Approvata alla Camera la legge che sostiene i piccoli comuni
Roma | Il Sottosegretario di Stato Pietro Colonnella ha rappresentato in aula il Governo. Il provvedimento ha avuto un unanime consenso, raccogliendo 383 voti su 383 votanti. Ora la parola passa al Senato.
Il Sottosegretario Pietro Colonnella
Ieri è stato approvato all'unanimità il progetto di legge 15 (REALACCI, Vannucci ed altri) "Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti nonché dei comuni compresi nelle aree protette".
Relatore in Commissione il parlamentare marchigiano On. Massimo Vannucci. Il Governo in aula è stato rappresentato dal Sottosegretario agli Affari Regionali e alle Autonomie Locali On. Pietro Colonnella.
Il Sottosegretario ha espresso la posizione del Governo su ogni emendamento, ha coordinato le trattative in aula durante la valutazione e le votazioni che sono durate tutta la giornata fino alle 20.30 di sera. Nonostante l'inizio molto travagliato, il disegno di legge è stato approvato, caso assolutamente eccezionale, con l'unanimità: 383 voti favorevoli su 383 votanti. Il disegno di legge passerà ora al Senato.
Il disegno di legge stanzia 140 milioni di euro per il prossimo triennio a favore di interventi fiscali a favore dei centri meno popolosi e in situazioni economicamente e territorialmente disagiate: per finanziare infrastrutture, opere di risanamento ambientale, interventi di sviluppo economico, e per incentivare il recupero di immobili e l'insediamento di nuove attività nella realtà dei piccoli comuni. Prevede il rifinanziamento automatico dei fondi a disposizione. I piccoli Comuni in Italia sono 5.836 (72% del totale di 8.101), ospitano 10.590.728 abitanti (18,6% della popolazione totale) e si trovano per lo piu' nelle zone collinari (41,6%) o montane (32,2%).
L'iter della legge sui piccoli comuni: Il 3 luglio 2001, Ermete Realacci presenta come primo firmatario il disegno di legge "Misure per il sostegno delle attivita' economiche, agricole, commerciali e artigianali e per la valorizzazione del patrimonio naturale e storico-culturale dei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti". Il ddl viene sottoscritto da un centinaio di parlamentari di maggioranza e opposizione. Il 21 gennaio 2003, la legge sui piccoli comuni, che nell'iter dei lavori parlamentari e' diventato il ddl 1942 Realacci-Bocchino, viene approvato all'unanimita' dalla Camera dei Deputati. Il solo voto contrario e' di un deputato che successivamente ammise di aver commesso un errore durante la votazione. La legge passa al Senato.
Il 27 aprile 2006 si conclude la XIV Legislatura, ma la legge sui piccoli comuni resta impantanata, senza essere approvata al Senato. Il 28 aprile 2007 Ermete Realacci, presenta la prima legge di iniziativa parlamentare della nuova legislatura. E' il ddl sui piccoli comuni 'Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti nonche' dei comuni compresi nelle aree protette. Anche in questa legislatura il disegno di legge viene sottoscritto da oltre 150 parlamentari di maggioranza e opposizione. L'8 novembre 2006, per la prima volta nella storia di Montecitorio, oltre 350 sindaci dei piccoli comuni d'Italia, in un'iniziativa a loro dedicata, incontrano il Presidente della Camera Fausto Bertinotti. Il 18 aprile 2007, la legge sui piccoli comuni, che ha iniziato il dibattito in assemblea il 2 aprile scorso, viene approvata all'unanimita'.
Anche nei numeri i piccoli comuni sono una realta' importantissima nel nostro paese. Solo quelli sotto i 5mila abitanti sono quasi 6mila e rappresentano piu' del 70% degli 8100 comuni italiani. Vi risiede piu' di un quinto della popolazione nazionale (ma la percentuale sale in alcune regioni: in Valle d'Aosta solo gli abitanti dei comuni sotto i 5mila rappresentano il 71% del totale, in Trentino in Molise quasi il 50%). In quasi 2mila comuni gli abitanti non arrivano a mille. Da dieci anni in qua, nei piccoli comuni la popolazione e' cresciuta dello 0,8%, ad un ritmo doppio della crescita nazionale (che si attesta sullo 0,4%; il dato emerge dal raffronto tra l'ultimo censimento e quello precedente, del 1991).
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19/04/2007
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