell'area centrale del Paese e le Istituzioni che le rappresentano, sviluppino e adottino un comune e nuovo quadro di alleanze strategiche.
"E' l'idea degli Stati Generali del Centro-Italia. Un protagonismo nuovo del Centro-Italia, per dare una voce ad un'area sempre più stretta tra le rivendicazioni egoistiche, e spesso rancorose, del Nord e del Mezzogiorno. Molteplici sono le motivazioni di tale strategia:
-sono forti le somiglianze e le complementarietà delle comunità regionali del Centro-Italia, basti pensare alla qualità della vita, alla crescita e alla vitalità delle micro e piccole imprese, alla presenza di risorse ambientali e culturali, alla attitudine per il "buon vivere" che caratterizza la gran parte degli abitanti, alla tradizione di buon governo che contraddistingue gli Enti locali;
-inoltre, l'approfondimento autentico sul federalismo fiscale - quello basato su fatti concreti, procedure sostanziali e cifre ben definite - inizia solo ora, richiede un sistema ampio di alleanze istituzionali, per definire attraverso i decreti attuativi un quadro di certezze sulla copertura dei diritti essenziali dei cittadini e di perequazione solidale tra territori;
-infine, al di là del dibattito teorico sul federalismo, finora, di fatto, si è assistito ad un processo di verticalizzazione delle scelte istituzionali che anche in futuro rischia di penalizzare i territori che non fanno massa critica su scala interregionale, che non presentano in maniera unitaria e coesa le proprie istanze, soprattutto in un contesto nazionale di risorse scarse o calanti;
Dunque, una "coalizione" del Centro-Italia serve a tutti: al sistema Paese contro ogni possibile spinta centrifuga, e quale cerniera funzionale e unitiva tra sistemi territoriali altrimenti distanti e separati, e serve alle singole regioni che la compongono, per consolidare i rispettivi sentieri di crescita e coesione sociale nel nuovo contesto istituzionale di un federalismo sempre più concreto e operativo.
Entriamo ora nel merito delle azioni operative".
PRIMA DI TUTTO I DIRITTI DEL LAVORO E LA SICUREZZA DEL LAVORO E SUL LAVORO
-In questa nuova fase di recessione internazionale, la coesione sociale si crea soprattutto con la protezione ed il sostegno del lavoro, dei lavoratori e del loro reddito, attraverso il consolidamento degli strumenti regionali sia di tutela che di promozione attiva e dotandosi anche di nuovi strumenti regionali a sostegno di una ripresa con occupazione, con misure che aiutino la resistenza ed il rilancio della base occupazionale, con contratti di solidarietà, ammortizzatori sociali per le piccole imprese, aiuti alle assunzioni, progetti formativi, agevolazioni per i lavoratori in difficoltà, sostegni alle nuove imprese, soprattutto giovanili e femminili.
-Sostegno al reddito per i lavoratori in mobilità e in CIGS e finanziamento della Cassa integrazione guadagni in deroga per le PMI.
-Accordi di programma per tutti i territori ed i settori in difficoltà.
-Sostegno alla formazione diffusa quale leva fondamentale per l'occupabilità e la qualità del lavoro.
-Sostegno alla nuova imprenditorialità in tutti i settori.
-Sostegno alle iniziative cooperative di lavoratori in difficoltà e al terzo settore.
-Prosecuzione del trend di riduzione degli infortuni sul lavoro con nuove politiche di sicurezza e prevenzione.
-Consolidare l'area di protezione sociale con lo strumento normativo del reddito sociale a sostegno di quote deboli della popolazione (disoccupazione di lungo periodo, precarietà, povertà, ma anche sostegno a studenti meritevoli con basso reddito familiare, ecc.).
SVILUPPO, IMPRESE E NUOVA IMPRENDITORIALITA'
-Il sistema imprenditoriale e produttivo regionale, basato sulle PMI, produce reddito e benessere e va pertanto sostenuto, assegnando priorità ai progetti a favore delle PMI di innovazione, ricerca e trasferimento tecnologico, sostegno finanziario, investimento, aggregazione e costituzione di reti, spin-off, collaborazione con l'Università, semplificazione amministrativa, apertura internazionale.
-Potenziamento delle misure volte a sostenere il credito delle PMI.
-Abolizione progressiva dell'addizionale regionale residua sull'IRAP.
-Progetti di rafforzamento della competitività territoriale e internazionale del sistemi locali regionali.
-Politiche specifiche per il sostegno diretto e l'avvio di micro e piccole imprese artigianali, industriali, commerciali, turistiche, cooperative, agricole.
-Sviluppo del "distretto del mare" e della pesca.
-Contrasto deciso delle operazioni di delocalizzazione attuando e potenziando le normative regionali.
