"Il Consiglio Comunale, dopo nove anni, ha preso atto della impraticabilità dell’iter del progetto del sindaco Celani, che in tutto questo tempo, si è testardamente ostinato a perseguire un suo progetto tutto a favore del privato a scapito dell’interesse pubblico collettivo della città e dell’Università", ha così affermato il consigliere Mimmo Catalucci.

"Abbiamo salvato il salvabile ed evitato una disfatta per la città e per l’Università. Adesso si potrà, finalmente, ricominciare a discutere un nuova idea e un nuovo progetto di potenziamento dell’Università ad Ascoli. Senza più perdere altro tempo e senza perdere i finanziamenti assegnati ad Ascoli da 10 anni. Chiederemo che nel prossimo bilancio di previsione 2009 e triennale 2009-2011 venga prevista l’attivazione di un mutuo per il saldo finale da erogare all’ ASUR n. 13 per ottenere la totale proprietà dell’ex Ospedale Mazzoni. In modo tale che si possa procedere al bando di gara che consentirà l’appalto dei lavori di ristrutturazione del vecchio ospedale da utilizzare per l’attività didattica e universitaria".

"Poi si procederà all’individuazione di altri immobili presenti nel centro storico (sedi di ex scuole libere o da liberare) per la realizzazione di tutti gli altri servizi, diffusi in tutta la città, collaterali alla presenza dei docenti e degli studenti", ha continuato il consigliere Catalucci che ha poi concluso così: "Oggi dobbiamo pensare al nuovo Polo Universitario collegato al Polo scolastico di Ascoli, nella difesa dell’insopprimibile e insindacabile interesse pubblico generale di tutta la collettività economica, sociale, universitaria, produttiva e culturale del territorio piceno. Alla Regione Marche spetta l’obbligo politico e morale di mantenere l’impegno economico nei confronti della città di Ascoli, espropriata di una parte dell’obbiettivo 2 ed individuata dalla Giunta Regionale come luogo per il potenziamento dell’Università del Piceno. Se così non fosse la Regione Marche sarebbe parimenti e gravemente responsabile di una palese ingiustizia nei confronti dei cittadini piceni."