Mario Dondero: Il libro di Giuliana è pieno di dolore ed allegria
Grottammare | Presentazione dellultimo libro di Giuliana Sgrena "Il prezzo del velo con la partecipazione di Mario Dondero, noto reporter de il Manifesto.
di redazione

Da sinistra:Mario Dondero, Giuliana Sgrena, Giuseppe Marconi e Luigi Merli
Tutto pronto nella Sala Consiliare del Comune di Grottammare, per accogliere come da programma, questa mattina la giornalista scrittrice Giuliana Sgrena, da sempre impegnata nella lotta per il riconoscimento dei diritti civili delle donne islamiche nonché nota inviata di guerra.
A farle da spalla, semmai ne avesse bisogno, il noto reporter de "il manifesto" Mario Dondero.
A coordinare l'evento è Giuseppe Marconi il quale dopo i ringraziamenti di rito rivolti al Comune di Grottammare nella persona del Sindaco Luigi Merli, entra subito nel vivo della discussione, chiedendo alla Sgrena la motivazione della sua ultima provocazione lanciata alla sinistra italiana in merito alla cattiva gestione del problema dell'immigrazione e delle ingiustizie sociali.
La parola dunque passa subito alla Sgrena la quale, prima di rispondere al coordinatore, tiene a precisare la motivazione che l'ha spinta a scrivere il suo ultimo libro dal titolo: "Il prezzo del velo" adducendo motivi legati alla nota drammatica vicenda che l'ha vista coinvolta in prima persona, quando fu presa in ostaggio mentre si trovava in Iraq, e precisamente a Baghdad, come inviata di guerra.
"Questo libro nasce dal mio bisogno di tornare alla normalità", afferma la scrittrice.
Quanto alla provocazione lanciata alla sinistra, la Sgrena tiene a precisare che è una polemica che parte da lontano, ben prima delle ultime elezioni, di certo non per metterla in cattiva luce, bensì per far riflettere sul fatto che a volte la smodata tolleranza che spesso viene sbandierata a tutti i costi, fa perdere il contatto con la realtà guardando poi con un certo distacco a molte delle intolleranze che tutti i giorni donne e uomini in situazioni di disagio sono costretti a subire.
"E' stato più un monito per indurre le schiere di sinistra a riflettere che un attacco gratuito", spiega la Sgrena, la quale dopo questa precisazione, passa subito a discorrere in merito al tema centrale del suo libro ovvero l'oppressione delle donne nei paesi islamici.
Domanda della Sgrena:"Come mai le donne che sono costrette per motivi religiosi e di costume a portare il velo nei propri paesi di origine, una volta giunte in Europa, non si ribellano a questo modo di vivere e continuano a portare il velo, che altro non è che un simbolo di oppressione?
La motivazione Giuliana Sgrena la cerca innanzitutto nelle contraddizioni dei paesi cosiddetti moderni, come l'Italia, dove a tali donne, come ai propri figli, non vengono riconosciuti diritti fondamenali, come ad esempio il diritto di suolo: attualmente se un bambino figlio di immigrati nasce, cresce, viene istruito in Italia, giunto alla maggiore età, qualora non abbia trovato lavoro, non ha riconosciuto il diritto di cittadinanza.
Inoltre le donne islamiche che in Italia portano il velo, afferma la Sgrena in base alle testimonianze raccolte personalmente, lo fanno per essere accettate e riconosciute da parte della propria comunità che vive in Italia.
"Ma... e qui si arriva al dunque... se una donna islamica o mussulmana vuole ribellarsi a tale visione come potrà mai farlo se a garantirle la permanenza nel nostro paese è proprio il reddito del marito?"
La Sgrena dunque parte dal considerare dannosi i gap presenti nel nostro paese subiti dagli immigrati, i nuovi schiavi - come li definisce la nota giornalista - i quali non vedendosi riconosciuti dei diritti civili, si sentono esclusivamente sfruttati e ciò di conseguenza non consentirebbe a quelle donne che tentano di ribellarsi ad una cultura dell'oppressione, di farlo liberamente.
"La Libertà di portare il velo".... la Sgrena commenta questa frase dicendo:"ma che cos'è la libertà se questa rappresenta spesso l'unica scelta possibile per una donna?... bisognerebbe allora soffermarsi sul significato del termine libertà...."
Successivamente, a prendere la parola è il primo cittadino Luigi Merli, il quale torna alla provocazione lanciata da Giuliana Sgrena alla sinistra, considerandola un'occasione non da poco per indurre a riflette sugli errori commessi basati sull'ormai consuetudine di questa parte politica a prendere spesso delle decisioni su una base esclusivamente ideologica perdendo troppo spesso il contatto con la realtà.
L'incontro si conclude più tardi del previsto con l'invito rivolto ai due illustri ospiti ad un pranzo condiviso con i partecipanti alla discussione, utile anche ad approfondire i temi trattati.
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17/05/2008
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