Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Chiostro Grande di San Francesco: alcune considerazioni

Ascoli Piceno | "Ci permettiamo di suggerire una utilizzazione più accorta e selettiva del nuovo prestigioso spazio della città , evitando di consentirne la fruizione per tutte quelle manifestazioni che , nel richiedere l'installazione di strutture troppo invasive".

di Gaetano Rinaldi*

Innanzitutto desideriamo esprimere la nostra soddisfazione per l'attività di recupero e restauro dei monumenti cittadini. In particolare con il recupero del Chiostro Grande di San Francesco un altro angolo della nostra splendida città va ad aggiungersi ai tanti altri monumenti e spazi prestigiosi, che la qualificano contribuendo a promuoverne l'immagine e ad attirare un numero sempre maggiore di visitatori.

Ma, a fronte di questo aspetto positivo dell'iniziativa, riteniamo di dover formulare alcune osservazioni sulle modalità del recupero e sulla utilizzazione dello spazio , nello spirito di una forma attiva di collaborazione volta a favorire la migliore fruizione del monumento e la sua più efficace e corretta valorizzazione.

In primo luogo ci permettiamo di suggerire una utilizzazione più accorta e selettiva del nuovo prestigioso spazio della città , evitando di consentirne la fruizione per tutte quelle manifestazioni che , nel richiedere l'installazione di strutture troppo invasive, determinano oggettivamente l'annullamento della visione complessiva del monumento , riducendolo ad un angolo anonimo, insignificante contenitore di un qualcosa che prevale in maniera eccessiva, non permettendo in questo modo ai visitatori di godere della visione di quegli angoli che , in realtà, sono poi il vero motivo della loro visita.

Ben venga , invece, il ritorno del mercato delle erbe e della presenza dei contadini che dai loro campi portano nel vivo cuore della città i frutti della loro fatica e dell'amore per la terra. In merito , però, riterremmo particolarmente utile una minima regolamentazione di questo tipo di commercio , obbligando gli espositori a presentare la loro merce , non più , come avviene ora , in antiestetiche cassette di plastica , bensì favorendo il ritorno all'uso dei cesti di vimini, come avveniva una volta.

Un angolo così prestigioso della città , a nostro parere , meriterebbe anche questo genere di attenzione .
Ma il maggior rilievo che ci sentiamo di dover fare ed intorno al quale siamo certi di avere , come abbiamo già avuto, la più sentita partecipazione dei cittadini ascolani , riguarda il nuovo sistema di illuminazione e la scomparsa dei caratteristici e poetici lampioncini , che formavano ormai un tutt'uno con l'immagine del chiostro.

La presenza di questi lampioncini, che andavano evidentemente puliti e restaurati, rappresentava una sorta di elemento naturale nella scansione prospettica delle volte del chiostro , quasi armonico contrappunto alla fuga delle colonne.
Al posto di questi artistici oggetti , troviamo ora degli anonimi e antiestetici faretti sistemati sulle catene quadrate e con una sezione più grande , che hanno sostituito i vecchi tiranti più sottili , installati,evidentemente per motivi statici, tra le colonne e la parete interna del chiostro. Il tutto ha determinato una sorta di interruzione del primitivo gioco prospettico , con l'aggravante della ulteriore installazione di altri tiranti, sempre di forma quadrata e di rilevante spessore , tra colonna e colonna.( in questo caso sembra che questa installazione non sia stata effettuata per motivi statici, ma solo per consentire il passaggio dei cavi elettrici ) E' certo che questa nuova sistemazione ha determinato degli effetti disarmonici , e pertanto decisamente negativi, nella visione complessiva del monumento.

Dall' essere un luogo di aerea leggerezza ed armonia, il chiostro assume l'aspetto di una sorta di gabbia appesantita ed irrigidita ..
Ci permettiamo quindi di suggerire una riconsiderazione complessiva di questo tipo d'intervento , per restituire al monumento quella leggerezza che prima lo distingueva , cercando in ogni caso di risistemare i vecchi lampioni , che, tra l'altro, rappresentavano una interessantissima continuità con il lampioni della Loggia dei Mercanti e quelli del Teatro Ventidio Basso .

Nell'eventuale ed auspicabile attività di risistemazione andrebbe anche posta una particolare attenzione alla base delle colonne , che in atto, con la coloritura data all'intonaco, sembrano posate su di una scatola del tutto slegata dal contesto del monumento. A nostro parere, invece, la base dovrebbe avere lo stesso colore e la stessa caratteristica materica delle colonne , presentandosi come un elemento unitario della struttura. . Basti a riguardo ammirare l'armonia e la correttezza architettonica dell'attiguo chiostro piccolo , dove le basi delle colonne presentano a vista i conci di travertino , e cioè lo stessa pietra delle colonne, per rendersi conto come appaia erronea la nuova sistemazione.
Non riteniamo vada dimenticato, inoltre , che nell'effettuare i lavori di restauro sembra siano stati malauguratamente distrutti o coperti con l'intonaco alcuni piccoli resti di affreschi e di scritte di epoca medioevale ancora presenti sulle pareti del chiostro.

Per evitare il verificarsi di queste spiacevoli situazioni e per il loro positivo superamento ci permettiamo di proporre che venga richiesto il parere qualificato dei destinatari della presente nota, nella convinzione che sia fondamentale il loro coinvolgimento ogni qualvolta si debba procedere al restauro o recupero di spazi ed angoli particolarmente pregiati, così come nel caso di cui trattasi, onde scongiurare la realizzazione di interventi non corretti con gravi danni per la loro integrità e per il primitivo fascino.

A conclusione della presente nota ci permettiamo precisare che il nostro intervento vuole essere solo un contributo volto a favorire una migliore comprensione di problematiche sicuramente complesse al fine di permettere l'adozione dei provvedimenti più consoni alla importanza e al prestigio della nostra amata città .
Grati per la cortese attenzione , ringraziamo e porgiamo cordiali saluti .


*Il Presidente della Sezione di Italia Nostra di Ascoli Piceno

09/06/2007





        
  



1+5=

Altri articoli di...

Politica

04/04/2025
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
02/11/2022
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
28/10/2022
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
22/10/2022
Via libera alla variante al Piano Particolareggiato di Recupero del Centro Storico (segue)
22/10/2022
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
21/10/2022
Grandi e medi investimenti, chiesto il triplo delle agevolazioni disponibili (segue)
19/10/2022
Al via il progetto sulla sicurezza urbana e sulla legalità (segue)

Ascoli Piceno

04/04/2025
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
16/11/2022
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
15/11/2022
800.000 euro per le scuole (segue)
14/11/2022
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
31/10/2022
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
28/10/2022
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
26/10/2022
Il recupero della memoria collettiva (segue)
26/10/2022
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
ilq

Una serata di emozioni e scoperte

ASPIC Psicologia di San Benedetto del Tronto presenta il Centro Psiconutrizionale

Betto Liberati