«Si è creata una situazione che rende incompatibile la presenza di Rifondazione Comunista all'interno di questa Amministrazione Comunale». Con queste parole pronunciate in conferenza stampa nella mattinata di sabato 14 marzo il consigliere Daniele Primavera ha ufficializzato la sua uscita dalla maggioranza.

Entro la prossima settimana (probabilmente mercoledì 18) il Direttivo del partito si riunirà per effettuare un'analisi politica della vicenda e per chiedere formalmente all'Assessore Settimio Capriotti di abbandonare la Giunta.

Poco prima dell'incontro con i cronisti Primavera aveva informato della sua decisione il primo cittadino: «La mia non è assolutamente una scelta contro il sindaco», tiene a precisare l'esponente del PRC che al momento non vede un'alternativa all'attuale Amministrazione guidata da Giovanni Gaspari: «Certamente non voterò un'eventuale mozione di sfiducia», chiarisce il crinito consigliere rivendicando tuttavia la necessità che a San Benedetto nasca: «una nuova sinistra».

Alcune settimane fa Primavera si era autosospeso dalla maggioranza (vedi gli articoli correlati), prendendosi una pausa di riflessione. In questo periodo ha visto le cose precipitare in maniera irreversibile e tutto ciò lo ha portato a prendere questa decisione.

Pesano come macigni sulla bilancia delle scelte di Rifondazione lo sbarramento al 4% nelle prossime elezioni europee, alcune scelte dell'Amministrazione sambenedettese e, soprattutto, la completa perdita della bussola a livello provinciale. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la continua querelle tra Emidio Mandozzi e Massimo Rossi, con la posizione del Partito Democratico e dei suoi alleati che hanno scaricato il presidente uscente. Dure critiche verso i Verdi che per le elezioni provinciali si sono accasati con Mandozzi: «Una scelta incomprensibile», tuona Primavera chiedendosi come può un partito che si dice ambientalista stare con chi vuole la crescita esponenziale delle infrastrutture e della cementificazione.

Primavera rispolvera un sondaggio dell'ottobre 2008 dove si evidenzia l'apprezzamento del Presidente Rossi da parte dei cittadini che al contrario giudicano in modo negativo la Giunta Provinciale riguardo la gestione del problema occupazionale. Proprio quello del quale deve occuparsi Mandozzi che della Giunta Rossi è e rimane Assessore al Lavoro.

A suo modo di vedere gli esponenti del centro-sinistra mandozziano si starebbero comportando come i Lemmings della nota leggenda metropolitana, diffusa da un documentario prodotto dalla Disney, secondo cui i piccoli roditori nei periodi di carestia si ucciderebbero gettandosi in massa da un dirupo per evitare la sovrappopolazione delle aree da loro abitate. Insomma una corsa al suicidio politico quella di Mandozzi&Company, tanto che Primavera preconizza un ballottaggio tra Rossi e Celani: «I cittadini non sono stupidi e hanno capito che la scelta di Mandozzi è dettata solo dalla voglia di protagonismo e dal desiderio di visibilità».

Ma questi sono solo i primi venti della tempesta che potrebbe abbattersi sulla maggioranza. Se Piero Celani conquisterà Palazzo San Filippo le previsioni "meteo-politiche" per l'Amministrazione Gaspari prospettano, in barba al calendario, un periodo tutt'altro che estivo.