13^ Scultura Viva, le belle arti al molo sud
San Benedetto del Tronto | Nonostante il maltempo, gli scultori partecipanti all'edizione 2009 di Scultura viva, Domenica mattina, come da programma, hanno iniziato normalmente i loro lavori sui blocchi di travertino della passeggiata del molo sud.

(Foto d'archivio)
Nonostante il maltempo, gli scultori partecipanti all'edizione 2009 di Scultura viva, Domenica mattina, come da programma, hanno iniziato normalmente i loro lavori sui blocchi di travertino della passeggiata del molo sud.
Noncuranti del vento e del freddo, hanno subito incominciato a sgrossare con le mole le pietre scelte la sera precedente, levando come sempre, alti pennacchi di polvere bianca.
Nemmeno l'acqua li ha fermati. La passione ha prevalso su tutto il resto e diversi di loro hanno continuato imperterriti a lavorare sotto la pioggia, grazie all'aria compressa generata dalla speciale macchina messa a disposizione dalla Ditta Elettropneumatica di Porto d'Ascoli.
E' veramente uno spettacolo unico vederli lavorare. Ognuno di loro entra in simbiosi con la pietra scelta e diventa un tutt'uno con essa. Le forme escono piano piano dal travertino, ogni giorno di più, fino a liberarsi del tutto della parte di pietra che le opprime e che le ha nascoste fino ad oggi agli occhi della gente comune.
L'artista invece le vede vivere nel blocco, perchè dice Maurizio Perron, lo scutore di Torino, "ci sono veramente. Sono là dentro e aspettano di essere liberate".
Emanuale Rubini, lo scultore di Bitonto, invece non le vede nella loro totalità, ma nella loro essenza ed il suo compito è quello di tirarle fuori e farle crescere poco alla volta, caricandole della massima sensualità. Lui dice che sa come incomincia una sua scultura, ma non sa mai come finisce.
Anche la scultrice turca Evrim Kilic, ha già finito l'opera facendo anch'essa uscire dalla pietra una sfera perfetta, che deve però lottare con l'imperfezione che la circonda.
La scultrice Blanka Bernasconi, sta realizzando la sua delicata opera ispirandosi ad una bellissima poesia anonima pubblicata da lei sul catalogo del Simposio, vicino al suo progetto.
Lo scultore della Repubblica Ceca Emil Adamec, che ha in progetto di scolpire da solo ben sei blocchi di travertino, ha portato con se, oltre a magli pesantissimi e addirittura una carotatrice, delle macchine speciali per il taglio ad acqua, con le quali, lavorando anche di notte alla luce dei proiettori, conta di finire le sei sculture nel termine previsto.
Lo ascultore canadese di origini italiane Di Guglielmo sta costringendo la pietra a sottostare alla sua volontà creativa, muovendola e piegandola in forme che rappresentano due onde contrapposte che si incontrano fondendosi in un tutt'uno.
Lo scultore locale Francesco De Angelis sta raccontando sulla pietra la bellezza poetica del sole che si alza dal mare ogni mattina e della sua voglia di toccarlo con la mano.
Una sorpresa è invece l'artista giovane Francesca Bianconi, di origini sambenedettesi, che nella realizzazione del suo "Nautilus", sta dimostrando veramente di avere una grinta ed una capacità degne di uno scultore di grande esperienza.
Con quelle di quest'anno le opere ufficiali saranno 103, mentre le ufficiose 105, per via del fatto che il collaboratore organizzativo del Simposio, lo scultore Giuseppe Straccia, che ha già partecipato come Artista locale due edizioni fa, durante le fasi dei lavori e fra un aiuto e l'altro, non ha resistito e ha realizzato altre due belle sculture.
La gente è venuta numerosa al molo sud, nonostante il brutto tempo e tutti sono rimasti affascinati dall'iniziativa che è diventata senza dubbio una delle più belle ed interessanti manifestazioni culturali del nostro Comune e della nostra Provincia.
