Il Parco Marino per lo sviluppo di un intero territorio
San Benedetto del Tronto | Inserito nel programma del festival "Saggi Paesaggi 2008", giovedì scorso si è parlato del "Parco marino Piceno" e dei suoi benefici da un punto di vista turistico.

(Foto d'archivio)
L'esempio portato al dibattito, coordinato dell'assessore provinciale al turismo e parchi Avelio Marini, è stato quello dell'area marina protetta "Plemmirio" di Siracusa, la cui istituzione ha fatto sì che l'offerta turistica si ampliasse di molto destagionalizzando un turismo prettamente balneare e diventando un volano per l'intera economia siracusana.
Lo ha spiegato bene Vincenzo Incontro, direttore dell'area protetta siciliana, nel corso del suo intervento: "Abbiamo creato un parco marino dei divertimenti ma pienamente inserito nell'habitat - ha detto Incontro - grazie alla sinergia dell'intero territorio, infatti, abbiamo lanciato nuove forme di turismo scolastico, nautico, per disabili con l'obbligo, ad esempio, per ogni "Centro diving", composto esclusivamente da personale locale, di avere nel proprio staff quattro istruttori per non vedenti". Un parco marino, dunque, è capace di rilanciare un intero territorio, ampliando l'offerta e il periodo di accoglienza: non è un caso se, nell'ultimo decennio, le aree marine protette sono passate da 7 a 28.
"Destagionalizzazione", quindi, è stata la parola ricorrente dell'appuntamento grottammarese che ha prodotto spunti interessanti per iniziative correlate all'avvio dell'Area protetta: per esempio, si è parlato della possibilità di istituire i cosiddetti "campi ormeggi" comprendenti svariati servizi turistici, non impattanti, che in sol colpo risolverebbero la carenza di posti barca. Senza tener conto della vendita dei prodotti "a marchio" dell'Area marina protetta che, come sottolineato da uno studio del Ministero, attirano molto i consumatori (il 50% dei prodotti viene venduto grazie al marchio, senza alcun tipo di supporto promozionale).
Ma un Parco Marino riesce a sopravvivere se, nella fase di studio di fattibilità, è correttamente considerata la "capacità di carico turistica" che un territorio può sopportare: un importante passo per un processo di pianificazione che l'area marina protetta del Piceno sembra aver superato a pieni voti, come sottolineato da Giuseppe Dodaro dell'Istituto Ricerche Ambiente Italia. Al convegno non sono mancati contributi più tecnici come quello del prof. Massimo Sargolini dell'Università degli Studi di Camerino che, insieme al suo staff, ha avanzato ipotesi di assetto generale e socio-economico, finalizzate ad indicazioni strutturali, del costituendo parco marino del Piceno.
Tirando le conclusioni, il presidente della Provincia di Ascoli Piceno Massimo Rossi ha rimarcato come sia ormai nella fase conclusiva l'articolato e impegnativo iter di un progetto nato "per non dimenticare il futuro".
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28/04/2008
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Betto Liberati