Tunisino picchiato: trovati i responsabili
Fermo | Gli aggressori, tutti clandestini già noti alle forze dellordine, sono stati individuati.

Hanno un nome e un volto gli aggressori che nel pomeriggio del 5 Febbraio hanno rincorso e massacrato di botte un tunisino nel territorio di Lido Tre Archi. Dopo la brutale aggressione personale della Polizia Anticrimine del Commissariato di Fermo, a seguito delle serrate indagini svolte, ha infatti individuato gli autori del gesto.
Si tratta di 4 cittadini stranieri tutti originari del Marocco : M.H. di anni 25 originario del Marocco, B.K di anni 28 N.M di anni 30, e L.Y di anni 20. Per tutti sono stati ipotizzati i reati di lesioni aggravate, violenza privata, porto di oggetti atti ad offendere, porto abusivo di coltello e danneggiamento aggravato. Gli stessi sono clandestini in Italia e già noti alla Polizia.
L'aggressione sarebbe scaturita da una precedente lite per futili motivi accaduta nella serata del giorno prima. Grazie alla tempestiva con cui sono state condotte le indagini è stato possibile, nonostante la comprensibile ritrosia dei cittadini, impauriti da tale evento, risalire agli autori della vicenda. Ricordiamo che il tunisino era stato inseguito dalla banda di marocchini a seguito di una lite. Aveva cercato di trovare rifugio in un negozio di telefonia gestito da pakistani.
Entrando all'interno dell'esercizio commerciale aveva chiuso la porta dietro di sé ma i marocchini non si sono lasciati intimorire. Muniti di un grande sasso hanno sfondato la vetrina e una volta raggiunto il tunisino l'hanno selvaggiamente picchiato e malmenato.
Si tratta di 4 cittadini stranieri tutti originari del Marocco : M.H. di anni 25 originario del Marocco, B.K di anni 28 N.M di anni 30, e L.Y di anni 20. Per tutti sono stati ipotizzati i reati di lesioni aggravate, violenza privata, porto di oggetti atti ad offendere, porto abusivo di coltello e danneggiamento aggravato. Gli stessi sono clandestini in Italia e già noti alla Polizia.
L'aggressione sarebbe scaturita da una precedente lite per futili motivi accaduta nella serata del giorno prima. Grazie alla tempestiva con cui sono state condotte le indagini è stato possibile, nonostante la comprensibile ritrosia dei cittadini, impauriti da tale evento, risalire agli autori della vicenda. Ricordiamo che il tunisino era stato inseguito dalla banda di marocchini a seguito di una lite. Aveva cercato di trovare rifugio in un negozio di telefonia gestito da pakistani.
Entrando all'interno dell'esercizio commerciale aveva chiuso la porta dietro di sé ma i marocchini non si sono lasciati intimorire. Muniti di un grande sasso hanno sfondato la vetrina e una volta raggiunto il tunisino l'hanno selvaggiamente picchiato e malmenato.
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10/02/2009
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