La Giunta Regionale il piano di contenimento delle liste di attesa
Ancona | Castelli: "Meno male. Lo attendevamo dal 31 gennaio".
di Guido Castelli
Non c'è male per un piano finalizzato ad abbreviare i tempi per l'effettuazioni di esami strumentali e visite specialistiche.
Il Ministero della Salute, in effetti, prima con Francesco Storace e dopo sotto la guida di Livia Turco, ha predisposto un piano nazionale per il contenimento delle liste di attesa. E proprio allo scopo di affrontare quello che probabilmente rappresenta il problema più grave del servizio sanitario italiano, lo scorso 28 marzo 2006 è stata stipulata anche un'intesa tra Stato e Regioni.
Tra gli obblighi previsti a carico di ciascuna ente regionale, quello di approvare, per l'appunto, entro il 31 gennaio 2007 un piano di contenimento delle liste che prevedesse: l'individuazione dei tempi massimi di attesa per un gruppo di 54 prestazioni, la predisposizione di un Centro di Prenotazione Unico Regionale, la definizione di indirizzi uniformi per la redazione di programmi attuativi aziendali; l'attivazione delle attività di monitoraggio delle liste e dei relativi tempi di smaltimento.
Per evitare lungaggini e ritardi da parte delle regioni, il Ministero sin dallo scorso 22 dicembre ha addirittura messo a disposizione di ogni assessorato alla sanità un "manualetto" redatto dal Comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Un "aiutino", insomma, che avrebbe dovuto garantire il rispetto da parte delle regioni del termine fissato in sede nazionale. Così è stato per molte di esse ( la maggior parte, in verità ) ma ovviamente non per le Marche. Unica regione del centro Italia ad arrivare all'appuntamento con un ritardo di 4 mesi. Se il buon giorno vede dal mattino, sul contenimento dei tempi di attesa nella nostra regione c'è poco da sperare.
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23/05/2007
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