Horst Stein dopo 64 anni riabbraccia gli amici di Civitella del Tronto. Lo salvarono ai nazisti.
Civitella del Tronto | L'ebreo americano Horst Stein ha incontrato il Sindaco Gaetano Ronchi. Gli amici civitellesi aiutarono lui e il padre a sfuggire alla morte per mano dei nazisti. Vive a Filadelfia ed è tornato a Civitella del Tronto assieme alla moglie e ai due figli.
di Nicola Facciolini

L'incontro con il Sindaco di Civitella del Tronto
Quella che ora vi raccontiamo è la commovente storia del quasi novantenne ebreo americano Horst "Oreste" Stein, tornato ai piedi della celebre Fortezza d'Europa per ricordare la sua prigionia nel campo di Civitella del Tronto, in provincia di Teramo. Sopravvissuto, letteralmente, all'inferno della seconda guerra mondiale. E' tornato dopo oltre 60 anni, per rivedere e ringraziare quegli amici che durante l'occupazione nazista gli evitarono la morte per mano dei nazi-fascisti. Horst Stein, per tutti era "Oreste": ebreo americano di origini tedesche, oggi ha 88 anni.
Vive a Filadelfia ed è tornato a Civitella del Tronto assieme alla moglie e ai due figli per rivedere i luoghi dove era stato internato ma soprattutto per riabbracciare gli amici di allora rimasti. "Per Civitella è un giorno importante - ha dichiarato il sindaco Gaetano Luca Ronchi - che consente di esaltare il gesto eroico di un ‘popolo', quello civitellese che ha rischiato la propria esistenza in cambio solo di un grazie e che non so quanti oggi sarebbero disposti a realizzare. E' importante sottolineare che qui a Civitella, la solidarietà è sempre di casa". E' stato un incontro intriso di grande commozione quello tra Horst Stein e il sindaco di Civitella, Gaetano Luca Ronchi, che ha accolto la comitiva americana, il cui arrivo era stato anticipato da un contatto con il viceconsole italiano a New York, Maurizio Antonini.
L'ottantenne sopravvissuto, assieme a suo padre, fu protagonista di una lunga detenzione e di una rocambolesca fuga dal campo di internamento, aiutata dagli amici civitellesi che lo nascosero nei boschi sulle montagne circostanti. Quella fuga e quel favoreggiamento degli abitanti di Civitella fu per Horst Stein decisivo per aver salva la sua vita e quella del padre. Civitella nel periodo di occupazione nazista fu sede della più affollata area di confino di ebrei d'Abruzzo, con oltre un centinaio di prigionieri rinchiusi nell'edificio dell'attuale casa di riposo "Alessandrini" e nel Palazzo Scesi.
Oggi, a distanza di 64 anni, Stein è tornato ed è riuscito anche a mettersi in contatto telefonico con un compagno di prigionia sopravvissuto anch'egli, che oggi vive a Roma. Un ringraziamento ufficiale è giunto al sindaco Ronchi anche dal Consolato italiano a New York: «Grazie signor sindaco - ha scritto il viceconsole Antonimi - anche a nome del Console Generale, per l'attenzione data a questa visita, che ha dato lustro a Civitella del Tronto per le benemerite azioni dei concittadini durante la guerra».
La notizia, che ha già fatto il giro del mondo, è stata accolta con molta attenzione anche dallo Stato d'Israele (unica democrazia in Medioriente) che tutti noi sentiamo particolarmente vicino, accanto al popolo palestinese desideroso di pace, democrazia, concordia e libertà. Sono molti i cittadini d'Europa che salvarono gli Ebrei durante il secondo conflitto mondiale: alcuni di essi hanno poi ricevuto da Israele il riconoscimento di "Giusto" fra le nazioni, ispirando la produzione di stupende pellicole cinematografiche, sulle orme del grande regista americano Spielberg.
(Si ringrazia Emmelle Comunicazioni, in particolare il dr. Roberto Almonti).
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21/06/2008
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