-Polo tecnologico della "domotica" come processo di innovazione che attraversa tutti i settori dell'economia e tutti i territori.
-Valorizzazione di qualità, produzioni e identità delle Marche in Italia, in Europa e nel Mondo, per incrementare "reputazione" e attrattività, soprattutto turistica, della nostra regione, diffondendo il Marchestyle.
-Creazione di un unico Ente regionale per le Fiere e il marketing strategico e territoriale.
-Nuove forme e strumenti di intervento pubblico regionale per rafforzare le attività di sostegno creditizio-finanziario e di animazione dello sviluppo del sistema economico.
INNOVARE E DIVERSIFICARE: INTEGRAZIONE TURISMO-CULTURA-AMBIENTE-AGRICOLTURA DI QUALITA'
-Nuove forme di economia capaci di affiancarsi alla specializzazione manifatturiera delle Marche: integrazione dei settori quale secondo motore di sviluppo regionale, con il coordinamento dei progetti di sviluppo delle risorse rurali, territoriali, culturali e turistiche.
-Sviluppo diffuso di nuove forme di economia verde (green economy), capaci di produrre nuova occupazione di qualità.
-Sostegno alle filiere rurali di qualità locali e diffusione dei marchi di qualità.
-Potenziamento dei servizi del terziario professionale, turistico e del commercio, con particolare riguardo alla logistica e al sistema di distribuzione di prodotti e servizi.
-Progetti integrati di valorizzazione di beni e risorse culturali.
AMBIENTE E PAESAGGIO PER LA QUALITA' DELLA VITA
-Promozione del "senso di integrità del creato" quale forma essenziale di responsabilità morale per il rispetto della vita, della biodiversità, con politiche integrate di tutela e valorizzazione dell'ambiente.
-Una parte essenziale della nuova economia e occupazione marchigiana del sapere (grigia) e dell'ambiente (verde) avrà origine proprio dalle azioni di tutela e valorizzazione del territorio e del paesaggio , con la lotta all'inquinamento, la difesa del suolo e della costa, il contrasto del dissesto idrogeologico, il monitoraggio del rischio sismico, la valorizzazione delle aree naturali protette e la manutenzione della montagna, uno sviluppo energetico sostenibile, l'adeguamento integrato degli strumenti paesaggistici e urbanistici per la salvaguardia delle aree più sensibili e per evitare nuovo consumo di suolo.
-Promuovere e tutelare la gestione pubblica dei beni primari, quali ad esempio l'acqua.
-Progetto Appennino e potenziamento delle politiche per la montagna.
-Consolidare l'integrazione ambientale delle politiche settoriali regionali e svilupparne la centralità. Potenziare gli incentivi per la crescita delle energie rinnovabili sviluppando le previsioni del PEAR, anche attraverso una maggior dotazione finanziaria ed un piano di allocazione degli impianti, con consultazione delle comunità locali.
-Tendenziale equilibrio di autosufficienza energetica su scala provinciale.
-La Regione continuerà con grande determinazione ad attuare il PEAR, seguendo l'approccio rigoroso di rispetto delle norme di compatibilità ambientale e di rifiuto di ogni forma di ulteriore inquinamento.
-Impegno finalizzato al riequilibrio energetico territoriale, con particolare attenzione a ciascuna comunità provinciale.
-Progetti di valorizzazione di risorse ed eccellenze territoriali delle Marche su scala nazionale e internazionale, anche quali nuovi fonti di crescita occupazionale.
UN WELFARE DI QUALITA': DIRITTO ALLA SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA
-Nuovo Piano socio-sanitario integrato per un sistema di welfare di qualità, con il consolidamento del percorso virtuoso, in termini di qualità e risultati, realizzato dal sistema socio-sanitario marchigiano, basato su appropriatezza e qualificazione delle prestazioni, protezione diffusa delle fragilità sociali e delle fasce più deboli della popolazione, attivazione di progetti di eccellenza, diffusione di nuove tecnologie (es. medicina molecolare), assistenza territoriale, nuovi investimenti sanitari, riduzione della mobilità passiva, equilibrio dei conti, riduzione dei costi amministrativi a vantaggio dei servizi ai cittadini.
-Valorizzazione del personale medico specialistico, di medicina generale e del personale infermieristico quale cardine del sistema socio-sanitario regionale.
-Ulteriore potenziamento delle politiche di integrazione socio-sanitaria e a favore dei servizi territoriali (distretti), anche con la semplificazione del sistema degli ambiti sociali.
-Dimezzamento delle liste d'attesa con il coinvolgimento degli operatori, il miglior utilizzo di strutture e tecnologie, l'operatività del progetto di CUP regionale.
-Valorizzazione del volontariato nel sistema di welfare e protezione sociale regionale.
-Potenziamento dei servizi di assistenza alla "non autosufficienza".
