Università Politecnica delle Marche, sviluppo e richiamo per il territorio
San Benedetto del Tronto | La Facoltà di Economia Giorgio Fuà insieme al Dipartimento di Economia annuncia un ciclo di seminari rivolti dal titolo Benessere, povertà e Territorio. Lateneo, in continua espansione, mira alla diffusione di una solida cultura socioeconomica.
di Stefania Serino

da sx: Il rettore Prof. Marco Pacetti insieme al Prof. Francesco Maria Chelli
La Facoltà di Economia "Giorgio Fuà" dell'Università Politecnica delle Marche con sede a San Benedetto del Tronto annuncia il ciclo di seminari dal titolo "Benessere, Povertà e Territorio tra cambiamenti recenti e sfide future" finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno.
Si tratta di 6 appuntamenti, il primo partirà il 29 aprilerivolti alla cittadinanza verso cui l'Università Politecnica delle Marche intende aprirsi oltre alla ordinaria formazione accademica dei propri iscritti, per mettere a disposizione della comunità gli strumenti di ricerca utili a comprendere aspetti dell'attuale crisi economica insieme ad altri temi di stretta attualità e suggerirne eventuali politiche di supporto.
"La crisi che stiamo affrontando - annuncia il docente di statistica Francesco Maria Chelli - farà sentire il proprio peso soprattutto sulle famiglie cosiddette più deboli della popolazione che vanno maggiormente tutelate anche attraverso iniziative come questa. E parlando di fasce deboli - prosegue - non si poteva non inserire nel programma dei nostri seminari il tema dell'immigrazione strettamente legato a quello del federalismo fiscale che farà sentire le proprie ripercussioni sul nostro territorio. Gli Enti locali e provinciali sono alla continua ricerca di risorse per autofinanziare politiche che favoriscano l'integrazione, basti pensare a quanti giovani immigrati sono ospitati ad Ancona come in altre realtà locali tra cui spicca Grottammare che a costi notevoli ospitano un gran numero di ragazzi extracomunitari.
In ultimo non da ultimo - ricorda Chelli - il tema relativo alla statistica, tra mito e menzogna recita il titolo del seminario, per sollecitare i nostri interlocutori a farne tesoro senza idealizzarla".
E la rosa dei relatori prevista per il ciclo di seminari lascia preludere il tenore alto dei prossimi incontri come sottolinea ancora Chelli: "la lista dei relatori è rimasta identica a quella proposta nella fase preliminare a dimostrazione dell'apprezzamento riscosso da tale iniziativa da parte dei soggetti coinvolti e della natura dei rapporti che l'Università ha saputo tessere nel territorio".
Un'idea confermata altresì dal Rettore Marco Pacetti: "non abbiamo avuto alcun timore di proporre alla cittadinanza temi che affligono allo stato attuale tante famiglie poiché crediamo che esistano strumenti per comprendere fino in fondo il nostro tempo suggerendo al contempo delle politiche socio economiche efficaci per superare questa fase di crisi. In sostanza il nostro obiettivo è quello di diffondere nella comunità l'idea di una politica socio economica fondata sul rigore scientifico, oltre a quello di formare specialisti in materia. La nostra Università intende mettere delle radici nella comunità in cui essa è ubicata, oltre all'accademica formazione dei nostri studenti".
La Facoltà di Economia lancia dunque un segnale forte di apertura al territorio accanto ad una crescita continua del numero di iscritti, ad oggi si contano 173 matricole: "ciò dimostra semplicemente che il successo di un Ateneo non è legato al vecchio o al nuovo - aggiunge il Rettore - oppure alla grande città piuttosto che al piccolo centro, bensì a criteri di scelta seri e rigorosi che sappiano riconoscere le condizioni essenziali per un efficace dislocamento, senza nascondersi dietro simboli. Purtroppo gran parte dei media criticano le scelte legate al dislocamento senza considerare gli insuccessi delle sedi principali di alcuni atenei italiani di cui non parla mai nessuno.
Il nostro iter che ci ha resi pionieri in questo campo - conclude - ha premiato l'intuizione di aver saputo cogliere le specificità del territorio ed insiediarci solo laddove la comunità nel suo complesso ci desiderava a tal punto di impiegare risorse, a tutto questo và aggiunta la professionalità ed il rigore del metodo che ci contraddistingue da sempre".
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21/04/2009
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