Depauw e Van Eeghem riscrivono la storia dellUmanità
Polverigi | Iniziata la rassegna teatrale di Villa Nappi in Polverigi. Il primo spettacolo How do you like my landescape interpretato e diretto da Depauw e Van Eeghem ha fatto subito pensare ad una riscrittura della storia della Genesi.
di Andrea Carnevali

immagine ricostruzione artistica della 'Genesi'
Gli occhi del personaggio femminile - nelle vesti di un'infermiera - restano fissati sugli spettatori per qualche istante. Gli occhi di Manah Depauw sono occhi che perforano, vuoti e penetranti al tempo stesso, non spalancati sul mondo, ma sulla realtà interiore che affiora tra gli istinti primordiali dell'uomo e della civiltà da cui appaiono fantasmi dal fondo dell'anima. Sono occhi che sono stati strumento di recitazione e di gestualità nel piccolo palcoscenico.
Una voce profonda, dietro una tenda bianca di plastica, ha dato il via alla prima scena di "How do you like my landescape" che ha fatto subito pensare ad una riscrittura della storia della Genesi. La voce narrante, maschile, ha diretto le azioni di Manah Depauw sul "palcoscenico" per quasi tutto l'allestimento. L'attrice e regista, nei panni dell'infermiera, era l'esecutrice materiale della creazione, ma anche della distruzione del mondo.
Depauw e Van Eeghem hanno ridisegnano la storia dell'umanità con i loro mutamenti che hanno trasformata i costumi sociali. I personaggi sono delle marionette che vengono spinte a muoversi dagli istinti del passato. Ma questa volta però c'è anche una variante: l'Inglese che cancella il racconto dei testi sacri nella loro lingua originale.
I registi, nonostante le innovazioni del linguaggio teatrale, appaiono come legati dal copione. Il gioco degli sguardi quasi assenti evoca la pittura impressionista che l'allestimento conserva riflessi del passato. Gli spettatori sono costretti a rispecchiarsi nella scena ed a guardare alla storia dell'"uomo" attraverso i grandi crimini tra cui la messa in croce di Cristo. Una certa velature filosofica che chiama probabilmente anche Nietzsche.
Lo spazio scenico - a dire un metro per due dentro una tenda - è stato la cella in cui si sono ridisegnati diversi simboli. Le scene oniriche e surreali sono complici del degrado della società che l'uomo aveva lentamente distrutto. Anche il cinema è entrato a fare parte della scenografia, ma per documentare la realtà ed il degrado dell'uomo dietro alle sue passioni ed hai suoi istinti primitivi. Del resto, le scene hanno un forte contenuto onirico: è l'uomo che regredisce e vuole ritornare all'origini dell'Umanità. Ci sono, infatti, contenuti psicologici che riportano l'uomo e la donna in uno stato primitivo dove pulsano le passioni. Dalla scena s'intravede il gioco di rimandi tra cinema e letteratura o body art. Nudo d'autore o nudo di cinema? Ci fa pensare che siano gli stessi riflessi che ritroviamo nel cinema italiano tra gli anni '60 e '70 di Michelangelo Antonioni con il film "Blow up" (1966). È lo spettacolo della rivoluzione culturale che infondo, presentato in questo modo, l'uomo distrutto dalla sua stessa mano. Accanto a questo compare una simbologia che fa sentire come l'uomo sia stato manovrato da una voce, fuori dalla sua consapevolezza, che lo abbia condotto verso uno strano destino, addirittura alla sua stessa impotenza.
Così gli impareggiabili Depauw e Van Eeghem lasciano la loro firma inconfondibile anche nello spettacolo di Villa Nappi di Polverigi, e sarà comunque difficile in futuro assistere ad un approccio così estremo e agghiacciante con la storia dell'umanità.
Una voce profonda, dietro una tenda bianca di plastica, ha dato il via alla prima scena di "How do you like my landescape" che ha fatto subito pensare ad una riscrittura della storia della Genesi. La voce narrante, maschile, ha diretto le azioni di Manah Depauw sul "palcoscenico" per quasi tutto l'allestimento. L'attrice e regista, nei panni dell'infermiera, era l'esecutrice materiale della creazione, ma anche della distruzione del mondo.
Depauw e Van Eeghem hanno ridisegnano la storia dell'umanità con i loro mutamenti che hanno trasformata i costumi sociali. I personaggi sono delle marionette che vengono spinte a muoversi dagli istinti del passato. Ma questa volta però c'è anche una variante: l'Inglese che cancella il racconto dei testi sacri nella loro lingua originale.
I registi, nonostante le innovazioni del linguaggio teatrale, appaiono come legati dal copione. Il gioco degli sguardi quasi assenti evoca la pittura impressionista che l'allestimento conserva riflessi del passato. Gli spettatori sono costretti a rispecchiarsi nella scena ed a guardare alla storia dell'"uomo" attraverso i grandi crimini tra cui la messa in croce di Cristo. Una certa velature filosofica che chiama probabilmente anche Nietzsche.
Lo spazio scenico - a dire un metro per due dentro una tenda - è stato la cella in cui si sono ridisegnati diversi simboli. Le scene oniriche e surreali sono complici del degrado della società che l'uomo aveva lentamente distrutto. Anche il cinema è entrato a fare parte della scenografia, ma per documentare la realtà ed il degrado dell'uomo dietro alle sue passioni ed hai suoi istinti primitivi. Del resto, le scene hanno un forte contenuto onirico: è l'uomo che regredisce e vuole ritornare all'origini dell'Umanità. Ci sono, infatti, contenuti psicologici che riportano l'uomo e la donna in uno stato primitivo dove pulsano le passioni. Dalla scena s'intravede il gioco di rimandi tra cinema e letteratura o body art. Nudo d'autore o nudo di cinema? Ci fa pensare che siano gli stessi riflessi che ritroviamo nel cinema italiano tra gli anni '60 e '70 di Michelangelo Antonioni con il film "Blow up" (1966). È lo spettacolo della rivoluzione culturale che infondo, presentato in questo modo, l'uomo distrutto dalla sua stessa mano. Accanto a questo compare una simbologia che fa sentire come l'uomo sia stato manovrato da una voce, fuori dalla sua consapevolezza, che lo abbia condotto verso uno strano destino, addirittura alla sua stessa impotenza.
Così gli impareggiabili Depauw e Van Eeghem lasciano la loro firma inconfondibile anche nello spettacolo di Villa Nappi di Polverigi, e sarà comunque difficile in futuro assistere ad un approccio così estremo e agghiacciante con la storia dell'umanità.
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03/07/2008
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