-Processo di semplificazione del modello di governance della sanità, con il potenziamento del ruolo di programmazione della Regione e la valorizzazione delle funzioni operative dei territori, attraverso il rafforzamento delle attività di coordinamento di Area Vasta, la responsabilizzazione delle Conferenze dei Sindaci e delle Conferenze Provinciali delle Autonomie locali.
-L'ASUR è Ente di coordinamento ed indirizzo centrale.
-Scelta dei dirigenti e dei primari attraverso selezioni meritocratiche.
-Impegno straordinario per la riduzione delle liste di attesa anche attraverso una gestione più dinamica dell'intramenia e dell'extramenia.
-Prescrizione di farmaci e prestazioni sanitarie in forma elettronica diretta da parte dei medici di famiglia.
-Avvio degli investimenti per la realizzazione di nuove strutture sanitarie e socio-sanitarie.
FAMIGLIA, GIOVANI E LONGEVITA' ATTIVA
-Progetto integrato di longevità attiva, per consolidare la centralità degli anziani nell'azione di governo, per fronteggiare le crescenti esigenze di protezione della terza età, soprattutto per la non-autosufficienza, per porre l'anziano come nuovo protagonista della vita sociale.
-Completamento del progetto di Agenzia nazionale per l'invecchiamento.
-Aiuto concreto alle famiglie e ai cittadini con il potenziamento dei servizi per la prima infanzia, tenendo conto della numerosità dei figli che frequentano il sistema scolastico inferiore; ulteriore potenziamento del diritto allo studio nella scuola dell'obbligo e per l'università.
-Potenziamento delle politiche per le pari opportunità e per la conciliazione dei tempi di vita e lavoro delle donne.
-Progetto-casa per estendere il diritto all'abitazione.
-Sostegno economico e fiscale per la famiglia naturale (acquisto di casa, facilitazioni giovani coppie, ecc.); introduzione sperimentale di forme di quoziente familiare nella fiscalità regionale.
-Istituzione dell'Assessorato alla famiglia.
-Rilancio della funzioni della Consulta per la famiglie.
-Nel rispetto delle competenze delle autonomi locali impegno per il finanziamento degli oratori parrocchiali e di altri i centri di aggregazione giovanile.
-Sostegno alle attività sportive e potenziamento delle strutture relative, soprattutto a vantaggio dei giovani.
DAL FARE AL SAPERE CON CULTURA E CONOSCENZA
-E' necessario un grande progetto culturale di diffusione delle "conoscenze", mettendo in rete tutti i soggetti interessati, a partire dal sistema universitario regionale, per puntare sul merito, investire in formazione quale fattore chiave per un'occupazione di qualità e per offrire nuove opportunità ai nostri giovani, rafforzando le politiche per il diritto allo studio, potenziando il sistema scolastico ed educativo, elevando la capacità di produrre innovazione di sistema soprattutto a favore delle piccole imprese, con iniziative di diversificazione dell'economia.
-Compiere uno sforzo ulteriore per mettere in valore le risorse e le abilità umane della nostra regione: pubblico e privato per finanziare l'industrializzazione del sapere.
-Politiche premiali del merito e politiche d'inclusione sociale nei sistemi scolastici e universitari regionali.
-Rilancio e valorizzazione degli Istituti tecnici, ed attivazione di nuovi Istituti.
-Riaffermazione del ruolo insostituibile e prioritario della scuola pubblica, cui aggiungere un corretto e proficuo rapporto di collaborazione e sostegno con quella paritaria.
INFRASTRUTTURE A SOSTEGNO DELLA MOBILITA' E DELLO SVILUPPO
-Impegno deciso al completamento del programma regionale delle infrastrutture strategiche, basato su sistemi viari Nord-Sud e di attraversamento degli Appennini (a partire dalla Fano-Grosseto).
-Potenziamento delle reti ferroviarie quali cardini del sistema logistico regionale (raddoppio Orte-Falconara, alta velocità sul tratto adriatico) e metropolitane di superficie.
-Potenziamento dei sistemi logistici integrati Porto-Aeroporto-Interporto.
-Valorizzazione del sistema della portualità per l'attrattività turistica e l'apertura a Est.
-Sviluppo di reti immateriali a banda larga.
-Sostegno agli investimenti infrastrutturali degli Enti locali secondo i principi della legge 46/92.
-Potenziamento del sistema del trasporto pubblico locale valorizzando l'imprenditorialità locale.
-Sostegno alla società Quadrilatero per la realizzazione di progetti infrastrutturali regionali.
-Ricerca di finanziamenti europei ed internazionali per potenziare anche in rapporto di joint-venture e project-financing il nostro sistema infrastrutturale.
SICUREZZA PERSONALE E DI SISTEMA
-Tutela integrata dei cittadini rispetto sia a ogni fenomeno criminale, sia a ogni evento calamitoso che possa incidere sulla incolumità della popolazione.
