Tormenti:"Non conto più su nessuno"
San Benedetto del Tronto | Deludente la prestazione dei rossoblu di mister D'Adderio. Pochissime palle gol. Contestazione dei tifosi.
di Guido Favelli

Il presidente della Samb Tormenti
Terminata la gara contro il Portogruaro di mister Calori,abbiamo raccolto le dichiarazioni del presidente Tormenti.
Presidente doveva essere la partita della riscossa, invece abbiamo visto una squadra impalpabile.
"La squadra oggi era impaurita e purtroppo scendiamo in campo solo per il risultato e non per giocare. In questi 15 giorni dovremo lavorare su questo perché secondo me abbiamo la possibilità di uscire da questa situazione. Purtroppo quando si gioca con un unico risultato a disposizione il più delle volte la palla scotta".
Ma i giocatori di esperienza presi al mercato di Gennaio non avrebbero dovuto evitare questi problemi?
"In questo momento non possiamo portare alle stelle o alle stalle un singolo giocatore. Il gruppo non riesce ad esprimere il gioco che dovrebbe perché scendiamo in campo contratti, tesi ed impauriti pensando troppo al risultato".
Così non si va da nessuna parte. Oggi la squadra non aveva voglia di lottare e non ha messo in campo quel piglio che avrebbe permesso di conquistare la vittoria.
"In questo periodo dovremo lavorare per cercare di cambiare mentalità ed entrare in campo con un piglio diverso. Dopo la ripresa del campionato ci attenderanno dieci battaglie, la matematica ancora non ci condanna e quindi dobbiamo ancora credere nella salvezza diretta perché sono convinto che l'organico per centrare l'obiettivo prefissato ci sia".
Alla luce di questi risultati deve rimproverare qualcuno?
"Credo che sia stato fatto un buon lavoro e quindi non debbo rimproverare nessuno e penso che il problema principale sia mentale. Sulle domande tecniche non rispondo perché a queste deve rispondere il mister che oggi non parla così come il direttore sportivo".
I tifosi?
"Esternano la propria insoddisfazione. E' un atteggiamento che ricorre dall'inizio della stagione, ma questo non mi interessa assolutamente niente perché una squadra, quando sbaglia il primo passaggio, deve essere incoraggiata e non fischiata. Per chiudere poi il cerchio offendono me. Non li penso proprio".
E' questa una dichiarazione che potrebbe peggiorare ancora di più la situazione.
"Non mi rispettano e quindi anch'io non rispetto più nessuno. Sono stanco di prendere insulti dalla mattina alla sera e oggi anche è stata insultata anche la mia famiglia".
Si può dire che una buona fetta di speranza per evitare i play out si stata gettata via?
"No. Abbiamo a disposizione ancora trenta punti, e dobbiamo cercare di mettere in cascina più fieno possibile fino a quando la matematica non ci condanna. Sono convinto che dobbiamo andare avanti da soli cercando di fare gruppo perché l'aiuto dall'esterno non c'è mai stato anche da parte della stampa".
Ma gli organi di informazione non possono far nulla se la squadra non si esprime come dovrebbe.
"Quando uno sbaglia paga in prima persona e se la squadra retrocederà pagherò in prima persona. In settimana invece di parlare dell'iniziativa della società che ha abbassato i prezzi per la partita odierna si è parlato degli stipendi non pagati. Avete iniziato a remare contro di noi il primo giorno che abbiamo preso questa società. Non importa, siamo soli, ma andremo avanti ugualmente. Io non conto su nessuno perché mi è stata data dimostrazione che niente è dalla nostra parte. Andrò avanti solo con lo spogliatoio, il mister e il direttore".
Quando finirà il silenzio stampa?
"Il silenzio stampa continuerà fino a quando una mattina mi sveglierò e deciderò di cambiare idea".
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01/03/2009
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