Spina espone la situazione ai tifosi e alle istituzioni: i debiti sono troppo elevati e il ripescaggio potrebbe non avvenire. L'unica speranza potrebbe essere una cordata di imprenditori che tamponi i crediti societari.

 

San Benedetto del Tronto - L'iscrizione al prossimo campionato di Seconda Divisione da parte della Samb potrebbe non avvenire a meno che non ci sia un imprenditore (o una cordata di imprenditori) che paghi i debiti societari. Questo è stato il succo dell'assemblea pubblica chiesta dal presidente della Samb, Sergio Spina, a cui hanno partecipato sia i tifosi che le istituzioni pubbliche, con il sindaco Giovanni Gaspari i consiglieri di maggioranza e minoranza, in cui i vertici della squadra hanno, con molta chiarezza, spiegato la situazione in cui si trova la società scossa dalle ultime vicende giudiziarie dei fratelli Tormenti.

"Io avevo un accordo con i tre fratelli - spiega Spina- che consisteva nel prendere esclusivamente una parte delle quote societarie del valore di 1 milione e700 mila euro. Questo accordo è stato definito prima dell'arresto dei Tormenti. Adesso siamo in una situazione di stallo. Sappiamo però che il giudice ha dato mandato ad una delle mogli dei Tormenti di portare avanti le trattative con le banche per ritrattare il debito della società".

Colmare i debiti, comunque, sarà un problema molto difficile visto che i Tormenti non possono vendere i loro beni poiché bloccati dall'autorità giudiziaria. Per fare due conti, al netto del credito, i debiti ammontano a circa 2 milioni e 600 mila euro, suddivisi fra crediti con Banche, contributi e stipendi dei giocatori. Occorre cercare in tutti i modi, provandoci alla svelta, fino a che non scada il termine di iscrizione al campionato (30 giugno), di abbatterli del 70% circa. Un'impresa ardua che Spina non può attuare da solo.

"Occorrerebbe l'intervento di altre forze cittadine interessate alla Samb" spiega il direttore generale Spadoni. Si parla dunque di una possibile cordata formata da imprenditori locali come Bartolomei, Maroni, Spazzafumo o Bollettini, necessari per l'iscrizione al campionato. E poi? Si tornerebbe di nuovo punto e a capo. La società non sarebbe forte abbastanza. E l'alternativa ripescaggio? Potrebbe non essere utilizzabile.

"Ho sentito il presidente della Lega Calcio - continua Spina - secondo lui la Samb avrebbe gia usufruito dell'opzione "fallimento" nella stagione 2006/2007". Comunque sia, almeno fino al 30 giugno, sia Spina che Spadoni non si tireranno indietro e cercheranno di vagliare ogni possibile alternativa per uscire da questo caos.

Dalla loro parte ci sono i tifosi e l'amministrazione cittadina, che potrebbe - come suggerisce il consigliere Lina Lazzari durante l'assemblea - sensibilizzare in qualche modo gli imprenditori locali o commercianti a sostenere economicamente il progetto di Spina, cercando di tamponare temporaneamente i debiti.