-Potenziamento del sistema di protezione civile e valorizzazione del ruolo dei soggetti sociali e istituzionali che lo compongono.
SEMPLIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E MENO BUROCRAZIA
-Un Ente più snello ed efficace che recupera appieno le proprie funzioni di programmatorie-legislative.
-Riduzione dei costi della burocrazia, con lotta agli sprechi, taglio di enti inutili, semplificazione legislativa, ulteriore riduzione di consulenze, spese amministrative e dei "costi della politica", per liberare risorse aggiuntive per gli impieghi a favore di cittadini, famiglie e imprese.
-Integrazione di principi di sussidiarietà nelle politiche regionali, valorizzando i corpi intermedi e la collaborazione tra Enti locali.
-Prosecuzione e potenziamento degli strumenti di programmazione in specie sociale ed economica, incluso eventualmente un nuovo Programma di sviluppo regionale, per il quale i parametri debbono essere diversi da quelli del PIL tradizionalmente intesi, cioè anche di natura qualitativa come il BIL. Definizione di un nuovo Piano Paesaggistico Regionale, recependo anche i c.d. codici Urbani e Rutelli e nuova legge urbanistica, come strumento attuativo, che innanzitutto impedisca ulteriore consumo del suolo.
FINANZA PUBBLICA EQUA NEL FEDERALISMO SOSTENIBILE
-Consolidamento del trend di riduzione della pressione fiscale e dell'indebitamento regionale, in un quadro di sostenibilità legato all'evoluzione dei meccanismi applicativi del federalismo fiscale.
-Salvaguardia dei servizi ai cittadini e contrasto ai tagli dei trasferimenti statali.
-Prosecuzione del contrasto dell'evasione e dell'azione di qualificazione della struttura e della spesa del bilancio regionale.
-Garanzia dello stesso livello di impegno della Regione, in termini di spesa e servizi, in ogni territorio delle Marche, dal Sud al Nord: tutti debbono avere uguali diritti e le stesse opportunità di crescita.
-Promozione e salvaguardia di criteri di efficienza, appropriatezza ed economicità nell'erogazione dei servizi a cittadini, famiglie e imprese, anche con la collaborazione tra soggetti pubblici e privati nei servizi di pubblica utilità.
FILIERA SOCIALE E ISTITUZIONALE, NAZIONALE E INTERNAZIONALE
-Potenziamento della filiera sociale e istituzionale, perché è attraverso la partecipazione, l'ascolto e la condivisione progettuale che parte dal basso che si rende possibile realizzare un'azione di governo incisiva attraverso nuove forme di governance con le comunità e le istituzioni locali (concertazione e coesione).
-Progettualità strategica unitaria tra le Regioni del Centro Italia, per un modello "terzo" basato su coesione, qualità sociale, sviluppo e responsabilità, alternativo al dualismo rancoroso oggi prevalente nel Paese, che ha natura rivendicativa e che mina l'unità del Paese.
-Ulteriore potenziamento del ruolo delle Marche nelle sedi di rappresentanza nazionali, europee ed internazionali, a partire dall'Adriatico e dal Mediterraneo, per rafforzare l'immagine della Regione e la sua capacità di attrazione di nuovi investimenti e risorse finanziarie, per sviluppare politiche di pace, cooperazione e integrazione tra i popoli.
"Questo è il nostro Progetto di Governo per questa legislatura. Ad esso dedicheremo tutte le nostre energie. Per noi non esisteranno altri obiettivi di parte, di categoria, o di interesse territoriale o settoriale".
"A questa finalità, rispettosa dei principi di dialogo e tolleranza, chiediamo che siano indirizzate le ambizioni di tutti, sia qui dentro che nella comunità regionale. Questo mi chiedo e chiedo a voi tutti. Lo chiedo ai gruppi politici, alle categorie economiche, alle forze sociali, alle organizzazioni dei cittadini e del volontariato, e a tutti i soggetti istituzionali".
"Ricerchiamo la realizzazione degli interessi legittimi di ciascuno, mettendo in gioco le nostre migliori energie, sfidandoci reciprocamente nell'impegno alla crescita generale e al benessere di tutta la comunità marchigiana, cercando sempre di comprendere, e facendosi carico - quando è possibile - delle ragioni altrui".
"E' il nostro Progetto di Governo per questa legislatura. Lo porremo - come sempre è avvenuto - a confronto con i cittadini, e ad essi chiederemo costantemente un giudizio, per approfondire o correggere la nostra rotta. Infatti, non abbiamo altra finalità che il benessere della nostra comunità. Fare le Marche, più forti, più sicure, più belle".
"Grazie a tutti quelli che si uniranno a noi per realizzare concretamente questo progetto".
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20/04/2010
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