Consiglio aperto sulla Sanità mai convocato, De Vecchis critica la Capriotti e scrive al Prefetto
San Benedetto del Tronto | La mancata convocazione del Consiglio Comunale aperto sui problemi della Sanità locale, richiesto il 2 dicembre da ben 11 consiglieri, scatena il consigliere di minoranza Giorgio De Vecchis:"Il Prefetto deve essere informato, qui non si rispetta la legge"
di Marco Braccetti
Giorgio De Vecchis durante un Consiglio Comunale
Oggi come oggi sembra che ci sia un solo tema sul quale il consigliere comunale di minoranza Giorgio De Vecchis (An) sia d'accordo con i sui 5 colleghi del gruppo del Popolo della Libertà: la forte critica verso la presidente del Consiglio Comunale Giulietta Capriotti.
L'ultimo casus belli di una contesa che va avanti da mesi è presto detto: il 2 dicembre scorso 11 consiglieri avevano sottoscritto una richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale aperto sui problemi della Sanità locale. Sono passati oltre 40 giorni e dalla presidenza del consiglio non è arrivata alcuna risposta.
«Posso capire un piccolo ritardo dovuto al periodo delle festività natalizie, ma qui si è passata la misura - afferma il consigliere De Vecchis - Si tratta dell'ennesimo caso di prevaricazione dei diritti di noi consiglieri».
Nella mattinata di martedì 10 febbraio De Vecchis ha inviato una lettera alla presidente del consiglio con cui la invita e diffida a convocare al più presto il Consiglio Comunale in questione. Una copia della missiva è stata indirizzata anche al Prefetto di Ascoli Alberto Cifelli.
D'altronde il TUEL (Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti Locali) parla chiaro. L'articolo 43,comma 1 recita: "I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di iniziativa su ogni questione sottoposta alla deliberazione del consiglio. (...)".
Mentre l'articolo 39 comma 2 afferma: "Il presidente del consiglio comunale o provinciale è tenuto a riunire il consiglio in un termine non superiore ai venti giorni, quando lo richiedano un quinti dei consiglieri, o il sindaco o il presidente della provincia, inserendo all'ordine del giorno le questioni richieste".
Il comma 5 poi è categorico: "In caso di inosservanza degli obblighi di convocazione del consiglio, previa diffida, provvede il prefetto".
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10/02/2009
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