Brutto affare nella piccola cittadina di Monteprandone. Il gup del Tribunale di Ascoli ha rinviato a giudizio un imprenditore di 49 anni di Monteprandone, con le accuse di aver violentato alcune dipendenti della sua azienda, ricattandole con la minaccia di licenziare loro e i loro congiunti.

La denuncia nei confonti dell'uomo arrivò nel maggio 2007, quando una dipendente denunciò ai carabinieri una serie di soprusi a sfondo sessuale, perpetrati attraverso molestie ma anche rapporti sessuali completi.

I reati contestati ora all'imprenditore sono dunque di violenza sessuale, lesioni personali e violenza privata, commessi in continuazione e con l'aggravante delle minacce e dell'abuso di autorità. Imputazioni che l'uomo ha sempre respinto sostenendo che la donna (con la quale a suo dire era da tempo in corso una relazione) avrebbe partecipato agli incontri consapevolmente, senza alcune costrizione.

Successivamente, altre due dipendenti riferirono di molestie e abusi dello stesso tenore. Anche in questo caso l'uomo si difese sostenendo che anche loro erano consenzienti.

Il processo si aprirà il prossimo 3 giugno.