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Giorgio Felicetti e il suo "Vita d'Adriano" al rientro dalla tournèe europea

Grottammare | VITA D'ADRIANO - Memorie di un cecchettaro nella neve", al Festival dei Teatri Invisibili, venerdì 14 settembre, Teatro dell'Arancio di Grottammare, ore 21,30.

Giorgio Felicetti, il regista attore marchigiano, di ritorno in Italia dopo una due giorni a lui dedicata dal Festival Internazionale della narrazione del Canton Ticino, porterà in scena il suo "VITA D'ADRIANO - Memorie di un cecchettaro nella neve", al Festival dei Teatri Invisibili, venerdì 14 settembre, Teatro dell'Arancio di Grottammare, ore 21,30.

La presentazione in Svizzera di "Vita d'Adriano" è stata una grande vetrina per la Provincia di Macerata e per il Festival Terra di Teatri, produttori dell'opera teatrale. Attraverso la Cecchetti e i cecchettari, Giorgio Felicetti dà vita con grande rigore e pathos ad un magnifico affresco della classe operaia di tutto il ‘900 italiano, e al tempo stesso crea uno splendido omaggio alla regione in cui è nato, le Marche, di cui racconta le gesta operaie e usa quell'impasto linguistico gergale vicino al dialetto, che per la prima volta viene usato come lingua teatrale, che tanto ha affascinato gli spettatori d'oltralpe.

Al prestigioso Festival ticinese della narrazione, oltre a "Vita d'Adriano" Giorgio Felicetti ha presentato anche il suo "Scarpagnante". Entrambi i monologhi saranno trasmessi nei prossimi giorni dalla Rete Due della Radio Svizzera Italiana, unitamente ad un'intervista che Giorgio Felicetti ha rilasciato alla Radio Svizzera.
Il clamore suscitato dalla doppia esibizione di Giorgio Felicetti in questa tournèe europea hanno confermato la qualità del lavoro e il talento dell'artista marchigiano, premiando una volta di più il percorso intrapreso da Felicetti sul recupero della memoria e sul teatro di impegno civile.

"VITA D'ADRIANO", ci dice Felicetti, "nasce dalla volontà di raccontare un mondo scomparso come Atlantide, e le poche tracce di memoria umana rimaste, sono le protagoniste di questa storia.
Quando, col drammaturgo Francesco Niccolini abbiamo deciso di fare un lavoro teatrale sul mondo operaio, mi è venuto naturale pensare alla Officine Cecchetti di Civitanova Marche, una delle più importanti fabbriche italiane per la costruzione e la riparazione di carri e carrozze ferroviarie.

Ma ciò che mi interessava veramente era far capire alle giovani generazioni cosa è stato il mondo operaio, oggi che la parola operaio fa quasi vergogna. Sono partito dalla Cecchetti per parlare del lavoro di fabbrica di tutto il '900 italiano: le condizioni di lavoro, la presa di coscienza di appartenere ad una "classe", quella dei "cecchettari", i pericoli e gli incidenti sul lavoro, gli scioperi, i licenziamenti, la chiusura, avvenuta nel 1994, per mancanza di commesse a causa di una presenza terribile all'interno della Fabbrica, l'amianto.
Questa storia a mio avviso è anche una bellissima storia di amicizia, e di solidarietà, qualità scomparse nel mondo del lavoro. La vita di Adriano è inventata, ma tutto quello che questo operaio dice, è accaduto realmente."

Protagonista del racconto è un operaio di nome Adriano, che, ironia della sorte, si chiama come il suo padrone, Adriano Cecchetti, figura mitizzata di buona razza padrona. E sono proprio i ricordi dell'operaio Adriano a scandire i ritmi e i tempi del racconto. E Felicetti, nel fluire dei ricordi dell'Adriano, commuove, fa ridere il pubblico, lo porta ad identificarsi con questo uomo, ormai ex operaio. E con maestria da grande narratore sa come farlo. Colpisce al cuore, allo stomaco, alla testa, questo racconto. Perché la vita di Adriano è la vita di tutti quelli che hanno fatto e vissuto "la fabbrica".

Un'ora di ricordi vividi, senza toni nostalgici, asciutti fino a toccare una drammaticità assoluta. I treni, le rotaie, la fonderia, le chiacchiere negli spogliatoi, le cazzate dette per sfottersi e scacciare la fatica che ammazza, ed un sogno, il sogno più grande di tutti, quello del suo compagno boxeur: partecipare alle olimpiadi di Roma nel '60.

L'Adriano operaio ci racconta la sua storia, da una mattina di guerra del 1940, quando lui tredicenne entra a lavorare in fabbrica, ad una mattina di oggi, quando si alza presto per andare dal medico...
Biglietto d'ingresso: Euro 8,00. Info: teatriinvisibili@libero.it

 

14/09/2007





        
  



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