Un tentativo di destabilizzare il quadro politico facendo leva sulla diversificazione della sinistra, demonizzando l'avversario a suon di insulti, nella (vana) speranza di alimentare uno scontro personale, prima che politico, che lo stesso Mandozzi ha già dichiarato a chiare lettere che non ci sarà.

Emidio Mandozzi aggredito verbalmente e pesantemente offeso sul piano personale da uno sparuto gruppo di contestatori riconducibili all'area politica del Prc, nel corso del primo confronto politico tra i candidati alla presidenza della nuova Provincia di Ascoli Piceno tenutosi domenica pomeriggio a Porto D'Ascoli.

Un brutto biglietto da visita per la campagna elettorale che sta per avere inizio, dove Mandozzi si augura che a prevalere siano i contenuti dei progetti politici per il governo del territorio e non gli attacchi e le offese personali.

"Sono rimasto basito - le parole di Mandozzi -, per un attacco portato alla mia persona, che esula da qualsivoglia diversa visione politica. Una vera e propria aggressione verbale condita da offese ed epiteti irripetibili, profferiti all'indirizzo della mia persona in un contesto dove invece la politica era stata invitata a spiegare programmi e contenuti politici rispetto alle prossime elezioni, circa un territorio dove i cittadini vogliono ed hanno diritto di sapere, conoscere e capire sino in fondo le diverse posizioni in campo. Un attacco sferrato nel momento in cui stavo spiegando le differenze abissali tra il modo democratico di intendere e fare politica del centro-sinistra, intesa come profondo confronto dialettico con la base, rispetto a quella del centro-destra berlusconiano ed accentratore. Evidentemente, qualcuno non vuole che si discuta e ci si confronti democraticamente e pacatamente su progetti e programmi, e tenta di buttarla in rissa".

"Un confronto - riconosce Mandozzi -, che pure sino al momento dell'aggressione verbale ad opera di alcuni esagitati (non trovando altra definizione più appropriata), peraltro redarguiti da un applauso di solidarietà nei miei confronti tributato da tutta la sala, si era tenuto entro i canoni del rispetto e della correttezza reciproca tra candidati, grazie anche all'imparzialità ed alla professionalità esibita dal giornalista del 'Corriere Adriatico', Luciano Sgambetterra moderatore dell'incontro, e che nulla faceva prevedere un finale così amaro e censurabile circa il comportamento tenuto da questi pseudo-contestatori, che hanno arrecato un grosso danno alla Politica e non certo al sottoscritto".

"Non è offendendo o demonizzando l'avversario (o nemico, termine forse preferito da taluni nei miei confronti), - conclude Mandozzi - che si rende un buon servizio al nostro territorio. Sono pronto a ricevere tutte le contestazioni possibili ed immaginabili, così come ho messo in conto, al pari di ogni politico od amministratore pubblico che scende in lizza per una competizione elettorale, critiche e polemiche politiche. Quelle a cui non sono disposto a sottostare sono invece le prevaricazioni di carattere personale che offendono la mia dignità di persona, prima che di uomo politico".