Il Teatro delle Energie di Grottammare ha ospitato ieri sera il celebre allestimento di Massimo Castri del Così è (se vi pare) di Pirandello.

Un allestimento giovane, con  bravissimi attori che si sono magistralmente calati nei panni dei singolari personaggi apprezzati da una raffica di applausi, che hanno premiato la lezione sulla "verità" leit motiv dell'intera piece pirallendiana.

Lo spettacolo, curato nei minimi dettagli fino a rasentare l'inverosimile, parla di ognuno di noi. Il pettegolezzo, la curiosità  portano allo sfinimento i protagonisti, e con loro gli spettatori, questo, grazie anche ad un atto unico (in realtà ne sono tre ndr) di due ore. Si ha la totale sovrapposizione tra l'ansia degli attori e quella degli spettatori che alla fine sono sfiniti come gli attori stessi.

Con un paradossale effetto pirallendiano quando gli attori piangono, il pubblico ride, e quando gli attori ridono, il pubblico rimane attonito.

Pur di scoprire la verità si è disposti anche spersonalizzarsi fino ad essere da persecutori a vittime di se stessi.

Alla fine il dibattito iniziato sulla verità non porta a nulla, anzi all'affermazione: "Io sono colei che mi si crede".

Costumi a scacchi per la doppiezza e scene borghesi illuminate da brivido chiudono il quadro dell'allestimento pirallendiano di Castri.