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In corso l'operazione "Ocean's 15"

San Benedetto del Tronto | Sono implicate quindici persone per reati che vanno dalla truffa all'Unione Europea, frode fiscale, falso ideologico. A coordinare le operazioni è la Procura di Lamezia Terme

Guardia di Finanza

E' ancora in corso l'esecuzione, da parte di circa 100 fiamme gialle su buona parte del territorio italiano e precisamente nelle province di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Milano, Varese, Bergamo, Roma, Modena ed Ascoli Piceno, di ordinanze di custodia cautelare emesse dal g.i.p. presso il tribunale di Lamezia Terme nei confronti di 15 soggetti per associazione per delinquere, truffa aggravata ai danni dello stato e dell'unione europea, frode fiscale, falso ideologico e materiale in atto pubblico, riciclaggio, favoreggiamento personale ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Contestualmente, è stata data esecuzione ad apposita ordinanza di sequestro di 3 capannoni industriali del valore di € 7.000.000, nonché di beni immobili e disponibilità finanziarie per un importo di circa € 18.000.000, quale controvalore della truffa, posta in essere attraverso un sofisticato piano truffaldino che ha interessato diversi imprenditori calabresi, i quali hanno potuto contare sul fattivo e competente contributo di qualificati professionisti italiani e stranieri.

L'indagine eseguita dal nucleo di polizia tributaria di Catanzaro e coordinata dal sostituto procuratore dott. Elio Romano, della procura della repubblica presso il tribunale di lamezia terme, guidata dal procuratore capo dott. Raffaele Mazzotta, e' stata avviata nell'ottobre 2005 ed ha permesso di delineare un complesso scenario posto in essere dal sodalizio criminale, finalizzato all'indebita captazione di risorse pubbliche (concesse nell'ambito del p.o.p. calabria 1994/1999, del patto territoriale del lametino e della legge n. 488/92) per un importo complessivo di oltre € 22.000.000, all'indebita percezione di rimborsi iva per oltre € 1.100.000 alla perpetrazione di frodi fiscali e reati societari, nonché al riciclaggio degli illeciti profitti per un importo pari a € 6.000.000.

il meccanismo delittuoso utilizzato dagli indagati è stato quello della sovrafatturazione delle forniture oggetto di agevolazione pubblica al fine di raggiungere il plurimo scopo di documentare oneri di spesa in realtà mai sostenuti, la fittizia attestazione di apporti di mezzi propri da parte dei soci e di richiedere altresì indebiti rimborsi iva all'agenzia delle entrate, truffando, cosi', due volte lo stato.

L'attività criminosa in parola è stata posta in essere grazie all'utilizzo di diversi soggetti economici "fantasma", aventi sede sia in Italia che in Gran Bretagna ed in Austria, con i quali le società beneficiarie dei contributi pubblici avrebbero sottoscritto contratti di fornitura "chiavi in mano" a fronte di forniture in realtà eseguite, da altri operatori economici, ad un costo nettamente inferiore a quello evidenziato agli enti deputati ai controlli. l'entità delle fatture false utilizzate dalle società beneficiarie delle pubbliche provvidenze ammonta ad oltre € 28.000.000.

L'utilizzo di societa' estere e la simulazione dei pagamenti alle stesse, relativi alle operazioni commerciali fittizie, e' risultata strumentale e determinante per consentire il trasferimento all'estero di parte del profitto della truffa, al fine di disperderne le tracce. tali somme, attraverso ulteriori transazioni finanziarie, estero su estero, sono state canalizzate su conti correnti di società con sede in panama e nelle isole vergini britanniche e, successivamente, su rapporti bancari "cifrati" intestati a società svizzere, portoghesi e lussemburghesi, appositamente costituite e gestite da compiacenti commercialisti ed avvocati nazionali e stranieri.

Infine, utilizzando società finanziarie italiane, partecipate dalle predette societa' estere, le provviste sono state fatte rientrare in italia perfettamente "ripulite", sotto forma di pagamenti per l'acquisto di quote societarie delle stesse imprese beneficiarie dei contributi e, quindi in definitiva, ai medesimi soggetti proprietari ed artefici della truffa.

Le indagini, supportate dalla collaborazione delle autorità portoghesi e lussemburghesi, hanno permesso di denunciare n. 40 soggetti per reati, a vario titolo, di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, associazione per delinquere, truffa aggravata ai danni dello stato, falso ideologico e materiale in atto pubblico, riciclaggio, favoreggiamento personale, falso in bilancio e frode fiscale mediante l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

La rilevanza degli elementi probatori raccolti all'esito delle investigazioni ha consentito al pubblico ministero di richiedere ed ottenere dal g.i.p. del tribunale di lamezia terme l'emissione dei seguenti provvedimenti, oggi in esecuzione
 -ordinanza in materia di misure di custodia cautelare, con cui sono stati disposti gli arresti domiciliari nei confronti di n. 15 indagati; -ordinanza relativa al sequestro preventivo (artt. 640 quater e 322 ter c.p. ed art. 321, 2° comma c.p.p., ai fini della confisca cd. per equivalente), dei beni di seguito indicati, nei confronti di n. 23 indagati:

1. parte residuale (non ancora erogata) dei contributi assegnati dal ministero dello sviluppo economico alla florovivai s.r.l. (€ 933.547,48) ed alla diapers & pads s.r.l. (€ 283.588,81);
2. n. 3 capannoni delle società destinatarie di contributi pubblici (collants s.r.l., florovivai s.r.l. e diapers & pads s.r.l.);

3. somme appostate nel sistema bancario a diverso titolo nella disponibilità degli indagati, nonchè beni mobili ed immobili registrati, fino alla concorrenza di € 16.371.130,63, quale somma
complessiva indebitamente percepita a titolo di contribuzione pubblica e di rimborso iva attraverso le società indagate;
4. somma di € 250.000 quale rimborso iva indebitamente richiesto da parte della florovivai s.r.l., di cui percio' e' stata bloccata l'erogazione.

Giova rimarcare la peculiarita' dell'operazione, che ha consentito non solo di accertare condotte delittuose relative alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di indebiti rimborsi iva, quanto di svelare l'esistenza e, soprattutto, di disarticolare il sofisticato ed articolato sistema di riciclaggio internazionale posto in essere, tra l'altro, mediante l'utilizzo di oltre 100 rapporti bancari accesi presso istituti di credito europei ed internazionali, nonchè con l'utilizzo di particolari tipologie di societa' (spesso società di gestione fiduciaria) in grado di operare su scala transnazionale.

Strutture che, gestite da abili ed esperti professionisti privi di scrupolo ed allettati dalle opportunità di affari prospettate loro dai membri dell'associazione criminosa, hanno generato un vero e proprio mercato di servizi illegali. attivita' di crimine finanziario internazionale, che è stato possibile disvelare, anche grazie all'attivazione di una complessa, ma efficace, attivita' di collaborazione con gli organismi giudiziari e di polizia stranieri.

 

21/06/2007





        
  



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