Le poesie Leandro Di Donato a Grottammare
Grottammare | Sabato 1 dicembre alle ore 21,30 presso il Teatro dellArancio verrà presentato il libro di poesie di Leandro Di Donato, Le Strade Bianche pubblicato nel 2006 dalla casa editrice Edizioni del Leone.
di Felice Di Maro
Ha un ruolo oggi la poesia? Chiaramente siamo continuamente condizionati da messaggi che ormai la fonte è quasi sempre un'immagine fine a se stessa e non si ha la possibilità di riflettere oltre i significati che il sensibile ordinario ci offre.
Gli eventi, anche quelli anche che ci danno emozioni forti passano a volte senza lasciare segni che durano nel tempo. La poesia forse ci può aiutare a gioire di emozioni almeno diverse se non proprio alternative rispetto a quelle ordinarie che abbiamo tramite i media in generale e con i programmi delle varie Tv ormai omologate nei loro obiettivi commerciali.
L'appuntamento anche per i non cultori s'intende, l'ingresso è gratuito, è per sabato 1 dicembre a Grottammare alle ore 21,30. Organizzato dell'Assessorato alla cultura del comune di Grottammare in collaborazione con il Punto Einaudi di San Benedetto del Tronto, presso il Teatro dell'Arancio di Grottammare verrà presentato il libro di poesie di Leandro Di Donato, "Le Strade Bianche" pubblicato nel 2006 dalla "Edizioni del Leone". La presentazione critica è stata affidata a Simone Gambarotta e Serena Mattace Raso leggerà alcune poesie.
Leandro Di Donato è nato a Teramo e vive a Nereto. Ha pubblicato varie raccolte di poesie. La raccolta si presenta ben legata anche ai temi della realtà quotidiana. Non mancano temi di denuncia e impegno civile nonché memorie e testimonianze ma anche riflessioni e a quelli che si definiscono i consigli.
Le sezioni sono quattro. Sera di fuochi lontani. Contro la notte dei Boia. Le strade bianche, la sezione dà il titolo al libro e comprende il corpo di poesie più ampio e confesso che mi ha colpito quella intitolata "Non abito più lì", pag.27, (.....Non cercarmi più/dove ho messo in ginocchio la mia rabbia.....).
L'ultima la quarta, è lunga e si chiama "Giorno", e si tratta di un lungo componimento che sembra essere una specie di matrice che contiene una notte premonitrice di ciò che sarà il futuro ma ovviamente i significati sono profondi e attraversano sentimenti, ricordi vari, ma anche attese dell'uomo di oggi che non sa mai quello che veramente vuole, almeno chiedendo così io interpreto e naturalmente chiedendo scusa al poeta. Sarà una serata diversa dalle solite e si invitano i lettori a partecipare.
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27/11/2007
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