Non va giù ad Alleanza Nazionale il contenuto della lettera inviata ieri al Sindaco dall'attuale Assessore con delega alla Sanità Loredana Emili.

Non digeribile il contenuto perchè in punto preciso l'esponente e dirigente del Partito Democratico parlerebbe in larghi termini di "interessi personali e di bottega", riconducibili a chi sta portando avanti la discussione sull'Area Vasta.

Discussione che l'Assessore stesso sembra bocciare nei banchi della politica e promuovere all'interno della dirigenza della Zona Territoriale 12.

Oggi i rappresentanti dei circoli territoriali di San Benedetto e Porto D'Ascoli e il Capogruppo in Consiglio Comunale AN Piunti hanno una voce unica.

Benito Rossi difende l'operato della V Commissione Consiliare e il suo ordine del giorno, poiché "Niente è stato detto sul profilo tecnico, ma sono stati invitati tecnici a relazionare sull'attuale stato di salute del nosocomio cittadino. Abbiamo chiesto dati concreti, e cercato utilmente un indirizzo".

Per Giorgio De Vecchis "E' inconcepibile come per l'Assessore alla Sanità convocare una Commissione Consiliare su un tema così delicato sia una scelta errata e dannosa. Ma dannosa per chi poi? Se la Emili pensa che la politica non debba discutere di Sanità entra in contraddizione con se stessa. Qui signori siamo di fronte al vero risultato del temuto conflitto di interessi per l'Assessore, che è anche un impiegato del sistema sanitario. Per quel che riguarda poi i nostri presunti interessi personali e di bottega ci venga a dire l'Assessore di persona quali siano."

Anche il capogruppo Pasqualino Piunti, con un comunicato congiunto, chiarisce come "La presa di distanza da parte della detentrice della delega alla Sanità su un documento votato all'unanimità dal consiglio comunale è la presa d'atto della visione isolata dell'assessore rispetto a tutto il resto dei rappresentanti della città. Tragga lei stessa le conclusioni di conseguenza."

Durata solo un mese la tregua che ha fatto respirare la riorganizzazione della Sanità, che fa e farà ancora parlare per molto tempo. Le posizioni più estreme infatti vedono Ancona come chimera, che fagocita i sistemi sanitari del resto della Regione, mentre i "finti ciechi" stanno a guardare.