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Il Pão ridimensionato per quella legge così restrittiva

San Benedetto del Tronto | Il noto ritrovo è stato più volte sanzionato perché non rispettava la Legge Regionale 30 del 2005 che pone un tetto alle presenze di persone nei locali pubblici: non più di 99. I titolari hanno deciso di chiudere una parte del locale.

(da sinistra) Palanca, Forlì, Pompei

E' ora di scoperchiare il calderone. E' ora che tra i cittadini, le forze dell'ordine, le forze politiche ed imprenditoriali e la magistratura si apra un dialogo su una legge conosciuta da tutti ma rispettata da pochi se non da nessuno. Si tratta della Legge Regionale 30 del 2005 - Disciplina delle attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande che pone un tetto di 99 persone alle presenze nei locali pubblici.

Per questo motivo Paolo Forlì ed i soci Marino Palanca e Domenico Pompei, proprietari del celebre locale Pão, si sono ritrovati in conferenza stampa per confermare una clamorosa decisione, nell'aria già da qualche tempo. La direzione del locale ha deciso di seguire scrupolosamente la legge. Il Pão sarà drasticamente ridimensionato. Resterà aperto solo come ristorante ed ospiterà dei piccoli eventi per non più di 99 persone. Niente più Dj. Addio disco-bar all'aperto.

Nei mesi scorsi il locale è stato al centro di diversi controlli. Controlli che il 10 agosto 2008 ed il primo febbraio 2009 sono sfociati in un verbale d'accertamento, con conseguenze di rilevanza civile e penale.

Il Pão si colloca su due concessioni demaniali. Ha un'ampiezza totale di 600 mq. In 20 mesi di attività il trio di soci ha effettuato quattro investimenti per migliorare il locale. Ognuno di svariate decine di migliaia di euro. E' uno dei pochi chalet ad avere l'autorizzazione per essere aperti tutto l'anno. Nei periodi clou vi lavorano circa 20 persone. "Sono tutti dipendenti con contratto a chiamata, di più non possiamo fare - affermano i tre soci - ma se consideriamo tutti i lavoratori dell'indotto si raggiunge quota 300 persone. Ora siamo costretti a ridimensionare tutto e parecchie persone resteranno a casa".

"Sono stato contattato da tutti gli operatori della città - afferma Forlì - e sono tutti pronti a costituire un'associazione per fare la voce grossa e protestare in ogni sede possibile. Ma prima di tutto chiediamo all'Amministrazione Comunale di istituire un tavolo di concertazione per trovare in fretta una soluzione altrimenti il 2009 sarà ricordato come l'anno della morte della movida sambenedettese". La Legge Regionale infatti riguarda ogni locale pubblico, dai ristoranti ai pub sino ai bar più alla moda. Forlì e soci sottolineano che ogni locale - come del resto ha già fatto il Pão - dovrà attenersi a questa regola, anche se ingiusta e migliorabile. Una folta schiera di legali sta già scaldando i motori.

10/03/2009





        
  



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