Nuovo Piano Sanitario. Un salto nel buio per il Piceno
San Benedetto del Tronto | Torna la prospettiva dell'Ospedale Unico?
di Guido Castelli*
La maggioranza di centro-sinistra ha voluto imporre un'approvazione "a tappe forzate" che avverrà in piena estate, Quando, ovvero, la concentrazione del grande pubblico sarà ridotta ai minimi termini. Sul provvedimento si sono abbattute le più aspre critiche da parte dei sindacati e delle associazioni di volontariato che hanno lamentato il carattere eccessivamente generico dell'atto.
Ma cosa riserva il nuovo piano sanitario per il Piceno ? Non è facile a dirsi visto che le previsioni contenute nell'elaborato sono obbiettivamente troppo astratte. Fumose, verrebbe da dire.
Tutto è rimandato alle decisioni operative di alcune "Cabine di Regia" che a partire da settembre dovranno assumere le decisioni concrete sul futuro della nostra sanità. Poche cose, quindi, sono certe e tra queste il giudizio pesantemente negativo che l'estensore del Piano ( il dott. Ruta del Servizio Salute della Regione ) ha riservato alla sanità marchigiana e Picena in particolare. Un tasso di mobilità passiva tra i più alti della Regione, un grave ritardo nelle dotazioni informatiche, la presenza di "doppioni" tra i reparti medici ritenuti fonte di gravi diseconomie gestionali, liste di attesa abnormi ecc.
A fronte di un simile, draconiano giudizio fornito da un soggetto sicuramente non sospettabile di simpatie per il centro-destra, le direttive impartite nell'ambito del piano parlano della necessità di integrare quanto più possibile i servizi dei due ospedali di Ascoli e San Benedetto. Abbandonata, per il momento, l'illusione di un Ospedale unico in senso strutturale ecco che il presidio sanitario unificato riemerge con forza sotto il profilo funzionale. Dipartimenti Ospedalieri Unici tra Ascoli e San Benedetto, reparti ospedalieri unici con conseguente (ed inevitabile) azzeramento di servizi.
Insomma "integrare", a mio modo di vedere, rischia di essere soprattutto sinonimo di "razionare". E con tutta probabilità a partire dal prossimo autunno si aprirà la stagione delle vertenze ospedaliere e dei processi (inevitabilmente polemici) di unificazione dei servizi ospedalieri della nostra realtà. Si tratta di un rischio molto alto. Soprattutto in relazione al caos organizzativo che accompagnerà presumibilmente queste decisioni. A guidare la nuova strategia dovrebbe essere un coordinatore di area vasta - figura non contemplata dalla L.r. 13/03 - di cui non sono noti i poteri formali e che dovrebbe operare in assenza di un quadro organizzativo definito. Insomma a mio modo di vedere la prospettiva che si generi un gran caos a discapito del " Mazzoni " e del "Madonna del Soccorso" è tutt'altro che remoto. Prova ne sia le vicenda del laboratorio analisi dell'ospedale ascolano che potrebbe risultare il primo agnello sacrificale del nuovo corso sanitario.
*consigliere regionale AN - relatore di minoranza piano sanitario regionale
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18/07/2007
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