Rossi: la divisione della Provincia e i primi danni della demagogia
Ascoli Piceno | Massimo Rossi commenta la sentenza del Giudice del Lavoro che ribadisce la validità degli atti della divisione della Provincia: Basta col gioco al massacro, è il momento di affrontare le difficoltà del territorio.
di Redazione

Massimo Rossi
L'ex Presidente della Provincia ha così commentato: "Quella del giudice del lavoro, che ha ribadito la validità degli atti della divisione prodotti dall'Amministrazione da me guidata, è certamente solo la prima delle conferme della correttezza del lavoro svolto. Un lavoro serio e rigoroso lontano dalle sponde demagogiche, animato dalla volontà di applicare responsabilmente la Legge, coinvolgendo tutti i soggetti interessati allo scopo di limitare il danno della separazione".
Contenziosi, caos istituzionale, risarcimenti, spese legali, blocco dell'attività amministrativa: "speriamo almeno - si augura Rossi - che alla fine qualcuno paghi per i danni provocati ai cittadini, causati da certi politicanti e certi partiti (tutti, tranne Rifondazione, che in Parlamento hanno approvato la Legge che istitutiva la provincia di Fermo) che dopo aver raccolto alle elezioni facili consensi sulla divisione, oggi sono costretti a continuare il loro gioco al massacro, piuttosto che chiudere una volta per tutte questa dolorosa vicenda ed affrontare con progetti concreti le gravi difficoltà del territorio".
Secondo Rossi sarebbero gli stessi che hanno alimentano le contrapposizioni campanilistiche e corporative prima della separazione, a cavalcare oggi l'oramai sterile malcontento per i danni causati, producendone altri ancora più gravi. "Non è accettabile - commenta il consigliere di Rifondazione - assistere a questa sciagurata pantomima che si protrae ancora per impregnare di veleno anche un'altra campagna elettorale senza curarsi degli effetti negativi prodotti".
"La corte dei conti - conclude l'ex Presidente della Provincia - esaminerà le scelte ed i comportamenti mesi in atto dai protagonisti di questo misero teatrino e poi vedremo chi ha prodotto i danni, quelli che si potevano e si devono evitare; e chi al contrario, pur bersagliato dallo sciacallaggio demagogico amplificato dalle colonne da certa stampa alla ricerca di clamore (oggi stranamente sottovoce rispetto alla sentenza in argomento), si è assunto le proprie responsabilità istituzionali pagando politicamente di persona!"
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28/01/2010
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