Si fa sempre più vicina la 15° edizione della "Rassegna del documentario Premio Libero Bizzarri", fra tante conferme e molte novità. Dal 10 al 18 ottobre largo alla cinematografia di reportage e inchieste ricca di cultura e innovazione. La tematica affrontata quest'anno riguarda i "diritti umani", argomento che mai, come in questo periodo, pare più appropriato. Ma le novità che questa associazione propone sono quanto più interessanti.

"Abbiamo istituito, da quest'anno, una Accademia del Documentario - spiega la presidentessa della fondazione Bizzarri Maria Pia Silla - un percorso di formazione per venire incontro ad un ambito della cinematografia che in Italia non viene affatto apprezzato ed appoggiato. Sempre più, nel nostro paese, si preferisce acquistare reportage da autori stranieri in quanto molti registi di documentari del bel Paese non riescono a permettersi i prezzi esorbitanti delle pellicole. Per questo una multinazionale come la Kodak appoggia la nostra rassegna donando alla nostra associazione metri e metri di pellicola. La nostra fondazionebè nata per promuovere il documentario, e continueremo per questa strada".

Si preannuncia una grande svolta per questa rassegna che da anni viene molto spesso snobbata dal grande pubblico. Innanzi tutto, anche i filmati non ammessi al concorso potranno avere il loro momento di gloria grazie alla opportunità di essere messi in onda sia nel teatro Concordia, sia nella sala Kursaal di Grottammare, luogo gentilmente concesso dal comune. Da ricordare il percorso itinerante della manifestazione che si svolgerà tra San Benedetto, Grottammare e Cupra Marittima.

Inoltre, di grande importanza, sono gli eventi e le premiazioni speciali organizzate negli otto giorni di manifestazione: dall'omaggio a Cesare Pavese al premio per il grande reporter Pino Scaccia, all'anteprima mondiale di "Chantier Dakar - Dakaar in Progress", un'opera corale di cinque registi senegalesi che raccontano la nuova Dakar, fino alla serata speciale dedicata alle "Morti Bianche" con testimonianze commoventi di parenti ed amici.

"Il festival non vuole insegnare alle persone cosa pensare - spiega Massimo Consorti che, insieme a Fabrizio Pesiri sono i direttori artistici del Premio Bizzarri - ma mette a confronto delle realtà lasciando libero pensiero, lasciando riflettere lo spettatore".

I premi sono stati affidati alla maestria dell'artista ascolano Vittorio Amadio che da quattro anni collabora a stretto contatto con l'associazione. Per questa edizione il maestro a concepito sculture in acciaio, bronzo e legno che verranno consegnate durante il festival ai due "Premi alla carriera", al premio "Reporter", al vincitore della sezione in latere "Il nostro tempo è ora" e ai vincitori di "Oltre tempo" e "Andrea Pazienza".

In giuria ospiti illustri: dal maestro del documentario Ugo Gregoretti, in veste di presidente, alla giornalista dell'Unità Gabriella Gallozzi, all'attrice e presentatrice Daniela Poggi, al redattore scientifico di "Superquark" Giangi Poli, alla documentarista e giornalista Caterina Tricano. A loro il compito più arduo di giudicare sia i lavori in concorso sia quelli in latere (eliminati).

"L'amministrazione Comunale non poteva che sostenere la manifestazione con entusiasmo - spiega l'assessore Sorge - dato il programma eccezionale presentato per questa edizione. Spero che quest' anno il festival riceva l'attenzione che merita; la tematica dei diritti umani è molto importante e su questo punto vorrei annunciare che per lo stesso periodo è stato programmato un incontro con la guatemalteca, Premio Nobel per la Pace nel '92, Rigoberta Menchu, che mi riempie di orgoglio e soddisfazione".