Il Simposio continuerà fino alla mattina di Sabato, poi, nel pomeriggio alle 18,30 ci sarà la Cerimonia di chiusura dell'edizione di quest'anno, durante la quale, alla presenza delle Autorità, gli scultori presenteranno alla città, rappresentata dal Sindaco, le loro opere.
Noncuranti del vento e del freddo, hanno subito incominciato a sgrossare con le mole le pietre scelte la sera precedente, levando come sempre, alti pennacchi di polvere bianca.
Nemmeno l'acqua li ha fermati. La passione ha prevalso su tutto il resto e diversi di loro hanno continuato imperterriti a lavorare sotto la pioggia, grazie all'aria compressa generata dalla speciale macchina messa a disposizione dalla Ditta Elettropneumatica di Porto d'Ascoli.
E' veramente uno spettacolo unico vederli lavorare. Ognuno di loro entra in simbiosi con la pietra scelta e diventa un tutt'uno con essa. Le forme escono piano piano dal travertino, ogni giorno di più, fino a liberarsi del tutto della parte di pietra che le opprime e che le ha nascoste fino ad oggi agli occhi della gente comune.
L'artista invece le vede vivere nel blocco, perchè dice Maurizio Perron, lo scutore di Torino, "ci sono veramente. Sono là dentro e aspettano di essere liberate".
Emanuale Rubini, lo scultore di Bitonto, invece non le vede nella loro totalità, ma nella loro essenza ed il suo compito è quello di tirarle fuori e farle crescere poco alla volta, caricandole della massima sensualità. Lui dice che sa come incomincia una sua scultura, ma non sa mai come finisce.
Anche la scultrice turca Evrim Kilic, ha già finito l'opera facendo anch'essa uscire dalla pietra una sfera perfetta, che deve però lottare con l'imperfezione che la circonda.
La scultrice Blanka Bernasconi, sta realizzando la sua delicata opera ispirandosi ad una bellissima poesia anonima pubblicata da lei sul catalogo del Simposio, vicino al suo progetto.
Lo scultore della Repubblica Ceca Emil Adamec, che ha in progetto di scolpire da solo ben sei blocchi di travertino, ha portato con se, oltre a magli pesantissimi e addirittura una carotatrice, delle macchine speciali per il taglio ad acqua, con le quali, lavorando anche di notte alla luce dei proiettori, conta di finire le sei sculture nel termine previsto.
Lo ascultore canadese di origini italiane Di Guglielmo sta costringendo la pietra a sottostare alla sua volontà creativa, muovendola e piegandola in forme che rappresentano due onde contrapposte che si incontrano fondendosi in un tutt'uno.
Lo scultore locale Francesco De Angelis sta raccontando sulla pietra la bellezza poetica del sole che si alza dal mare ogni mattina e della sua voglia di toccarlo con la mano.
Una sorpresa è invece l'artista giovane Francesca Bianconi, di origini sambenedettesi, che nella realizzazione del suo "Nautilus", sta dimostrando veramente di avere una grinta ed una capacità degne di uno scultore di grande esperienza.
Con quelle di quest'anno le opere ufficiali saranno 103, mentre le ufficiose 105, per via del fatto che il collaboratore organizzativo del Simposio, lo scultore Giuseppe Straccia, che ha già partecipato come Artista locale due edizioni fa, durante le fasi dei lavori e fra un aiuto e l'altro, non ha resistito e ha realizzato altre due belle sculture.
La gente è venuta numerosa al molo sud, nonostante il brutto tempo e tutti sono rimasti affascinati dall'iniziativa che è diventata senza dubbio una delle più belle ed interessanti manifestazioni culturali del nostro Comune e della nostra Provincia.
Il Simposio continuerà fino alla mattina di Sabato, poi, nel pomeriggio alle 18,30 ci sarà la Cerimonia di chiusura dell'edizione di quest'anno, durante la quale, alla presenza delle Autorità, gli scultori presenteranno alla città, rappresentata dal Sindaco, le loro opere.
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25/06/2009
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