Famiglia, ma non solo
San Benedetto del Tronto | Domenica, 15 febbraio , si è svolto un incontro di formazione per operatori di Pastorale familiare su matrimonio civile e matrimonio religioso, dal titolo Famiglia, ma non solo famiglia.

(foto d'archivio)
Il convegno, organizzato dall'Ufficio di Pastorale Familiare e dal Centro Famiglia della Diocesi di S. Benedetto del Tronto, è stato tenuto da Mons. Renzo Bonetti, ex-responsabile della Pastorale familiare nazionale della C.E.I e attualmente tornato a reggere la parrocchia di Bovolone, in provincia di Verona, ed ha visto la gradita partecipazione del nostro Vescovo, Sua Eccellenza Mons.Gervasio Gestori, che ha introdotto i lavori.
Esperto e sempre molto sensibile ai temi della famiglia, mons. Bonetti, che è stato più volte nella nostra Diocesi per portare a tutti una parola di luce e di speranza sulle tematiche difficili e spesso scomode delle famiglie di oggi, ha spiegato come il matrimonio cristiano si caratterizza proprio per la grazia specifica che esso comporta di poter amare l'altro, il nostro coniuge, allo stesso modo in cui Dio ci ha amati, in quanto Lui ci ha fatto a sua immagine e somiglianza.
"Il matrimonio cristiano, allora, come dice S. Paolo, è mistero grande, dove Dio è una ricchezza sempre presente che "non ci molla mai"; è un tesoro prezioso - ha proseguito Bonetti - dal quale il Cristiano può instancabilmente attingere, anche se spesso oggi lo si dimentica. Se la famiglia è tutto questo, allora essa non è solo famiglia; ma è anche altro. E' anche il luogo manifestativo dell'amore; è il luogo della presenza visibile di Dio. Essa ha pertanto anche un compito missionario importante: essere per gli altri, per il mondo spesso oscurato dalla solitudine e dall'odio, un percorso visivo, luminoso, della presenza di Dio e della gioia che essa comporta".
"Come non si compra un quadro per metterlo sotto il tappeto, così - ha proseguito Mons. Bonetti - la famiglia cristiana non può nascondere, non può non mostrare che dietro l'indissolubilità del matrimonio c'è la presenza viva, feconda ed operante di un Dio che nutre per noi un amore indissolubile e fedele, che deve essere manifestato, testimoniato al mondo. La coppia cristiana che celebra l'amore tutto il giorno diventa, allora, "la liturgia dell'amore", così come la grazia del matrimonio non è la tomba dell'amore, come spesso oggi ci sentiamo ripetere, ma la "piccola chiesa domestica", come ci ricorda la "Familiaris Consortio". Attorno ad essa ruotano non solo i figli, ma anche parenti, amici, colleghi di lavoro e vicini di casa, che ne attingono l'acqua della condivisione e dell'amore. In questa prospettiva futura, allora, la porta aperta della famiglia diventa la porta credibile della Chiesa stessa che si spalanca al mondo".
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19/02/2009
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Betto Liberati