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Rapina Banca Truentina. Individuato uno dei rapinatori

San Benedetto del Tronto | E' un noto pluripregiudicato di Potenza. Scoperto grazie alla comparazione incrociata del DNA di resti biologici lasciati su di un fazzoletto all'interno della macchina usata oper la rapina di un anno fa a Centobuchi.

di Carmine Rozzi

La sede della Banca Picena Truentina a Centobuchi


Mattina del 27 gennaio 2006. A Centobuchi, poco prima di mezzogiorno, nella filiale della Banca Picena Truentina entrano tre uomini travisati con calzamaglie e passamontagna. I gesti sono rapidi e decisi. Armati di un taglierino, per sfuggire a rilevamenti metallici, minacciano il personale e con fare fulmineo si fanno consegnare 15 mila euro ovvero parte del contante presente nella casse dell’istituto.

Poi, così rapidamente come sono arrivati, se ne vanno nel giro di pochi minuti lasciando spauriti ed esterrefatti clienti e addetti agli sportelli. Sul posto intervengono immediatamente i nuclei investigativi tra cui quelli dei Carabinieri di San Benedetto e Monteprandone. Non molto distante dalla sede della filiale viene ritrovata una Fiat Tipo rubata precedentemente ad Ascoli Piceno. Da quel momento, con caparbietà, tenacia e elevata professionalità inizia una indagine complessa e minuziosa fatta di analisi scientifiche e tecniche investigative tradizionali.

All’interno dell’automezzo è rinvenuto un fazzoletto con dei resti biologici appartenenti probabilmente ad uno degli occupanti. Il reperto viene inviato alla sezione Rilievi Tecnici di Ascoli e con l’aiuto del Ris di Roma ne viene analizzato il DNA. Il risultato viene comparato con una casistica impressionante di dati anagrafici e alla fine quei dati combaciano senza ombra di dubbio con le caratteristiche genetiche di un noto pregiudicato, A.B. di 45 anni, residente a Venosa (Potenza) con a carico numerosi precedenti.

E non a caso la notifica dell’accusa da parte del Gip dott.ssa Annalisa Gianfelice gli viene inoltrata nel carcere di Bollate (Milano) dove si trova tuttora rinchiuso per altri reati. Le indagini coordinate dal P.M. dott.Andrea Crincoli che vede la partecipazione del comando dei Carabinieri di San Benedetto di concerto con la stazione di Monteprandone e i diversi dipartimenti scientifici di Ascoli e Roma proseguono ancora più spedite forti di questo primo risultato che ha permesso di individuare senza ombra di dubbio le generalità di uno dei tre componenti la banda.

Le stesse autorità investigative non escludono ulteriori sviluppi positivi nel prossimo futuro.

22/03/2007





        
  



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