«Una disfatta annunciata»
San Benedetto del Tronto | Dopo il ballottaggio che ha consegnato Palazzo San Filippo al centrodestra il PRC fa il punto e gioisce per l'elezione del giovane Gabriele Marcozzi. Apre al dialogo ma si aspetta un cambio nella dirigenza locale del PD. E su Settimio Capriotti...
di Marco Braccetti

(da sinistra) Daniele Primavera, Gabriele e Mirco Marcozzi
Festeggiamenti e riflessioni. Dopo il ballottaggio di domenica e lunedì Rifondazione Comunista tira le somme della tornata elettorale e lo fa, appunto, festeggiando il neo Consigliere Provinciale Gabriele Marcozzi ed intavolando una riflessione sul voto, a 360 gradi.
Nella mattinata di mercoledì 24 giugno si sono ritrovati per un briefing con la stampa il Consigliere Comunale Daniele Primavera, il segretario del circolo sambenedettese del PRC Mirco Marcozzi ed il giovane neo Consigliere. Diciamolo subito: stesso cognome ma nessun vincolo di parentela per i due Marcozzi. Ma ad unirli ci ha pensato la passione politica.
24 anni, Giuseppe lavora come meccanico ed elettrauto in un'officina a Porto d'Ascoli. Era alla sua seconda esperienza come candidato. La prima nel 2006 - anno in cui è entrato nel PRC - alla elezioni comunali. Si piazzò 4°, 2° dei non eletti. E' l'unico sambenedettese che, come espressione di una forza di sinistra, siederà tra i banchi della minoranza. «Secondo me queste elezioni non le ha vinte la destra, -mette subito in chiaro il rappresentante comunista in Consiglio Provinciale - o meglio, le ha vinte perché a sinistra c'è stata una divisione inspiegabile. Una divisione che certamente non abbiamo voluto noi di Rifondazione».
Per rafforzare questa tesi Marcozzi porta ad esempio realtà come la Provincia di Fermo: vittoria di Cesetti grazie all'unità di tutta la sinistra. Oppure del Comune di Cupra. O, addirittura, anche Ascoli, dove la vittoria non c'è stata ma la sconfitta è stata davvero di misura (circa 400 voti di scarto tra Castelli e Canzian).
«In Provincia è stata una disfatta annunciata», valuta il Consigliere Comunale Primavera «il Pd ed i loro fidi alleati hanno seguito fino in fondo la strada del suicidio. Come dicevo qualche mese fa - a tal proposito vedi l'articolo correlato - hanno fatto come i Lemmings e si sono gettati dal dirupo».
Comunque sia gli elettori consegnano ai dirigenti sambenedettesi un partito "pesante" più del 5% con punte superiori all'8 all'Agraria. Primavera esulta: «Le percentuali sono buone in tutti i collegi, chi si aspettava una nostra bocciatura - al sindaco Gaspari fischiano le orecchie - ha fallito, e di grosso».
C'è poi da dire che tutti i partiti che correvano sia alle elezioni Europee che a quelle provinciali hanno visto diminuire i loro consensi tra la prima e la seconda votazione. L'unico ad invertire la tendenza è stato proprio il PRC. «Un risultato storico», riassumono i tre con orgoglio.
Passata la bufera elettorale Rifondazione non chiude le porte al dialogo con la sinistra "moderata", purché all'interno della classe dirigente del Pd avvenga un sostanziale rinnovamento. «Non possiamo dialogare per ricostruire una piattaforma politica unitaria con chi finora ha lavorato per distruggerla».
Primavera solleva anche una sorta di "questione identitaria", puntando il dito conto gli attuali dirigenti del Partito Democratico: «Ci continuano ad etichettare come sinistra radicale o estrema, vogliono marginalizzarci ponendoci in antitesi con chiunque non sia comunista. Questa logica non ci sta bene, perché nelle liste che appoggiavano Massimo Rossi c'erano tante persone che non si riconoscevano negli ideali comunisti, ma erano interessati ai programmi: ai principi di buona politica e di difesa del territorio che l'Amministrazione Rossi aveva portato avanti durante il suo mandato». Un progetto che continuerà ad animare i gruppi di lavoro nati sul territorio. Come promesso dai vertici di Piceno al Massimo la squadra costruita attorno al "leader Massimo" non si scioglierà ed andrà avanti verso importanti traguardi futuri...magari le Regionali del 2010?
Infine una questione interna alla Giunta Gaspari. L'incognita sull'assessore Settimio Capriotti, sfiduciato dal suo partito è ancora avvinghiato allo scranno. Capriotti non ha risposto alla campagna tesseramenti del partito per il 2009, iniziata a gennaio. Ad oggi dunque non è iscritto al PRC, tanto che Mirco Marcozzi ribadisce: «L'assessore Capriotti non è assolutamente espressione del Partito. Ora questo problema riguarda solo il sindaco e gli altri partiti che compongono la maggioranza. Noi da questa maggioranza siamo usciti e non abbiamo alcuna intenzione di rientrarvi». Per chiarezza ricordiamo poi che Capriotti non fu eletto nelle file di Rifondazione ma nominato da Gaspari su "suggerimento" dei rifondaroli.
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24/06/2009
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