Dopo tre anni di trionfi con "L'uomo e la bestia e la virtù", Leo Gullotta torna a confrontarsi con un'opera di Pirandello.

"Il Piacere dell'onestà", scritto nel 1917 e ispirato alla novella "Tirocinio", racconta la storia di Angelo Baldovino, uomo di poco conto, fallito e dalla moralità accomodante, che accetta solo per denaro di sposare Agata, ragazza di buona famiglia incinta del rispettabile marchese Fabio Colli, il quale però non può sposarla perché già maritato. Naturalmente sarà un matrimonio di facciata. Ma Angelo, per la prima volta si sente investito di una grande responsabilità e aiuterà realmente la ragazza abbandonata. Angelo inizia a provare piacere dell'onestà e per questa si batterà al fine di riscattare la sua vita.

'Onestà' era parola di grande effetto nel periodo in cui Pirandello concepì la sua opera. Onesto vuol dire diverso in una società fatta di apparenza, di ‘maschere' e sarà proprio la sua rettitudine a mettere a nudo la disonestà degli altri. Il contrasto tra apparire ed essere sta al centro dell'umorismo pirandelliano: dilemma impossibile da sciogliere perché non c'è modo di conoscere la realtà della vita, che è fatta di convenzioni, conformismo e maschere. Con la sua onestà Angelo, sotto l'espediente del falso matrimonio, riesce a far togliere la maschera ai personaggi che finora hanno ingannato se stessi.

Lo spettacolo apre il nuovo anno del cartellone la Strada del Teatro, realizzato insieme dai Comuni di Grottammare e di San Benedetto e dall'Amat con il patrocinio del Ministero Beni e Attività Culturali e Regione Marche. Con Gullotta sono in scena Martino Duane, Paolo Lorimer, Mirella Mazzeranghi, Marta Richeldi e Antonio Fermi, Federico Mancini, Vincenzo Versari. Le scene e costumi sono di Luigi Perego, le musiche di Germano Mazzocchetti, le luci di Valerio Tiberi. La regia è di Fabio Grossi. Lo spettacolo è prodotto da Teatro Eliseo.