Coccia a Ciccanti: "Fai un passo indietro per il bene dei nostri figli"
Ascoli Piceno | Per l'unità del centro-destra Sante Coccia,ex responsabile delle Feste Azzurre di Forza Italia, prende carta e penna e scrive una lettera aperta all'Onorevole dell'Udc:"Rifletti bene. La guerra non serve.Personalmente sono sempre pronto a fare da paciere"

Per cercare di ricondurre la pecorella smarrita Amedeo Ciccanti all’ovile del Centrodestra c’è chi, come l’ex responsabile delle Feste Azzurre di Forza Italia, Sante Coccia, ha scritto una lettera aperta all’Onorevole.
“Caro Amedeo – si legge nella missiva - mi permetto di scriverti questa lettera pubblica perché con te ho un'amicizia di oltre trent’anni. Io e te abbiamo svolto insieme numerose campagne elettorali per la Democrazia Cristiana. Come tu sai, io non sono candidato e per questo ti scrivo in quanto non ho alcun interesse personale. Ti chiedo di fare un passo indietro, tu sei una persona intelligente, il tuo valore l'hai sempre dimostrato, sei l'unico Parlamentare Ascolano che può rappresentare a Roma le esigenze di questo territorio nell'ambito del Centrodestra. Lascia gli scheletri nell'armadio, dai una dimostrazione a tutti i cittadini Piceni. Caro Amedeo, tu sei un Democristiano come me e tu mi insegni con la tua preparazione politica che quanto si deve fare un passo indietro si deve fare".
La guerra non giova a nessuno. - continua Coccia - Sono sicuro che un posto di assessore per il tuo partito sia in Comune che in Provincia non te lo nega nessuno. Ricordati nel 2001 quanto tu ti sei presentato al Senato. Tutto il Centrodestra ha lavorato per la tua elezione. Che belle manifestazioni che ti ho preparato, numerose persone ti stringevano le mani, credo che questo passato trascorso insieme non si può dimenticare. La porta è aperta, credo che gli elettori del Centrodestra apprezzeranno sicuramente il tuo passo indietro. Lo sai bene che i veri Democristiani non vanno a sinistra”.
“Rifletti bene – conclude Coccia - Personalmente sono sempre pronto a fare da paciere. Parecchie cose si possano fare insieme. Non voltare le spalle a chi fino ad oggi ti ha sostenuto. I litigi non pagano nessuno. Se tu accetti questo mio invito, tutti insieme possiamo far crescere questa nostra provincia. Facciamo uno sforzo, sicuramente possiamo ottenere qualcosa di buono per il futuro dei nostri figli. Caro Amedeo, ho fiducia in te. Spero che questa mia lettera pubblica possa far riflettere sia a te che tutti gli altri nostri amici. Un punto d’incontro si può comunque trovare”.
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10/03/2009
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Betto Liberati